Pd Maxibon: tu gust is meglio che one per comporre una coalizione (di F. Ducato)

Foto: copyright Anagnia.com

Il Circolo Pd di Anagni mette in campo il Segretario ed il Presidente del Circolo. Li ha incaricati di comporre un'alleanza elettorale. Partendo da un presupposto. Il quadro negli altri schieramenti. E Natalia...

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Un coordinatore interno. Anzi due: il presidente del Partito Maurizio Bondatti ed il segretario politico Francesco Sordo. Per mettere fine al caos nel centrosinistra che ha provocato la fine del governo cittadino di Fausto Bassetta ad Anagni. Caos che potrebbe arrecare problemi anche ora, nella delicatissima fase preelettorale della ricerca delle alleanze. Dove non si dovrà sbagliare una virgola, per evitare che il tonfo della vicenda Bassetta possa avere conseguenze anche alle prossime comunali.

È l’ultima novità nel campo anagnino dei progressisti, emersa ad urne regionali oramai chiuse. Era nell’aria da qualche giorno. È diventato evidente, secondo le indiscrezioni trapelate, durante il direttivo del Pd che si è tenuto due sera fa in città. Lo scopo era, appunto, quello di fare il punto. Ed insieme, cercare un ordine ed una strada da seguire.

Che tra le anime del centrosinistra ci fossero tensioni, era evidente a molti. Che le fibrillazioni avessero causato traumi anche a livello provinciale si sapeva. Di qui la decisione di nominare una figura terza. Inizialmente si pensava ad un esterno. Poi si è deciso di nominare Presidente e Segretario del Circolo cittadino.

Maurizio Bondatti, ex consigliere comunale di Anagni del Pd e, sempre per il Pd, consigliere provinciale con delega all’Ambiente. Francesco Sordo, uomo di raccordo e di mediazione politica. Messi insieme costituiscono un unicum: la figura, si è pensato, più giusta per rimettere assieme i cocci. E provare a ricostruire un’alleanza che possa riportare il centrosinistra a Palazzo.

Partendo da un presupposto, messo in luce nel corso dell’analisi del voto fatta dal Pd: Anagni è una delle pochissime città in Italia dove il Partito Democratico domenica scorsa ha battuto il Centrodestra. “Nemmeno a Ferentino sono riusciti a fare tanto”. Da qui la decisione di provare a rimettere in piedi un’alleanza.

Alleanza che, allo stato delle cose, sembra proprio andare, al di là di tutte le chiacchiere di apertura alla società civile che si stanno facendo in questi giorni, verso una riedizione del legame Pd – Progetto Anagni. Uno schema obbligato, paradossalmente, dalla debolezza dei due attori in campo. Con il Pd che, nonostante il buon successo elettorale locale (sottolineato da un manifesto uscito in città proprio ieri) risente del trauma a livello nazionale.

E con Progetto Anagni che vede ridimensionate le proprie velleità dopo il flop alle regionali dell’ex vicesindaco Felli (leggi qui E le Regionali bruciano i sogni di Felli di diventare sindaco). A questo proposito, i soliti maligni raccontano di una feroce litigata avvenuta qualche giorno fa tra lo stesso Felli ed il deus ex machina di Progetto Anagni Enzo Ciprani. Con Felli che avrebbe, per così dire, ricordato a Ciprani l’esiguità del suo contributo per le Regionali. “Gossip“, lo definirà l’ex vice sindaco. Forse. Ma utile a capire che aria tira da quelle parti.

Non che a destra si stia tanto meglio. La notizia di ieri è la confidenza che l’ex consigliere comunale di Forza Italia Daniele Natalia, avrebbe regalato ad un suo carissimo amico. Dicendogli, in sostanza, di non volersi candidare a sindaco per il centrodestra alle prossime comunali.

Una indiscrezione che, se confermata, renderebbe il campo dei moderati una pentola in ebollizione. In cui tutti, ma proprio tutti, sgomitano per fare il candidato. Anche se per ora gli incontri ufficiali latitano.

Due giorni fa Antonio Necci, esponente di Idea Anagni, avrebbe telefonato ad un influente ex consigliere d’opposizione, chiedendogli un incontro per sostenere la propria candidatura a sindaco. L’incontro poi non c’è stato, ma le velleità del gruppo di Necci (nato, bene ricordarlo, come alternativo sia alla destra che alla sinistra) rimangono.

Anche Noi con Salvini sta pensando ad un altro ex consigliere d’opposizione come neo segretario e possibile candidato a sindaco. Ma, pure in questo caso, nessun contatto formale.

Insomma, il centro destra da una parte professa, con tanto di manifesti a tappezzare la città, la necessità di unità per la vittoria. Dall’altra rimanda, rinvia, prende tempo, traccheggia. Rivelando, al di là dell’unità di facciata, una realtà fatta di ambizioni e personalismi.

Nulla di nuovo sotto il sole.