E basta con questo ‘inciucio’

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. La riforma Delrio ha cambiato le regole del gioco. Legittimando l'inciucio. Perché senza accordi trasversali è impossibile eleggere il presidente

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Bisogna avere il coraggio di guardare le cose per come sono. In questi giorni è entrata nel vivo la fase delle candidature per eleggere il nuovo presidente della Provincia di Frosinone

A vederla con gli occhi del passato è quanto di più indecente possa esistere: accordi indicibili, sinistra e destra divise, pezzi di sinistra e pezzi di destra alleati. Tutti contro tutti.

Non è cosi. È l’esatto contrario. Per comprenderlo bisogna prendere atto di una riforma: voluta da Matteo Renzi che poi sul referendum per confermare quella riforma è stato mandato a casa. Ma la riforma ci è rimasta sul groppone. E con lei il suo folle sistema elettorale: dove non votano i cittadini ma i sindaci ed i consiglieri. Con un voto che pesa in maniera diversa a seconda della popolazione rappresentata.

Il seggio nel palazzo della Provincia

In queste condizioni, nessuno ha la forza per eleggere da solo il nuovo presidente. Infatti, tutte le volte che il Pd Antonio Pompeo è stato eletto questo è avvenuto grazie ad un accordo con Forza Italia (le prime due volte), con Fratelli d’Italia in quella successiva e con la Lega in quest’ultimo segmento.

Accadrà anche questa volta. Ci sono segmenti del centrosinistra che hanno già dichiarato che sosterranno il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, chiaramente di centrodestra; parti autorevoli del centrodestra sono pronte a convergere sul sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco insieme al centrosinistra.

La realtà è che nessuno ha i numeri per vincere ed ancora una volta la vittoria passa per un accordo trasversale. Si chiama democrazia. Ed è la cosa più bella che abbiamo. 

Senza Ricevuta di Ritorno.