Dove si vota (e per cosa) il 12 giugno

Si vota il 12 giugno per eleggere sindaci e consigli comunali. ma anche per 5 referendum. Nel Lazio chiamati alle urne 50 Comuni e 3 capoluoghi

Cinquantaré Comuni, tre capoluoghi di provincia e due date. Le ha fissate oggi il Consiglio dei Ministri: si vota per eleggere i nuovi sindaci ed i nuovi consigli comunali il 12 giugno prossimo; per i centri con più di 15mila abitanti si tornerà al voto anche il 26 giugno se al primo turno nessuno dei candidati avrà superato la soglia del 50%.

Sarà un election day: il 12 giugno gli elettori saranno chiamati a pronunciarsi anche sui referendum per la riforma della Giustizia.

Dove si vota

Foto: Saverio De Giglio / Imagoeconomica

Nel Lazio sono chiamati alle urne gli elettori di 53 Comuni. Tra loro ci sono 3 capoluoghi di provincia: Frosinone, Viterbo e Rieti.

In Ciociaria si vota in 8 centri: Campoli Appennino, Castelnuovo Parano, Frosinone, Picinisco, Piedimonte San Germano, Pofi, San Biagio Saracnisco e San Giovanni Incarico. Solo Frosinone ha più di 15mila abitanti e pertanto c’è la possibilità di andare al turno di ballottaggio.

In provincia di Latina sono 7 i Comuni chiamati al voto: Cori, Gaeta, Ponza, Sabaudia, San Felice Circeo, Santi Cosma e Ventotene; Gaeta e Sabaudia hanno più di 15mila abitanti.

Si vota anche in 7 comuni della provincia di Rieti. Sono Antrodoco, Casaprota, Cittaducale, Nespolo, Pescorocchiano ed il capoluogo Rieti. Sono invece 8 i Comuni che devono rinnovare le loro amministrazioni in provincia di Viterbo: Barbano Romano, Capodimonte, Capranica, Castel Sant’Elia, Latera, Montalto di Castro, Ronciglione e Viterbo. In entrambi i casi solo i due capoluoghi potrebbero andare al secondo turno di voto.

Roma ed i referendum

In provincia di Roma sono 23 i Comuni i cui cittadini sono chiamati alle urne per le amministrative. Tra questi anche Ardea, Cerveteri, Ciampino, Fonte Nuova, Grottaferrata, Guidonia e Ladispoli, tutti comuni al di sopra dei 15mila abitanti.

Si vota anche a L’Aquila, Capua e Mondragone.

Sono 5 i quesiti referendari: riforma dell’organo di autogoverno della magistratura il Csm, equa valutazione dei magistrati, separazione delle carriere tra chi indaga e chi giudica senza più la possibilità di passare dall’uno all’altro ruolo, custodia cautelare e abolizione della legge Severino.

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