La rivolta della Lega (e altri): «Ma quale dissesto?!»

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. Gli ex alleati Lega e Fratelli d'Italia dicono no al dissesto. Sebastianelli avverte: "Così non conterete più niente". Già in corsa per formare le liste con i nuovi candidati. Almeno 3 aspiranti sindaci.

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

 

CMD’A, CACCIATORE DI TESTE

Il sindaco pro-tempore di Cassino Carlo Maria D’Alessandro, in seguito CMD’A, si sta confermando un duro nell’Amministrazione dell’ente. E manda schiaffi a chiunque, a minoranza ed anche in maggioranza. In Aula, poi, ci sono quelli dell’asilo-baby della sua coalizione forzata e assemblata da M.A.: come dargli torto?

Dal giorno della sua elezione, però, si è intestato una missione: distruggere gli avversari. Come nel film drammatico di Costa-Gavras del 2005, Il cacciatore di teste vuole annientare i suoi concorrenti del centrosinistra e di altri Partiti in vista di nuove elezioni comunali.

Arma di distruzione: i bilanci dell’era di Giuseppe Golini Petrarcone. Nella relazione alla Corte dei Conti anticipata da Alessioporcu.it lo cita per ben 14 volte. (leggi qui I D’Alessandro Papers: tutti i milioni di debiti che mandano in crack il Comune) Un record e un onore per l’ex sindaco soprattutto se si tiene conto che una sola volta viene citato l’ex assessore alle Finanze Enzo Salera. Zero citazioni per l’ex sindaco Bruno Scittarelli (2001-2010).

Semplicemente li liquida con le accuse di pessimi pagatori: Petrarcone e precedenti. Sentenzia: avete ordinato e non avete pagato per 70 milioni di euro. Io non c’entro, io non c’ero, ero all’università per diventare ingegnere. Lo sanno tutti. Adesso pagate voi, perché io devo fare altro: ho 6 cantieri di lavoro fino al 2021!! Ipse dixit.

 

CMD’A SUSPENCE

Un martedi da incubo per Carlo Maria. Ieri 8 maggio 2018, si venerava la Madonna del Rosario di Pompei ma anche un’altra ventina di santi tra cui San Benedetto II Papa.

Si doveva pubblicare all’albo pretorio, entro mezzanotte per non incorrere nell’ira del prefetto, l’approvazione del bilancio consuntivo 2017 completo di schemi, allegati e relazione dei revisori dei conti.

I bulldozer dell’opposizione bussavano alla porta del segretario comunale in cerca di quei documenti che non aveva ancora pronti. Scadenza a mezzanotte. E così tutti negli uffici di ragioneria. Sotto sequestro per l’intera giornata: dirigenti, il buon Ulderico Schimperna e i nuovi revisori dei conti venuti da lontano e non abituati al tour de force imposto da CMD’A.

«Non posso fare una brutta figura sforando i tempi, l’ho promesso alla signora prefetto» tuonava ieri sera tardi il sindaco. Alle 18,30 CMD’A parla alla sua maggioranza (ci sono i due leghisti come uditori e non c’è il bulldozer Giuseppe Sebastianelli). Poi di nuovo a fare i conti.

Gli ex assessori di Petrarcone (Enzo Salera e Riccardo Consales) dinanzi al computer sulla pagina aperta del sito del Comune di Cassino ad attendere la pubblicazione. Alle 22:34 del giorno 8 maggio 2018, appare l’avviso firmato dalla dirigente dell’area Finanziaria dottoressa Monca Tallini. Recita: gli atti sono depositati presso la Presidenza del Consiglio Comunale a disposizione dei consiglieri comunali. Alle 22:38, annota il sito Alessioporcu.it, i revisori dei conti lasciano il palazzo comunale.

Va a dormire anche la dirigente Monica Tallini mentre CMD’A rimane a lavorare fino a mezzanotte. “Io lavoro h 24, voi siete turisti per caso”, disse agli assessori al momento del licenziamento dimenticando che c’era da approvare il Bilancio Consuntivo. Poi, avvertito dal segretario comunale, la rapida ricomposizione della giunta per evitare un’altra cantonata.

