E Fargiorgio si aggrappa alla scialuppa di Draghi

I numeri non ci sono. Il Comune di Itri si aggrappa alle indiscrezioni: una proroga nazionale per l'approvazione dei Bilanci. Inutili le riunioni del sindaco con Forza Italia. Il Piano B: bussare alle opposizioni

Un decreto del Governo Draghi potrebbe salvare la consiliatura al comune di Itri. Ne è convinto il sindaco Antonio Fargiorgio dopo aver letto la chat che raggruppa i 33 sindaci della provincia di Latina e quelli dei piccoli comuni italiani. Un messaggio circolato su quel gruppo riporta un’indiscrezione sull’orientamento di Palazzo Chigi e del Viminale: posticipare al 31 maggio il termine ultimo per l’approvazione del Bilancio di previsione 2021. Se l’indiscrezione fosse vera sarebbe una scialuppa di salvataggio: Itri e tanti altri Comuni, a causa anche del Covid, rischiano di non licenziare le rispettive manovre finanziarie entro il 30 aprile. E quindi di finire nelle mani di un commissario prefettizio. 

Se venisse licenziato, il decreto toglierebbe le castagne dal fuoco alla maggioranza Fargiorgio sul baratro di una pesantissima crisi amministrativa. Per di più alla vigilia di un’incerta campagna elettorale che culminerà con le elezioni del prossimo autunno.

I numeri non ci sono

Serena Ciccarelli

Allo stato dei fatti il Consiglio comunale di Itri non ha più materialmente la possibilità di approvare il Bilancio previsionale 2021 entro l’originario termine di legge. Colpa dei pessimi rapporti venutisi a creare tra il sindaco e le delegazioni in Giunta di Forza Italia e ora anche della Lega. (Leggi qui Il Comune è in bilico: Forza Italia pronta a salutare).

Il documento contabile, prima di ricevere il visto dell’aula, ha bisogno del via libera della Giunta. Che già in due circostanze ha fallito la missione. Infatti sono andate a vuoto le sedute dell’esecutivo di venerdì scorso e di lunedì mattina. A far saltare anche la seduta di lunedì sono stati di nuovo i due assessori di Forza Italia: il vice sindaco Andrea Di Biase e l’assessore ai Lavori Pubblici Serena Ciccarelli.  E non sono stati i soli. Questa volta sono stati affiancati dal rappresentante della Lega Mario Di Mattia, presente nell’ufficio del sindaco Fargiorgio contrariamente a quanto avvenuto venerdì scorso. Aveva fatto sapere di essere rimasto prigioniero dei turni in ospedale dove lavora come infermiere.

Il sindaco di Itri, se avesse voluto, lunedì avrebbe potuto  tentare una forzatura ma ha preferito prendere tempo.  L’approvazione del Bilancio grazie al suo voto ed a quelli dell’assessore al ramo Giovanni Colucci e della delegata alla pubblica istruzione (Pd) Tiziana Ialongo non sarebbe stata numericamente possibile. Una parità di 3 a 3 avrebbe comportato, invece, un peggioramento dei rapporti di forza con gli alleati azzurri e della Lega. A quel punto Fargiorgio ha deciso di temporeggiare e di riunire lunedì sera in conclave la sua maggioranza. Non era al gran completo ma il sindaco di Itri è stato costretto a vestire i panni del pompiere per raffreddare gli animi e domare i tanti focolai innescati nella sua coalizione. 

Le aperture… serali

Andrea Di Biase (Foto: Enrico Duratorre)

Orientato a candidarsi alle amministrative di ottobre per un mandato bis, Antonio Fargiorgio durante quella riunione avrebbe fatto delle sostanziose aperture in termini di Bilancio a Forza Italia e alla Lega. Ma i fatti dicono che se apertura c’è stata non ha sortito gli effetti sperati. Almeno per il momento.

Infatti, sia gli esponenti di Forza Italia (in consiglio è rappresentata da Nicola Orlando Di Fazio  e Stefania Saccoccio  oltre che dall’assessore Ciccarelli) che della Lega si sono congedati dalla riunione di maggioranza lasciando sulla graticola Fargiorgio e quanto resta della sua amministrazione. “Facciamo sapere” sarebbe stata la risposta fornita dai due alleati scomodi di Fargiorgio. 

