Le scintille? In opposizione e non in maggioranza (di F. Ducato)

La maggioranza? Gode di ottima salute. L'opposizione? Come previsto stanno iniziando le frizioni. Non sarà un'opposizione compatta. Ma tante opposizioni. Con uno scenario che promette tante evoluzioni

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

A pochi giorni dal primo consiglio comunale (quello della presentazione ufficiale e dell’illustrazione del programma di governo) ed in attesa del prossimo, il 30 luglio, dedicato agli equilibri di bilancio, ad Anagni la maggioranza del sindaco Daniele Natalia gode di ottima salite.

Una salute che è, obiettivamente, rafforzata anche dal fatto che i vari assessori (e consiglieri) non sono ancora entrati pienamente nella fase operativa.

Lo si può capire; le uniche frizioni certificate sono state quelle relative alla composizione della giunta ed alle fibrillazioni con Fdi nel tentativo di sciogliere il nodo Chiarelli-Cardinali.

Risolte quelle ( anche se comunque Cardinali è diventato praticamente l’ombra dell’assessore rosa in comune), tutto, in maggioranza, sembra in fase di assestamento.

 

Dove le cose, stando alle indiscrezioni che circolano, vanno meno bene, è nelle fila della minoranza. Anzi, sarebbe meglio dire “delle” minoranze. Perché la verità pare essere proprio questa; l’opposizione del consiglio comunale anagnino sembrerebbe andare verso una frantumazione di gruppi.

Che, obiettivamente, finirebbe per aiutare l’operato del sindaco. Non che ci volesse molto a capirlo.

Anche solo a guardarla, la composizione del nucleo di opposizione era obiettivamente poco destinata ad amalgamarsi. Ma si poteva pensare che alla fine gli interessi comuni potessero prevalere su quelli particolari.

E invece sta (starebbe) succedendo esattamente il contrario. A partire, a quanto sembrerebbe, dai rapporti tra i due candidati sindaci rispettivamente dei 5 Stelle e del Pd. Ovvero, Fernando Fioramonti e Sandra Tagliaboschi. Che già nel primo consiglio comunale non si erano guardati molto. E neanche troppo bene. Ma tra i quali, si dice, ci sarebbe ora un certo astio (politico) legato alla volontà di rappresentare quello che potremmo chiamare il ruolo di portavoce dell’opposizione.

Un ruolo che, a quanto pare, tutti e due penserebbero di voler ritagliare sulla propria persona. Con conseguenze immaginabili.

 

 

E mentre Nello Di Giulio sembra volersi ritagliare il ruolo di anima bella della sinistra, agendo in un contesto di elitaria solitudine, dalle parti della coalizione Anagni Terra Nostra i problemi sembrerebbero legati a due questioni.

Una, quella relativa alla permanenza di Daniele Tasca in consiglio. Nonostante quello che ha sempre detto, il rivale di Natalia al ballottaggio starebbe pensando seriamente di lasciare.

Una mossa che avrebbe due conseguenze: l’arrivo sui banchi dell’opposizione di Antonio Necci; e la frantumazione del micro gruppo di Anagni Terra nostra.

Sembra infatti che Gian Luigi Ferretti, eletto nella coalizione di Tasca con la lista Idea Anagni, voglia creare un gruppo singolo, diventando appunto capogruppo di Idea Anagni in consiglio. Non più legato ad Anagni terra nostra. Di fatto eliminando ogni legame con la coalizione che lo ha fatto arrivare in assise.

 

Tutte indiscrezioni, si badi bene. Che però fanno capire bene perché, almeno per ora, Natalia può dormire sonni tranquilli.