Dopo il voto, verso lo scontro Zingaretti – Mastrobuono

Lo ha detto fuori dai denti: “E se questa fosse una manovra per non farmi andare allo Spallanzani?”. Isabella Mastrobuono, direttore generale della Asl di Frosinone, è stata “impallinata” dal giudizio politico di 60 sindaci ed è passata al contrattacco.

La sua difesa è chiara: sono stata nominata dal presidente della Regione Lazio, ho attuato nel dettaglio tutto quello che mi è stato chiesto da Nicola Zingaretti, ho risposto “obbedisco” quando mi è stato detto di andare allo Spallanzani, ma adesso non ci sto a fare da “agnello sacrificale” se vogliono sbarrarmi la strada.

A questo punto la valutazione sugli obiettivi da parte della commissione regionale sarà determinante. Se sarà positiva, allora la Mastrobuono tenderà a blindare la sua posizione alla Asl per “trattare” il trasferimento allo Spallanzani. Dove però è evidente che non la vogliono.

Se la valutazione sarà negativa, ecco allora che per il direttore generale non ci sarebbero altre possibilità se non quella delle dimissioni. O del sollevamento dall’incarico.

Ma la bocciatura dei sindaci evidenzia che la Mastrobuono non si è mai posta il problema di avere un rapporto positivo con i rappresentanti del territorio. Cosa si aspettava quindi? Il giudizio è politico, ma nessuno si è nascosto. Il centrosinistra locale l’ha mollata e forse perfino quello regionale. Lei ha fatto capire che venderà cara la pelle. Non sembrano esserci vie di uscita, se non un intervento diretto di Nicola Zingaretti.