E il Segretario andò fare tana in Sezione

Venerdì la riunione del Partito Democratico per decidere la linea da seguire alle prossime Comunali del 14 e 15 maggio. Andrà anche il Segretario Provinciale. Per tentare di costruire una sintesi. Ma chi decide è il Circolo: assumendosene ogni responsabilità politica

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Un direttivo che si annuncia decisamente caldo. E che potrebbe, almeno questa è l’idea, dire una parola definitiva riguardo al panorama degli schieramenti ad Anagni in vista delle prossime elezioni comunali di metà maggio. Il Direttivo è quello del Partito Democratico: si terrà venerdì sera nella città dei papi; e vedrà confrontarsi, tra gli altri, il Segretario provinciale Luca Fantini con il gruppo dirigente cittadino a partire ovviamente dal Segretario Egidio Proietti.

All’ordine del giorno, la decisione da prendere su cosa fare e dove andare il 14 e 15 maggio prossimi. Un argomento che in città non cessa di creare scompensi e discussioni. Perché dalla posizione del Pd dipendono equilibri ed assetti definitivi delle coalizioni.

Doppia linea

Al momento il Partito Democratico di Anagni non ha ancora una linea precisa da seguire. La Federazione ha esortato da mesi una decisione ma ad oggi non ha ricevuto risposte. Inutili tutti i solleciti, reiterati fino alla settimana scorsa. Il Segretario Luca Fantini è giovane ma non sprovveduto: sa bene che è la tattica usata quando si vuole mettere qualcuno di fronte al fatto compiuto. Va di persona ad ascoltare.

L’indicazione fino ad ora rivendicata dai vertici locali del Partito è stata quella di andare comunque alle urne con il simbolo, rivendicando quindi la propria identità politica. Il tutto mentre a livello Provinciale e Regionale si punta a replicare nelle varie città in cui si terranno le elezioni comunali, il cosiddetto modello Sora; ovvero, un’alleanza larga, di sapore progressista, ma di tipo civico, quindi senza simboli di partito predefiniti.

Un’impostazione che è stata, non da ultimo, rivendicata anche qualche ora fa in alcune interviste da Francesco De Angelis, il leader della componente maggioritaria. Che ha riproposto la necessità di vincere nei Comuni al voto allargando il consenso con quelle che sono le forze civiche presenti sul territorio. Cercando di elaborare quindi delle coalizioni il più ampie possibile. Il cosiddetto Campo Largo, come si diceva fino a qualche tempo fa. (Leggi qui: Il Pd flirta con LiberAnagni: ma c’è il modello Sora).

L’unità difficile

Alessandro Cardinali

E siccome, ad Anagni, per quanto riguarda il Partito Democratico, non sembra si stia andando in questa direzione, di questo si dovrebbe discutere il prossimo venerdì.

Non sarà una resa dei conti, il Segretario Fantini non punterà i piedi ma ribadirà una serie di concetti. Il primo: non si possono tracciare percorsi che abbiano come scopo principale quello di escludere una parte del Partito Democratico; traduzione: non è accettabile una strategia che abbia come primo obiettivo quello di escludere i fratelli Tagliaboschi, storicamente grandi elettori del centrosinistra cittadino.

Il secondo: è preferibile giocare per vincere e non giocare a perdere, si vince se si sta insieme. Il terzo: il circolo di Anagni è sovrano e si assume la responsabilità politica delle sue decisioni, che dovrà prendere attraverso un voto interno.

Ma per andare dove? Fantini fu tra gli architetti del modello Sora: portando tutti gli schieramenti a smontare le loro strutture nell’ultima settimana utile per la presentazione delle liste. Aggregandole in una formula che si è rivelata vincente.

Il rischio è di creare una situazione di contrapposizione: di fronte alla quale lo Statuto dispone il divieto di usare il simbolo in vista delle prossime elezioni. E lo Statuto prevede anche un’altra clausola: in caso di una spaccatura talmente profonda da essere addirittura una frammentazione, le redini della partita potrebbero essere avocate a Frosinone. Per ricomporre la sintesi più ampia possibile.