Cercasi cucitore di pezze a colori sul caso ospedale (di F. Ducato)

Il prossimo consiglio comunale di Anagni rischia di finire in rissa a causa delle dichiarazioni del Dg Asl sull'ospedale di Anagni fatte a Teleuniverso. Per questo si cerca...

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Trovare in fretta un nome pesante, preferibilmente del Pd, a livello regionale o nazionale. Che possa venire in città a dare rassicurazioni concrete sulla sorte dell’ospedale di Anagni. Per evitare così che il prossimo consiglio comunale straordinario sulla Sanità, che dovrebbe essere convocato ai primi di dicembre, si trasformi nella solita sarabanda di accuse e contro accuse. Dalle quali, come al solito, a rimanere fuori sono sempre e soltanto le esigenze dei cittadini.

Di tutto questo si è discusso nella riunione dei capigruppo che si è tenuta ad Anagni venerdì sera, proprio per mettere a punto le linee guida del prossimo consiglio comunale.

 

Del resto, l’emergenza Sanità è tornata di stringente attualità proprio negli ultimi giorni, dopo le rivelazioni fatte dal Commissario straordinario Luigi Macchitella a Teleuniverso durante la trasmissione A Porte Aperte. Nella quale, a proposito dell’ex nosocomio, Macchitella ha più o meno detto “l’ospedale non si può più riaprire”. (leggi qui «Non riapriremo l’ospedale di Anagni, ormai è stato chiuso»)

Un’affermazione che è suonata come uno schiaffo dopo le rassicurazioni degli ultimi tempi. E questo ha ovviamente ridato nuovo fiato alle polemiche.

 

Di tutto questo, come detto, si è parlato nella conferenza di venerdì scorso. Conferenza nella quale, a sentire le indiscrezioni, non è corso buon sangue soprattutto tra il consigliere del PD Sandra Tagliaboschi e l’esponente di Idea Anagni Antonio Necci. Che, pur essendo teoricamente in maggioranza anch’egli, ha fatto letteralmente a pezzi le rassicurazioni arrivate dall’alto sulla valorizzazione della struttura.

«Si è parlato di TAC – ha detto Necci – ma la Tac c’è già, anche se è fuori uso da due anni. Si vanta la degenza infermieristica. Ma così come non serve assolutamente a niente e costa circa € 350000. Soldi con i quali – ha detto ancora Necci – potrebbero essere tranquillamente assunti due medici, per un vero pronto soccorso».

Si, ma Macchitella ha detto che lui non lo può fare: perché non è previsto. Sta scritto da nessuna parte.

Insomma, tutto porta a pensare ad un consiglio moto caldo. Di qui la necessità di un nome di peso; che possa servire a tacitare gli animi.

 

Del resto, sulla sanità, negli ultimi giorni si è aperto anche un altro fronte polemico. Quello del mancato, a quanto pare, incontro tra Nicola Zingaretti e Fausto Bassetta. Dopo la recente cena tra il primo cittadino di Anagni ed il consigliere regionale Daniela Bianchi, si era parlato di un imminente incontro tra governatore e sindaco, proprio per discutere di Sanità. (leggi qui ‘Daniela porta Fausto da Zingaretti: doppio smacco al Pd’) Un incontro che era stato pubblicizzato come una possibilità per trovare nuovi orizzonti sul fronte sanitario. Invece, sembra che di questo incontro si siano letteralmente perse le tracce.

Ed allora la paura è proprio che non ci siano più molte alternative. E che il consiglio possa diventare davvero una litania di insulti in cui si tornerà a parlare, ancora una volta di decreto 80, di Polverini, di Fiorito (da una parte) e di Buschini e di Zingaretti (dall’altra).

 

In mezzo, come al solito, i cittadini che non sanno più a che santo votarsi.