E Fazzone disse: “Vi denuncio tutti”

Claudio Fazzone non gradisce le cose scritte in questi giorni. Al punto da annunciare una sua lettera all'Ordine dei Giornalisti ed all'Autorità Giudiziaria. Nonché di ricorrere alle sue prerogative parlamentari per investigare sulle nostre fonti di sostentamento. Si rassegni: è tutto limpido. Soprattutto: non siamo ricattabili

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Egregio direttore

questo Suo articolo di oggi, a dir poco fantasioso, ha come unico intendimento quello di farmi passare come un prepotente interessato a dividere il Partito per calcoli personali ai soli fini elettorali. Evidentemente lei è abituato a stare con persone che utilizzano questi metodi. (Leggi qui Perché a Fazzone interessa la Ciociaria a costo di smentire sé stesso).

Ha fatto dei paragoni su enti come Camera di Commercio e altro che sono fuori luogo. È evidente che la sua linea editoriale ha un unico obbiettivo non di dire la verità sui fatti ma di creare articoli fantasiosi ed offensivi contro di me ed il Partito che rappresento, per difendere chi gli consente di avere delle pubblicità istituzionali.

Più volte gli ho detto e scritto che prima di scrivere articoli, dove le sue ricostruzioni sono false e faziose, di ascoltarmi. Ma lei continua a tutta forza.

Adesso sono stanco. E farò ciò che mi consente la Legge: lettera al presidente dell’Ordine con tutti gli articoli falsi che lei pubblica, ed all’Autorità Giudiziaria; oltre a voler comprendere la sua raccolta pubblicitaria negli enti pubblici, anche attraverso le prerogative parlamentari che mi competono.

Grazie della sua impeccabile professionalità giornalistica che utilizza nello esporre i fatti.

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Alessio Porcu Foto: © Gianna Reale

Se non fosse stato inviato tramite WhatsApp ci sarebbe da dubitare dell’autenticità dello scritto del Senatore Claudio Fazzone. E nonostante questo rimane legittimo il dubbio che qualcuno si sia appropriato del suo smartphone ed abbia digitato a sua insaputa.

Non può scrivere cose così superficiali un Senatore della Repubblica che ha fatto parte del Copasir, rappresentato l’Italia all’Assemblea del Consiglio d’Europa, ha tuttora la mansione politica di Coordinatore di Forza Italia in una regione strategica come il Lazio.

È imbarazzante il fatto che provi a negare come la sede della futura Camera di Commercio nata dalla fusione di quelle oggi esistenti nel sud Lazio sarà a Latina. E sarà lì perché Latina ha numeri migliori di Frosinone: lo stesso fatto ha portato lì la sede della Cgil interprovinciale, della Sala Operativa unificata 118; e se fosse passata la riforma Monti con la riduzione delle Province Latina avrebbe avuto il capoluogo dell’intero Sud Lazio a discapito di Frosinone.

Per lo stesso motivo, una volta che dovesse passare il referendum sul taglio dei Parlamentari, il controllo politico di Frosinone è fondamentale per determinare l’elezione di un Senatore a Latina. Claudio Fazzone non può non saperlo: è tra i 64 firmatari per il referendum confermativo sul taglio dei Parlamentari.

Solo una lettura superficiale può indurre il senatore Claudio Fazzone a vedersi, negli articoli di questi giorni, “come un prepotente interessato a dividere il Partito per calcoli personali“. Non ha bisogno di sforzi, glielo abbiamo scritto:

Claudio Fazzone non è né un politico di primo pelo né uno sprovveduto: è uno degli ultimi squali che nuotano nell’acqua sempre più bassa della Politica nel Lazio.

(legga qui Fazzone sospende Quadrini).

Claudio Fazzone è il potentissimo coordinatore regionale, un senatore di lungo corso. Abile, scaltro, politicamente ed elettoralmente strutturato. 

