Indovina chi resta fuori dal Coordinamento politico? (di F.Ducato)

Oggi si riunisce per la prima volta il Coordinamento politico della maggioranza rinnovata ad Anagni. Lo compongono cinque membri. Ma i gruppi sono sei. Chi rimarrà fuori?

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

È come nelle feste che facevamo da bambini.

Ad un certo punto spuntava il gioco delle sedie in cerchio. Rigorosamente una in meno dei partecipanti al gioco. Ci si metteva a girare intorno alle sedie al suono della musica, e quando la musica finiva, si doveva cercare di sedersi il prima possibile. Ovviamente, uno dei partecipanti finiva per essere escluso.

 

Ecco. Ad Anagni, il gioco ha assunto un nome diverso. Si chiama “Coordinamento politico”. Ad inventarlo è stato il sindaco Fausto Bassetta, che nel documento firmato al termine della crisi ha partorito, appunto, l’idea di un coordinamento tra le forze politiche in grado di recuperare un minimo di azione congiunta.

Solo che il coordinamento politico è previsto a cinque posti. E, fatti due conti, il problema appare di difficile soluzione. In maggioranza infatti al momento, figurano sei liste; quella del Pd, quella di Progetto Anagni, quella del sindaco, quella di Anagni Democratica quella dell’AltrAnagni, e quella di Idea Anagni, ultima entrata in consiglio, con Antonio Necci consigliere comunale subentrato con l’arrivo in giunta di Giuseppe Felli.

 

Sei liste per cinque posti. Chi sarà a farsi da parte?

La logica vorrebbe che a rimanere fuori fosse l’ultimo arrivato. Se non fosse che Necci, da subito, si è dichiarato critico nei confronti della maggioranza di cui fa parte. Ragione in più per cercare di tenerlo buono non escludendolo.

Il Pd e Progetto Anagni sembrerebbero, se non altro per peso politico, impossibili da fare fuori. Anche la lista del sindaco e L’AltrAnagni non sembrerebbero candidate all’esclusione; soprattutto la seconda, viste, anche in questo caso, le posizioni critiche del consigliere Floridi, che potrebbero portare il sindaco a mostrare prudenza, esattamente come per Necci.

In effetti, il candidato più forte all’esclusione sembra proprio Cesare Giacomi, vecchia guardia di una sinistra dura e pura. Che potrebbe accettare di essere messo da parte (dal coordinamento) in nome della governabilità.

 

La prima riunione è prevista per oggi alle 18. Sapremo tra poco, dunque, chi rimarrà senza sedia. O forse sarebbe il caso di parlare, vista la circostanza, di poltrona?