Stia sereno colonnello, la rivoluzione può attendere (di F.Ducato)

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

 

di Franco DUCATO
Conte del Piglio (ma non) in Purezza

 

 

Poi dice che è colpa delle vacanze. E certo che se il presidente del Consiglio Comunale va a riposarsi tra il Vietnam e la Thailandia, mentre il consigliere con delega all’Acqua Pubblica si ritempra (tra le altre zone) a Parma, il tempo per stare sul pezzo obiettivamente non c’è.

Però ad Anagni qualcuno l’ha notato l’atteggiamento molto cambiato di Progetto Anagni rispetto al sindaco Fausto Bassetta. Difficile non notarlo del resto.

A partire dal 12 agosto, e fino al 18, Anagni viene letteralmente inondata da una serie quasi quotidiana (in qualche caso anche più di uno al giorno) di comunicati. Con i quali il gruppo, in riferimento a diverse questioni (sanità, ambiente, ex ospedale, Palio, comunicazione tra il sindaco e la città,) prende nettamente le distanze dalle azioni del primo cittadino. Nulla di quanto fatto fino ad ora sembra andare bene.

La cadenza è talmente stringente da far pensare tutti ad una possibile crisi di governo. Che, forse, sta per materializzarsi poco prima di ferragosto. Poi la crisi si sgonfia e, come detto, tutto improvvisamente tace.

Solo vacanze? Magari anche. Ma è in effetti molto più probabile che chi credeva di avere in mano le redini dell’amministrazione Bassetta, ed i numeri per farlo cadere, abbia fatto due conti. E si sia accorto che questi numeri non ci sono. Non tanto per quanto riguarda il resto dei consiglieri della maggioranza e dell’opposizione. Quanto proprio per la non più granitica compattezza del gruppo Progetto Anagni.

Con il gruppo Cicconi (Alfredo) – Pace sempre più nettamente filogovernativo, rispetto ad un’ala più barricadera (Lanzi e Felli); e con in mezzo elementi più tecnici che politici (Roiati) o poco incisivi, almeno fino ad ora (Salvatori). Inutile dunque pensare ad una crisi, in questo momento. Anche se qualche imprenditore locale giura di avere ancora tuti i numeri per farla scoppiare.

Molto più probabile pensare ad una convivenza forzata, fatta di vicinanze tollerate e poco gradite, ma indispensabili. Nella quale elementi che non si sopportano, e lo dicono a tutti (non apertamente magari), devono governare assieme per i prossimi due anni.

In attesa di un rimescolamento che almeno per ora non è possibile immaginare con chiarezza.

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Foto: A.S.Photo Andrea Sellari, tutti i diritti riservati