Dormi tranquillo, sindaco Salera

Le reazioni all'annuncio arrivato martedì sera da Ripi. La fine del grande gelo tra Salera e De Angelis. A Cassino non sarà replicato il modello elettorale di Ferentino. La riunione segreta e le rassicurazioni al gruppo. La settimana prossima si apre il comitato, con una importante novità

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

La guerra è finita. Il primo effetto della Pax Regionale stabilita nel Pd del Lazio è la fine del fronte di Cassino. Fine delle ostilità tra il sindaco Enzo Salera e la componente maggioritaria Pensare Democratico. Con decorrenza immediata. Il messaggio lanciato martedì sera dall’Alba Rossa di Ripi dalla voce del patriarca Francesco De Angelis non lascia spazio né per dubbi né per ripensamenti. «A Cassino si riparte da Enzo Salera: e questo non è un punto fermo ma fermissimo». (Leggi qui De Angelis in campo: traina la Rete Democratica nel Pd).

Il via al fronte elettorale

Pittiglio, Battisti, De Angelis e Mancini

È la fine di ogni ambizione per il progetto che sperava di replicare sotto l’abbazia il modello del Campo Civico realizzato a Ferentino da Piergianni Fiorletta, vincendo con oltre il 60%. Quell’esperimento e con lui quello andato in scena negli stessi giorni ad Anagni “non avrà un seguito: il Pd deve essere perno dell’alleanza del centrosinistra non si esce da questo solco” ha messo il sigillo il vice Segretario regionale uscente Sara Battisti.

Traduzione pratica? Alle Comunali 2024 di Cassino non ci sarà una lista di centrosinistra a spaccare il fronte del sindaco Enzo Salera; non si ripeterà quello che accadde con Giuseppe Golini Petrarcone (contro il quale scese in campo Francesco Mosillo), né quello che accadde con Salera (contro il quali si candidò Petrarcone con pezzi del Pd).

Gli uomini e le donne di Pensare Democratico staranno con Salera. Al quale però ora compete avviare tutte le manovre di riavvicinamento necessarie per recuperare le distanze scavate in questi anni.

Lo scenario è favorevole. Non c’è il quadro del 2016 ma al contrario il gruppo di maggioranza è compatto intorno al sindaco. Invece sette anni fa tanti consiglieri avevano già strappato con il sindaco uscente Petrarcone e nell’ultimo Consiglio comunale di quell’anno non si è riusciti a garantire il numero legale per approvare il Piano Urbano del Traffico. Oggi Enzo Salera, al netto di qualche divergenza che si è palesata negli ultimi mesi ha con sé tutto il gruppo del Pd e il pieno sostegno della sua lista civica.

Verso il comitato

Di Rollo e Salera

Ma c’è da sviluppare un dialogo mai decollato con l’ex consigliere comunale Sarah Grieco, presidente provinciale de Le Democratiche. Da istituzionalizzare una dialettica con Luca Fardelli che cinque anni fa lasciò il Pd in dissenso con la candidatura di Salera a sindaco. Va recuperato un rapporto con l’ex assessore Arianna Volante che non ha gradito il modo in cui nei mesi scorsi è stata accompagnata fuori dalla giunta. L’ostacolo più complesso sarà la presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo: è stata l’unica a dire in faccia al sindaco che alle Provinciali non avrebbe seguito la sua linea ma avrebbe votato per Luca Di Stefano rispettando l’indicazione data dalla componente; Salera se l’è segnata e non le ha nemmeno fatto gli auguri quando è diventata Consigliere regionale.

Spetterà al sindaco appianare anche quelle divergenze per costruire una coalizione forte. In realtà ha già fatto il primo passo: si concretizzerà la prossima settimana, o comunque entro la prima decade di giugno quando inaugurerà il comitato elettorale. Con una differenza che può sembrare di forma e invece è di sostanza: non sarà il suo comitato, bensì la casa di tutto il Centrosinistra. Per accogliere anche chi oggi non fa parte dell’amministrazione e iniziare a scrivere con un anno di anticipo una storia nuova.

La prima pagina, appunto, si scriverà il giorno dell’inaugurazione, e si scriverà anche il nome dei presenti. Assenze eccellenti non dovrebbero esserci: il tempo della guerra è finito, inizia quello della ricostruzione del Pd. E quando c’è da ricostruire dopo la guerra, bisogna partire per forza da Cassino…