Il tentativo di lasciare il cerino in mano a Venturi e Marini

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il segnale d’allarme lo ha acceso venerdì scorso, durante la riunione del Direttivo, Ermisio Mazzocchi: il custode dell’ortodossia del Partito Democratico.

C’è qualcosa che non quadra in questo approccio del Pd alla campagna elettorale per le Comunali di Frosinone. Il presidente dell’Ordine dei Medici Fabrizio Cristofari è sempre più solo, il Partito è evanescente, la squadra delle alleanze non viene costruita. (leggi qui La solitudine del numero Primario)

Il vero segnale d’allarme è che nessuno dei grossi nomi del Partito ha annunciato la sua discesa in campo al suo fianco. Nè per candidarsi ed aiutarlo nella scalata al municipio verso il posto oggi occupato da Nicola Ottaviani, né per metterci la faccia durante la campagna elettorale.

Un punto che venerdì ha visto accendersi un nuovo scontro tra Ermisio Mazzocchi e ed il segretario cittadino del Pd Norberto Venturi. Mazzocchi durante il Direttivo di venerdì ha chiesto a chiare note che Venturi candidasse. E che facesse il capolista. Per coerenza politica e per disciplina di Partito. Punto.

Ma Venturi è il secondo nell’elenco di quelli che non vogliono scendere in campo. Ha un buon motivo: la delusione per essere stato preso in giro nel corso degli ultimi due anni. Durante i quali gli è stato fatto credere che sarebbe stato lui il candidato sindaco in questa tornata. Il primo nella lista di quelli che non vuole sentire ragioni è l’ex sindaco Michele Marini: cinque anni fa mancò la rielezione perché Cristofari gli voltò le spalle poco prima della campagna elettorale.

Norberto Venturi è di formazione socialista. Non viene dal convento della madri Orsoline. Quindi ha ribaltato il fronte aperto da Mazzocchi. Ed ha rilanciato chiedendo di far candidare tutti i big del Partito: quelli che hanno un ruolo istituzionale, un’immagine, un volto.

A Mazzocchi poco c’è mancato che gli venisse un colpo apoplettico. «La richiesta di candidare esponenti istituzionali del PD, e finitela di chiamarli big, è irricevibile, non è praticabile. E trova tutto il mio dissenso. E’ una semplice dichiarazione di debolezza politica del Partito».

Ma La strategia Venturi è molto lucida. Tutti dentro e tutti ci mettono la faccia e si sporcano le mani in questa campagna elettorale. E se si vince si vince tutti insieme. Se si perde si perde tutti insieme.

Perché? Con il quadro attuale (nessuno ci sta mettendo né il nome né la faccia) la colpa di un’eventuale sconfitta verrebbe attribuita tutta a Venturi e Marini per la loro mancata discesa in campo.

E né Venturi né Marini sono tipi da farsi lasciare il cerino in mano.

§