Il messaggio a Zingaretti ed ai suoi tecnici partito da Porta Cerere

Migliaia di persone in piazza ad Anagni. Mai era accaduto per una manifestazione per l'ospedale. La differenza è che questa volta è stata una manifestazione 'per' e non 'contro'. Un fortissimo segnale d'allarme per Zingaretti. Al quale Anagni ha detto che i conti dei suoi tecnici sono sbagliati

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Non si può non partire dai dati numerici per commentare la manifestazione che si è tenuta ieri sera ad Anagni per difendere il diritto alla salute di tutti gli abitanti della zona nord della Ciociaria. Tra 4000 e 5000 persone.

Un numero impressionante di cittadini che hanno letteralmente invaso la città. E che, ad un certo punto, hanno sfidato anche il maltempo e la pioggia, sottile ma insistente, che ha accompagnato la fiaccolata che si è snodata lungo tutto il centro storico.

 

Non si può non partire dai numeri perché è la prima volta che una manifestazione del genere ha un successo di questo tipo.

Negli anni addietro, per occasioni come questa, a stento si erano raggiunte poche centinaia di persone. Soprattutto, quasi tutte di Anagni. Generando una sensazione triste; non ci crediamo neppure noi, tutto è già scritto. O anche; la sanità ad Anagni è cosa che riguarda solo gli anagnini.

 

E invece.

 

La prima, e forse più forte, novità, è proprio questa: ieri a manifestare erano in tantissimi. Ma non erano solo i cittadini di Anagni. Si è vista gente arrivata da Fiuggi, Paliano, Serrone, Piglio, Morolo, Acuto. Per la prima volta, a lottare per la difesa dei propri diritti è stato un intero popolo. Che ha deciso di scendere in campo per chiedere con forza qualcosa che gli apparteneva. E che deve continuare ad appartenergli.

La morte di Anna Maria Ascenzi (leggi qui Le tristi verità e le bugie rivelate dalla morte di Annamaria) è stata senz’altro una tragedia, ma almeno un lato buono lo ha avuto; quello di convincere tutti, che non si può girare la faccia dall’altra parte quando si parla della salute della gente.

 

L’altro aspetto importante è il fatto che si è riusciti ad organizzare una manifestazione “per” piuttosto che “contro”.

Chapeau, in questo caso, per gli esponenti del comitato Adesso Basta. Che, pur essendo quasi tutti chiaramente ascrivibili ad una precisa sponda politica, hanno avuto l’intelligenza di non usare la platea ed il successo numerico per mandare messaggi di tipo divisivo.

E chapeau anche al sindaco Daniele Natalia. Che ha avuto la capacità di gestire i discorsi finali senza scadere nella polemica politica contro la Regione. Chiarendo che la lotta andrà avanti ( perché andrà avanti) non per interessi elettorali, ma solo e soltanto per gli interessi dei cittadini.

E adesso?

 

Adesso la palla passa a Nicola Zingaretti. Che fino ad ora, probabilmente, ha fatto un certo tipo di scelte guidato anche da un calcolo. Magari cinico, ma razionale. Guidato dai numeri tracciati dagli esperti dell’assessorato alla sanità della Regione Lazio. Che però sono sulla carta e non tengono conto del mondo reale.

Se ‘sulla carta’ un’area con 80mila abitanti è appena significante a Roma, in provincia di Frosinone invece significa un territorio vastissimo che ha la chiara percezione di essere senza risposta di fronte alle sue richieste di Salute.

 

Perché le immagini di ieri dicono, invece, esattamente questo. Che quel livello accettabile di protesta che Zingaretti e la Regione hanno messo in preventivo, è stato ampiamente superato.

Che le lamentele dei ciociari non sono più un effetto collaterale, fastidioso ma tollerabile, da gestire ed ammortizzare in un quadro più ampio.

 

Da ieri Zingaretti ha un problema in più. E farà bene a non sottovalutarlo.

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