Il sindaco ‘tifa’ per beneficiare degli effetti del decreto del governo per posticipare di un mese il varo del bilancio 2021 e del rendiconto dell’esercizio finanziario 2020. Fargiorgio, ha maledettamente bisogno di tempo di recuperare il rapporto basilare con Forza Italia. E, soprattutto, con la attiva assessore ai Lavori Pubblici Anna Serena Ciccarelli. A prescindere dal contenuto del bilancio che lo stesso primo cittadino è costretto a stravolgere in queste ore.

Tutto bruciato… nel forno crematorio 

Fargiorgio è il primo ad essere consapevole che l’empatia con gli azzurri e con l’assessore Ciccarelli non è più quella della vittoriosa campagna elettorale di cinque anni fa. I rapporti con loro e con il sindaco di Forza Italia di Gaeta Cosimino Mitrano sono ai minimi termini. Si sono raffreddati da quando il Comune di Itri ha chiesto le carte e poi ha impugnato al Tar l’iter di un progetto promosso dal sindaco Mitrano. È quello che prevede di realizzare nella zona di confine di Monte Sant’Angelo un impianto di cremazione.

Il giocattolo si è definitivamente rotto nella seduta di consiglio comunale di Itri della scorsa settimana. La responsabile dei Lavori Pubblici ha presentato una mozione per restituire ai legittimi  proprietari tutti terreni un tempo in odore di malavita e per questo sequestrati. Il sindaco Fargiorgio  chiedeva invece di applicare, per un terreno, la deroga prevista dal codice Antimafia. Consente ai Comuni di trattenere per loro aree di pubblica utilità liquidando i proprietari. È il caso del terreno in località San Cristoforo, dove è stato rinvenuto un santuario in onore del dio Ercole. Che il sindaco intende valorizzare. Sindaco e Forza Italia sono arrivati alla rottura, con l’accusa del primo cittadino d’essere stato oggetto di un colpo basso. (Leggi qui Il Comune è in bilico: Forza Italia pronta a salutare).

Niente colpi bassi

Serena Ciccarelli

Non è assolutamente vero che il mio sia stato un colpo basso nei suoi riguardi – ha replicato seccata l’assessore di Forza Italia –  Io non ho accoltellato nessuno e passare per infame non mi va perché non lo sono. Il sindaco dice che non ne sapeva nulla? Falso. Ne avevamo parlato la mattina del consiglio e gli avevo mandato un messaggio prima che iniziasse la seduta. Forza Italia, nonostante non sia stata mai difesa da nessuno,  è l’unica forza politica che ha lavorato a testa bassa nell’interesse di Itri. Se qualche cantiere è stato aperto è perchè probabilmente il mio partito non ha alcuna strategia per andarsene…”. Questo almeno sino alla scorsa settimana. Forza Italia deve decidere, in attesa di conoscere eventuali proroghe del governo, se staccare la spina a Fargiorgio, insieme alla Lega, non votando in Giunta e in consiglio il bilancio di previsione 2021

Fargiorgio, che martedì sera ha smentito seccamente la volontà di dimettersi, sta lavorando  per un’opzione B. Quale? Qualora non ci fossero i voti necessari di Forza Italia e della Lega per licenziare il Bilancio, nei venti giorni di tempo concessi dalla procedura il sindaco cercherà un appoggio tecnico tra le minoranze di centrosinistra. Un possibile aiuto “rosso” potrebbe arrivare dai consiglieri Luca Iudicone e Vittoria Maggiarra?

Quest’ultima conosce Fargiorgio dai tempi del praticantato legale che ha compiuto presso il suo studio legale. Nel 2016 dal neo sindaco Fargiorgio aveva ottenuto anche la delega agli Affari generali e personale per poi passare polemicamente all’opposizione. L’interessata, vicina al Pd, ha rivelato di aver ricevuto qualche telefonate da ambienti del sindaco di Itri: “Erano anni che non ne ricevevo più. La vita è una ruota…gira sempre…”