Durigon va alla guerra. Contro il Pd di Letta

Il sottosegretario della Lega annuncia battaglia in Parlamento sul Decreto Ristori: “Avremo tempo di modificare alcuni aspetti: il tetto a 5mila euro va alzato a 10mila, così come va esteso il periodo di riferimento almeno al 2015”. E’ lui l’avanguardia del Capitano Matteo Salvini.

La Lega annuncia battaglia in Parlamento sul Decreto Ristori, appena licenziato dal Governo Draghi dopo un durissimo braccio di ferro tra Pd e Leu da una parte e Lega e Forza Italia dall’altra.

La linea Durigon

Ad annunciare la linea strategica è Claudio Durigon, sottosegretario al Mef e coordinatore del partito nel Lazio. Dalle colonne de La Stampa di Torino Durigon è stato chiarissimo:  “Con uno scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro, che aveva deciso il governo Conte, non si poteva fare di più. Questo è solo il primo passo ed è comunque un aiuto maggiore rispetto ai quattro interventi precedenti”.

Claudio Durigon. (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Ma sulle cartelle esattoriali “l’accordo raggiunto non è quello che auspicavamo, però nel passaggio parlamentare ci torneremo”. E ha spiegato: “Avremo tempo di modificare alcuni aspetti: il tetto a 5mila euro va alzato a 10mila, così come va esteso il periodo di riferimento almeno al 2015. Inoltre è stato deciso che la cartella possa essere cancellata solo dai contribuenti che nel 2019 avevano un reddito inferiore a 30mila euro, io dico che bisogna considerare il 2020, ossia l’anno della pandemia. Chi parla di condono lo fa senza cognizione”.

Nel magazzino dell’Agenzia delle Entrate esistono 137 milioni di cartelle e il 91% sono crediti inesigibili. È un problema serio, l’Agenzia deve fare il possibile per recuperare le somme. Ma se non ci riesce, la cancellazione degli atti dopo cinque, sei o sette anni deve diventare automatica, non possiamo fare una legge ogni volta”. (Leggi Il Capitano Salvini affida al soldato Durigon la missione dietro le linee nemiche).

Durigon e la variabile 5 Stelle

Insomma, è il segnale di guerra politica in Parlamento. Tra la Lega di Matteo Salvini e il Pd di Enrico Letta. Sarà importante capire come si comporterà il Movimento Cinque Stelle, in consiglio dei ministri più vicino alle posizioni del centrodestra. Cioè, per dirla in altri termini, prevarrà la linea di Luigi Di Maio o quella di Giuseppe Conte?

Vito Crimi. (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Claudio Durigon ha provato pure a smorzare. Affermando: “In commissione Finanze alla Camera è stato approvato all’unanimità un documento proprio sul Fisco e il relatore era un deputato Dem. Era un parere sul Pnrr. E diceva che occorre provvedere alla revisione del magazzino dell’Agenzia delle Entrate procedendo alla totale o parziale cancellazione dei crediti fiscali inesigibili, pari attualmente al 91% del totale”.

E per il futuro provvedimento? Claudio Durigon ha anticipato: “Ci saranno misure per la liquidità delle imprese: la moratoria sui prestiti che scade il 30 giugno verrà prolungata. E poi lo stop alla plastic tax fino alla fine dell’anno. Le scadenze fiscali del 2020 della rottamazione e del saldo e stralcio bisogna rinviarle di nuovo, l’economia soffre perciò mi sembra giusto posticipare le tasse a chi è in difficoltà”.

Il nuovo fronte Lega – Pd

È un altro fronte politico tra il Pd di Enrico Letta e la Lega di Matteo Salvini. Quello che appare chiarissimo è che Claudio Durigon ha ripreso immediatamente il ruolo di avanguardia politica ed economica del Carroccio. Come ai tempi del Governo gialloverde.

Allora la guerra fredda era con i Cinque Stelle. Ora con il Pd. A volte ritornano.