Durigon rivela: il sindaco di Latina lo indica la Lega

Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

A Latina il candidato sindaco del Centrodestra lo esprimerà la Lega. C'è l'accordo sul tavolo nazionale. Lo ha detto Claudio Durigon ai suoi colonnelli. Il Pd vive il dubbio se appoggiare il sindaco uscente o fare da sé. Ma i civici storcono il naso.

«L’accordo per le Comunali di Latina c’è. È stato raggiunto a Roma con i vertici nazionali degli altri due alleati: Fratelli d’Italia e Forza Italia»: la scommessa del padre di “quota cento” è una soltanto. Punta tutto sulla certezza che il centrodestra presenterà una candidatura unica alle elezioni amministrative di Latina della prossima primavera.

Il tempo di metabolizzare la delusione per la sconfitta alle comunali di Terracina ed il mezzo flop in quelle di Fondi. Lì dove il sostegno alla sofferta elezione di Beniamino Maschietto si è concretizzato con meno di cinquecento voti. E con la mancata elezione di uno straccio di consigliere comunale. L’ex sottosegretario Claudio Durigon ha rotto gli indugi. E sabato ha invitato a pranzo in un ristorante sul lido di Latina i vertici provinciali e comunali della Lega. Con loro un manipolo di “fedelissimi” operativi da tempo sull’intero territorio pontino.

Francesco Zicchieri assente giustificato al pranzo-summit

Unico assente, giustificatissimo, il vice capogruppo alla Camera e coordinatore regionale del carroccio, il deputato terracinese Francesco Zicchieri. È ancora ricoverato per precauzione al “Santa Maria Goretti” perché positivo al Covid 19.

Sindaco alla Lega

Claudio Durigon ha rivelato ai suoi commensali che sul voto di Latina «c’è già un accordo nazionale con gli altri alleati. Accordo che va soltanto proiettato e migliorato a livello locale». L’intesa prevede che la candidatura a sindaco spetti alla Lega.

Niente imposizioni. Il nome verrà definito «in maniera sinergica». Quando? Dopo la stesura del programma elettorale. Ed è stato questo, in effetti, l’argomento ufficiale del pranzo sul lungomare di Latina.

Matteo Adinolfi

Pranzo a cui hanno preso parte, tra gli altri, il deputato europeo Matteo Adinolfi. Poi il consigliere regionale Angelo Tripodi, il coordinatore comunale del capuologo Armando Valliani. Inoltre i due consiglieri comunali di Latina Vincenzo Valletta e Massimiliano Carnevale. Quest’ultimo, proveniente dalle file dell’Udc del compianto senatore formiano Michele Forte, entrerà ora in consiglio provinciale. Prenderà il posto del terracinese e sciscioniano Domenico Villani, appena decaduto con la fine della Consiliatura comunale.

Una strategia molto politica

Durigon qualche nome in mente ce l’ha, forse uno in particolare. Nome che «di sicuro saprà fare la differenza. E sarà in grado di essere il principale esponente di una squadra che sappia incarnare il modello del buon governo».

Candidato che il centrodestra dovrà ufficializzare «al più tardi entro la fine di novembre». Chiara la linea da adottare in campagna elettorale: le Comunali di Latina saranno meno amministrative e più politicizzate: perché bisogna «intercettare le esigenze dei cittadini» ai quali «ha voltato le spalle il sindaco Damiano Coletta con la sua amministrazione pseudo grillina».

Damiano Coletta

Dovrà basarsi sulla solida unità del centrodestra. «Ma dovremmo tutti essere persone e dirigenti politici capaci. Capaci di non ripetere gli stessi errori delle amministrative del 2016. Cioè quando, in preda a facili personalismi, ci presentammo divisi all’elettorato della mia città. Le liste del centrodestra superarono il 60% dei voti. E Damiano Coletta, approfittando delle nostre divisioni, diventò sindaco di Latina. Dobbiamo fare in modo che quello resti incidente di percorso. E ora l’apporto di tutti deve contribuire ad archiviarlo come una brutta parentesi».

Il problema delle radici

Latina è il terreno elettorale sul quale l’ex sottosegretario Durigon punta a far affondare le radici della Lega in provincia di Latina. Radici che fino ad oggi non sono mai andate in profondità: da Aprilia sino al Garigliano così come accade in buona parte d’Italia da Firenze in giù.

Il recente voto amministrativo di Fondi e Terracina l’ha evidenziato. Lasciando in eredità un dato statistico poco piacevole. La Lega non è stata ancora capace di conquistare uno dei 33 comuni della provincia di Latina o uno dei 91 della provincia di Frosinone. Questo nonostante le frotte di voti conquistate alle Politiche e alle Regionali del 4 marzo 2018. Inoltre e alle Europee del 26 maggio 2019.

Il candidato sindaco della Lega a Terracina, Valentino Giuliani

E’ un gravoso motivo di riflessione. Riflessione che Durigon pensa di effettuare «appena Francesco (Zicchieri) si sarà ristabilito». Sul territorio pontino il Carroccio è, poi, da mesi, un partito acefalo. Non ha una vera e propria guida provinciale dopo le dimissioni del coordinatore Silviano Di Pinto. Uomo vicinissimo un tempo a Francesco Zicchieri ma per ragioni di lavoro lontano dalla politica.

Comportamento che tutti hanno notato alle amministrative, perse, da Valentino Giuliani contro Roberta Tintari.

Il dubbio amletico del Pd

Lo schieramento opposto è assillato da un dubbio. Quello se sostenere o meno il sindaco uscente Damiano Coletta ed il suo Latina Bene comune. Il Partito Democratico della neo segretaria Franca Rieri pensa ad un accordo politico. Accordo che presupponga il suo sostegno. Ma a condizione che il candidato a sindaco non sia il cardiologo del S.Maria Goretti Damiano Coletta. Bensì un assessore della Giunta in carica.

Salvatore La Penna

L’altra componente Dem, quella guidata da uno dei due consiglieri regionali pontini, Salvatore La Penna, spinge invece per un’intesa elettorale. Con chi? Con la maggioranza civica di Lbc. A farsene portavoci, ora come negli ultimi 18 mesi, è stato il presidente provinciale del partito Mauro Visari. Con lui gli ex consiglieri comunali Omar Sarubbo e Giorgio De Marchis. Quest’ultimo è direttore tecnico del Parco regionale degli Aurunci guidato da Marco Delle Cese presiudente del Cosilam.

De Marchis: alternativi mai

Dice De Marchis: «Tornare indietro sarebbe il più grande errore politico che il Pd possa fare. Latina in passato è stata una città peggiore di questa. Città dove l’insicurezza e l’illegalità la facevano da padrone. C’è bisogno di continuità. Il Pd non deve costruire un campo alternativo a quello che governa in piazza del Popolo. Può contribuire ad allargare il perimetro del fronte progressista. Fronte che dovrà avere quale elemento comune la ricandidatura di Damiano Coletta».

Un paradosso. A non volere questa intesa è stato lo stesso sindaco di Latina. Sindaco è pressato dall’ortodossia della sua maggioranza. Team che è contrario all’accordo con i Partiti tradizionali.

Ma le elezioni amministrative si vincono con i numeri e con la loro somma algebrica. E Claudio Durigon, rispetto a Coletta, l’ha capito da tempo.