Lo strano caso di mister Quota 100

Claudio Durigon è finito nel mirino di Giorgetti e Zaia e potrebbe pagare un risultato elettorale negativo nel Lazio, soprattutto a Roma. Lui è un fedelissimo di Salvini e smentisce ipotesi di passaggio a FdI. Ma se nel Carroccio il Capitano dovesse perdere la leadership, allora Durigon non starebbe a guardare. Intanto in Ciociaria nessuno lo ha difeso.

Smentisce seccamente le ipotesi circolate in questi giorni a proposito di un pressing nei suoi confronti da parte dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Claudio Durigon, parlamentare e coordinatore regionale della Lega, ripete che Matteo Salvini è insostituibile. Ma è troppo intelligente e smaliziato per non sapere che dopo l’esito delle Comunali di ottobre nel Carroccio potrebbe cambiare tutto. Perfino la leadership. E sa che lui è nel mirino dell’area che fa riferimento a Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia.

Dopo il passo di lato da sottosegretario al Mef, Claudio Durigon si aspettava la nomina a vicesegretario della Lega, con delega al Centrosud. Non è arrivata perché probabilmente c’è stato il veto di Giorgetti. Però a questo punto il destino politico di Durigon è legato a doppio filo a quello di Salvini. (Leggi qui Padani e non leghisti, è sfida nel Carroccio).

A Durigon il conto di altri

Claudio Durigon

I sondaggi per le Comunali non sono favorevoli alla Lega, anche e soprattutto nel confronto con quelli di Fratelli d’Italia. E nel Lazio Claudio Durigon potrebbe pagare colpe non sue. Per esempio l’eventualità di una mancata vittoria a Roma. Se il centrodestra non conquisterà il Campidoglio, i contraccolpi saranno forti. A livello nazionale influiranno sulla partita della presidenza della Repubblica e sullo scenario delle elezioni anticipate.

Sul piano regionale potrebbe perfino essere posto il tema del coordinamento regionale della Lega. Qualcuno potrebbe chiedere la “testa” di Claudio Durigon.

Fra l’altro, e in questo caso il discorso riguarda la provincia di Frosinone, nessuno nella Lega ha difeso Claudio Durigon nel momento della massima pressione su di lui. Non si ricordano comunicati stampa dei vari Francesco Zicchieri, Francesca Gerardi, Gianfranco Rufa, Nicola Ottaviani, Pasquale Ciacciarelli. Un elemento sul quale ragionare dopo il passaggio elettorale.

C’è anche il fatto che il nome di Claudio Durigon è stato per lungo tempo in cima alla lista dei possibili candidati alla presidenza della Regione Lazio. Ora non ne parla più nessuno.

Il caso è tutto sul fronte interno

Il governatore del Veneto Luca Zaia © Canio Romaniello / Imagoeconomica

Ci sono pure le elezioni di Latina da considerare, ma alla fine è il fronte interno alla Lega che farà la differenza. Chi, come Giorgetti e Zaia, ha ormai varcato il Rubicone mettendo di fatto “sotto attacco” Matteo Salvini, non perderà occasione di mettere sotto accusa Claudio Durigon e i fedelissimi del Capitano se i risultati elettorali saranno negativi.

Claudio Durigon è deluso e perfino arrabbiato. Non mollerà mai Salvini e infatti continua a ripetere che il leader è insostituibile. Il che vuol dire che bisognerà vedere quello che succederà realmente dopo. Fra l’altro l’avanzata dei Fratelli d’Italia, oltre che sul piano elettorale sta avvenendo nel campo sociale. E uno come Claudio Durigon è un valore aggiunto enorme sotto questo punto di vista.

Se poi il Governo Draghi davvero cancellerà Quota 100, allora è evidente che Durigon potrebbe cominciare a mettere le cose in fila. La sua garanzia nella Lega si chiama Salvini. Se viene meno, allora per Claudio Durigon le prospettive potrebbero cambiare.