Un’Idea per Anagni, con il sapore del già visto (di F. Ducato)

Il movimento civico Idea Anagni, presentato l'altra sera, ricorda molto da vicino un'altra operazione politica. Compiuta in tempi abbastanza recenti. Ecco quale. E perché.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

C’era una volta ad Anagni il movimento Oltre i Poli. Una associazione nata nel 2008 che si prefiggeva l’obiettivo di superare l’impasse tra un Centrosinistra che viveva (allora come ora) in una profonda crisi di identità) ed un Centrodestra legato profondamente (allora e forse anche ora) alla figura di Franco Fiorito.

In una storica assemblea tenutasi presso l’auditorium comunale si illustrò quella iniziativa; che avrebbe dovuto fare da volano per, appunto, uno schieramento tutto nuovo, in vista delle elezioni comunali che si sarebbero tenute l’anno dopo. Parole d’ordine furono cose come “superare la dicotomia destra –sinistra”, “guardare agli interessi della città”, “rimettere Anagni al centro”.

L’idea, come è noto, non ebbe molta fortuna. Il movimento si sciolse come neve al sole. E la maggior parte di quella compagine si ritrovò a migrare in ordine sparso. Seguendo le strade del cuore. Che, in molti casi finirono per coincidere con quelle del centrodestra. Che avrebbe poi trionfato.

Una storia che sembra ripetersi con il movimento Idea Anagni presentato ufficialmente venerdì sera. La foto che correda questo articolo sembra in effetti abbastanza rivelatrice. Al di là della presenza di Daniele Natalia (già delfino di Franco Fiorito e candidato sindaco sconfitto da Fausto Bassetta, ma sarà un caso…), tra i componenti del gruppo figura quel Guglielmo Vecchi che certamente grande sostenitore della sinistra locale non è mai stato. Per non dire di figure presenti in sala che provengono da quella ( per carità legittima ed importante) storia politica.

Ed allora, al di là dei discorsi alati (“ridare speranza”, “riempire un vuoto”, “uscire dal torpore”, “seguiamo l’esempio di Papa Francesco”), resta la sensazione che quella posata venerdì sera ad Anagni sia la prima pietra di una vecchia strategia: usare un ombrello civico per coprire una precisa identità politica.

Tutto legittimo, ci mancherebbe. Purché si dia il nome giusto alle cose.