La Direzione Pd non scioglie i dubbi: né su Zingaretti né sulle liste

Una grande alleanza che va dalle forze di Giuliano Pisapia fino a quelle di Beatrice Lorenzin: il centrosinistra sta lavorando per mettere in campo un fronte ampio ma compatto. E le condizioni per riuscirci, fino a questo momento, ci sono.

Nicola Zingaretti si ricandida? Nella prossima riunione lo ufficializzerà di fronte a tutta la Direzione.

È emerso a Roma nel corso dei lavori della Direzione Regionale del Partito Democratico, convocata dal segretario regionale Fabio Melilli e conclusa poco fa.

Il vero rebus è la legge elettorale. C’è il nodo dei dieci posti del ‘listino‘ che entra in modo automatico insieme al candidato presidente risultato eletto. In Commissione c’è la proposta di eliminarlo. Ma il nodo è come ripartire quei dieci seggi: c’è chi vuole cancellarli, chi vuole ripartirli tra le province, chi vuole mantenere tutto come oggi.

Nicola Zingaretti ha spiegato che una parte della maggioranza è contraria alla soppressione del listino. Perché consente al candidato presidente di portare in aula dieci persone di alto profilo, anche estranee alla politica, che – proprio per questo – se si candidassero nelle liste ordinarie rischierebbero di prendere pochi voti e non riuscire. Ma una parte della stessa maggioranza – ha detto Zingaretti – è convinta con altrettanta fermezza di voler sopprimere il listino e spalmare i seggi tra le province.

Il dibattito è aperto. Non ci saranno problemi invece per la preferenza di genere (doppia preferenza ma a condizione che vengano votati due candidati di sesso diverso nella stessa lista), le quote rosa (garantita l’equilibrata presenza di entrambi i sessi), il limite dei due mandati consecutivi.

Certezze? Nessuna al momento. L’ufficialità dello Zingaretti bis è rinviata alla prossima seduta. La composizione delle liste (quanti candidati, quanti uomini e quante donne) è solo un’ipotesi.

Un tempo le chiamavano “riunioni interlocutorie“.

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