Legga qui Perché a Fazzone interessa la Ciociaria a costo di smentire sé stesso

Aggiungiamo ora: è l’esatto contrario di ciò che ha compreso, perché Claudio Fazzone è un abile stratega interessato ad unire il Partito per conseguire la sua linea politica. Se questa coincida con i suoi calcoli personali è faccenda che a noi non riguarda, né lo abbiamo scritto, tantomeno pensato.

Fazzone
Il senatore Claudio Fazzone

Su un punto però, il Senatore Fazzone ha ragione: non gli abbiamo chiesto il permesso di scrivere. Per essere chiari, nemmeno abbiamo intenzione di chiederlo: né domani né mai.

I tabulati sono in grado di dimostrare che abbiamo chiesto anche a lui se avesse dichiarazioni da fare: non ha inteso rispondere. Siamo andati oltre come si fa nel libero giornalismo: che non si fa intimidire. Quando eravamo Cronisti non ci riuscì gente di altra risma che per nostra fortuna venne intercettata dalla Criminalpol ed intervenne, figuriamoci ora che stiamo in più comode retrovie se ci spaventano le prospettive di pretestuosi ricorsi all’Ordine o alla Magistratura.

Nemmeno noi siamo di primo pelo. Se è a conoscenza di reati ha il dovere di denunciarli e se non lo fa è complice. Ma se parla sulla base delle stesse inconsistenti patacche che hanno già tentato di rifilare ad altri sperando che facessero il lavoro sporco contro di noi, eviti di perdere tempo.

Non siamo ricattabili. E nemmeno abbiamo pregiudizi politici nei suoi confronti. Con chi stiamo lo abbiamo declinato pochi giorni dopo avere deciso di mettere in campo questa iniziativa editoriale nel 2016. (leggi qui (leggi qui Con chi sta Alessioporcu).

FOTO © STEFANO STRANI

Altrettanto abbiamo messo in chiaro: siamo indipendenti che è cosa ben diversa dall’essere imparziali. (leggi qui Solo gli imbecilli sono imparziali).

Messo in chiaro questo accettiamo, se è ancora valido, l’invito a pranzo rivoltoci dal senatore Claudio Fazzone: ora che è evidente la totale impossibilità di condizionamento. Anticipandogli le domande che intendiamo, in quell’occasione, rivolgergli.

  1. Cosa ha fatto, da Coordinatore Regionale, per impedire che il suo Partito sfiduciasse l’amministrazione comunale di Cassino guidata dal sindaco di Forza Italia Carlo Maria D’Alessandro, distruggendo un’intera classe politica di centrodestra?
  2. C’è un nesso tra la caduta dell’amministrazione comunale di Cassino guidata da Forza Italia e la successiva nomina a sub coordinatore provinciale del Partito per uno dei firmatari di quella mozione di sfiducia?
  3. Cosa ha fatto, da Coordinatore Regionale, per impedire il patto tra Forza Italia e Pd che ha portato il centrodestra a perdere la guida del consorzio industriale Cosilam?
  4. Quali provvedimenti ha preso, da Coordinatore Regionale, contro i Consiglieri di Forza Italia che non hanno votato, con vari pretesti, la mozione di sfiducia a Nicola Zingaretti?
  5. Che giudizio politico dà, di un Coordinatore Regionale che non raggiunge l’unità del Centrodestra in nessuno dei Comuni maggiori chiamati alle urne in provincia di Latina?
  6. Che giudizio politico dà di un Coordinatore regionale che diserta gli incontri ai quali sono presenti i suoi sindaci di tutta la provincia, ma è costante e puntuale nella presenza solo Cassino senza nemmeno informarne gli altri livelli provinciali?

E visto che ci ricorda le sue prerogative parlamentari che, come scrive, vorrebbe usare per ficcare il naso nella nostra attività:

7. Perché non ha usato quelle prerogative per tutelare i lavoratori dello stabilimento Fca di Cassino quando alcune scellerate politiche hanno creato le condizioni per condurlo allo stato in cui è oggi?

8. Perché non lo ha mai fatto per dare un sostegno a Vertenza Frusinate?

9. Dov’era quando qui si combatteva per tenere aperto il Tribunale di Cassino?

Con immutata stima.