 

LA RIVOLTA DI LEGHISTI: MA QUALE DISSESTO

Ma quale dissesto: evita gli sprechi, risparmia e paga. Dissero i leghisti, i contrari di Forza Italia e dei civici, ma anche l’indipendente Giuseppe Sebastianelli.

Allarmato l’ex assessore leghista Carmelo Palombo, fuori dalla giunta come tutto il suo Partito non riconoscendosi nelle recenti scelte politiche del sindaco (leggi qui Lega e Fratelli d’Italia rifiutano di stare nella giunta di D’Alessandro)

«Prima di dichiarare il dissesto bisogna aver già messo in campo tutte le energie per la riduzione dei costi e degli sprechi ed evitare che alcuni progetti già finanziati dalla Regione possano andare persi. Valorizzare il personale interno, senza ulteriori spese esterne per le progettazioni, fare solo le opere che possano costituire un ritorno per le casse del Comune, come ad esempio l’unico progetto finanziato dalla Regione Lazio che può costituire anche un notevole introito per le casse comunali, un progetto di alta tecnologia per il quale chiedo che sia messo immediatamente in cantiere». 

Carmelo Palombo  si riferisce ad una serie di spese che ha giudicato non necessarie. Tra queste, le somme impegnate per curare l’immagine del sindaco e mettere su Facebook i suoi video.

 

E QUELLA DI SEBASTIANELLI

L’avvertimento di Giuseppe Sebastianelli:” Tutto il Consiglio comunale sia reso edotto di come stanno le cose e le conseguenze: gli amministratori devono capire che, in caso di dissesto, saranno esautorati completamente delle loro funzioni, eccetto quelle ordinarie, cioè la rappresentanza. Chiedo perciò una riflessione seria di tutti coloro che hanno un ruolo politico nella nostra città: in questo momento tutti dobbiamo esprimerci in una discussione aperta e poi avviare la verifica delle carte. Se ciò non avverrà, io voterò sicuramente contro.   Non posso rientrare in maggioranza, sebbene i rumors dicano il contrario, finché permangono due fattori di mancata condivisione politica».

La ricetta di Sebastianelli per evitare il dissesto: «Solo se il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali fossero pronti a mettere in atto tutte le procedure per evitare il dissesto, a cominciare dall’eliminazione dei dirigenti dalla pianta organica dell’amministrazione, dall’eliminazione dell’indennità di posizione e di risultato, dall’aumento delle entrate, dalla vendita del patrimonio, e attuassero una “rivoluzione amministrativa”, procedendo alla verifica dei motivi che hanno causato il dissesto, perché pare proprio che la questione debiti compaia e scompaia a seconda delle necessità della macchina amministrativa (così nel mese di marzo avevamo la copertura del debito, a luglio non ci sarebbe più), allora il sottoscritto non avrebbe nessuna esitazione a collaborare per il bene della città che va amata e difesa con il cuore e con l’impegno».

 

VERSO NUOVE ELEZIONI

«Sindaco dimettiti, se non sai amministrare e punti solo a fare il dissesto» gli gridarono in Aula ma anche dai social. E allora gli avversari avvertono già aria di nuove elezioni. E accelerano. Sono pronti già tre candidati sindaci. Il primo è Niki Dragonetti a capo della lista dello Scarpone di Sergio Pirozzi.  Da quando è capo della segreteria dell’ex sindaco di Amatrice e del neo consigliere regionale, Dragonetti sta raccogliendo sempre più adepti.

Poi Carmelo Palombo a capo di liste del movimento sovranista con Lega e Fratelli d’Italia. I due Partiti sono fuori dalla maggioranza a Cassino.

Ed anche il Pd unito è in campo con il segretario Marino Fardelli che avverte: il candidato sindaco sarà scelto con le primarie. L’ex consigliere regionale sollecita Carlo Maria a dimettersi «per incapacità amministrativa, ma capace di accusare gli altri, invece di amministrare in silenzio».