E dopo 25 anni arrivò il pallone

Ad un quarto di secolo dall'avvio dei lavori per la prima volta una gara ufficiale viene disputata nello stadio di Alatri. Che doveva essere un tempio per l'atletica. E invece...

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Non è una data qualsiasi il 17 ottobre. Nel 1469 re Ferdinando II d’Aragona sposa Isabella di Castiglia: se fu matrimonio d’interesse il calcolo si rivelò sbagliato. Perché Enrico IV non gradì le nozze al punto che ritrattò la designazione a erede del trono di Castiglia della propria sorellastra Isabella. Peggio ancora: giurò pubblicamente che Giovanna la Beltraneja era sua figlia legittima e la proclamò erede al trono. Due secoli più tardi nel 1662 re Carlo II d’Inghilterra vende Dunkerque alla Francia e si mette in tasca 375mila sterline.

In tempi più recenti, poco più di un secolo fa nel 1919 Alfonso XIII di Spagna inaugura il primo tratto della metropolitana di Madrid; in quel tempo è la terza metropolitana più estesa d’Europa dopo quelle di Londra (405,2 km) e Mosca (466,8 km) e la nona del mondo, vantando 294 km di linee. Mentre nel 1933 un previdente Albert Einstein abbandona la Germania nazista ed emigra negli Stati Uniti d’America.

Forse non sarà una data storica per Alatri perché la storia è ben altro. Però se dopo 25 anni dall’avvio dell’iter del nuovo stadio dell’Atletica dal costo complessivo di circa sette milioni di euro, lungaggini, ritardi, stop dei lavori e crollo della tribuna causa vento nel 2015, finalmente la struttura si è aperta al pubblico e ai calciatori di certo è un evento significativo. E tutto questo grazie al pallone che di fatto ha soppiantato la finalità originaria del mega impianto sportivo nato inizialmente come struttura per l’atletica.

Il saluto del sindaco

Il fischio d’inizio

In questa giornata speciale non poteva mancare il saluto del sindaco Maurizio Cianfrocca. «Per la prima volta dopo circa 20 anni il nostro stadio ha potuto accogliere una partita di calcio con tanti di spettatori in tribuna» ha incorniciato la mattinata il primo cittadino. «Complimenti ai nostri ragazzi dell’Alatri che ci hanno regalato una bella vittoria e complimenti alla società sportiva Asd Vis Alatri che ha permesso tutto questo».

Società della Asd Vis Alatri che in attesa dell’ultimazione dei lavori dello storico “Chiappitto” (sarà tutto rimesso a nuovo) ha ottenuto la gestione dello stadio intitolato a Franco Evangelisti rendendolo fruibile ai ragazzi. (Leggi qui: Uno stadio, 25 anni di attesa… e forse un pallone).

La gioia dell’assessore allo sport

Gianni Padovani
Gianni Padovani

«Sono contento ma consapevole che c’è ancora tanto da fare» ha commentato la mattinata Gianni Padovani. «Vedere gli atleti in campo è stata un’emozione forte. Raggiunto un obiettivo, ripeto iniziale, grazie anche alla sinergia con la società Vis Alatri. Con il lavoro di gruppo – chiarisce – si possono raggiungere i risultati ma non vogliamo fermarci perché questa struttura merita un ruolo primario nell’ambito dello sport alatrense e provinciale».

Insomma l’assessore fa intendere che ora si lavorerà ad un progetto marketing che tenga conto di tutte le esigenze. Certo serviranno anche i soldi ma dopo oltre due decenni vedere giocare dei ragazzi e almeno provarci a guardare al futuro è già un ottimo auspicio.

I miracoli del pallone.

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