E in autunno arriva… Urbano Cairo

Foto © Imagoeconomica Carlo Romaniello

L’intervista a Il Foglio ha rappresentato il termometro per capire l’effetto che faceva. Il patron del Torino (che non somiglia a Silvio Berlusconi) sta studiando i bilancio dello Stato. Lo temono tutti: da Salvini a Di Maio, da Zingaretti allo stesso Berlusconi. Lui però punta a ridisegnare il centrodestra.

Secondo molti autorevoli osservatori l’autunno sarà una stagione politica ricca di sorprese, la più importante delle quali potrebbe essere l’annuncio di Urbano Cairo di volersi cimentare nel mondo della politica.

Urbano Cairo

La sua intervista ad Annalisa Chirico su Il Foglio nei giorni scorsi ha mandato letteralmente nel panico l’intero centrodestra. (leggi qui Il manifesto di Cairo rende nervoso il centrodestra). Soprattutto perché Cairo ha risposto così alla domanda di Annalisa Chirico se si sentisse il nuovo Berlusconi:

“Io non sono e non sarò mai l’erede del Cavaliere. Io sono molto diverso da lui. Per essere ancora più chiaro: non vivo nell’attesa di ricevere una qualche investitura né intendo assumere la guida di partiti già esistenti che hanno attraversato una parabola puntellata di successi e fallimenti. Nella vita non si prende il posto di qualcun altro… Se si vuole compiere il grande passo, si dà vita a una creatura inedita, la s’inventa di sana pianta. Gli innovatori inventano il nuovo, non riciclano il vecchio”.

Idee chiarissime. Però, un po’ il percorso berlusconiano lo ricorda: ha una squadra di calcio (il Torino), è nel mondo dell’editoria (La7 e il Corriere della Sera su tutti), ha il sorriso rassicurante. Semmai sono le dimensioni più piccole e i modi meno appariscenti a fare la differenza.

Però Urbano Cairo ha voluto studiare i bilanci dello Stato. E ha detto alla Chirico: “Sì, ho dato un’occhiata per capire entrate, uscite, come funziona. Mi piace andare in fondo alle cose. Ho scoperto che i soli costi di beni e servizi – non parlo né di dipendenti pubblici né di pensionati – ammontano a oltre 180 miliardi l’anno. Un’enormità. Se riduci un po’, puoi fare una manovra super espansiva, allora sì che metti i soldi nelle tasche degli italiani e gli italiani li spendono. Tagliare la spesa pubblica non è un’impresa folle: è possibile”.

Urbano Cairo

Perché un grande imprenditore privato dà un’occhiata ai bilanci dello Stato? Urbano Cairo ci sta pensando seriamente, ma non chiederà il permesso a Silvio Berlusconi. Neppure si preoccuperà molto di come potranno prendere la sua discesa in campo Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Ha detto Cairo a Il Foglio: “Grillini e leghisti hanno fallito, mi pare evidente. Dove pensavano di andare? Non sono neppure deluso, perché solo chi coltiva aspettative può esprimere delusione: io non ne avevo. Quel Contratto di Governo era totalmente irrealizzabile. Salvini e Di Maio avevano agende inconciliabili”… “Ci hanno fatto perdere 15 mesi, nel frattempo l’economia è entrata in stagnazione, e pure in politica estera non abbiamo fatto un figurone”.

In realtà il presidente del Toro sta pensando davvero alla discesa nel campo della politica. Lontano da Salvini e Di Maio, ma pure da Zingaretti e Renzi. Perfino da Silvio Berlusconi. Può rivoluzionare il centrodestra e riscrivere i rapporti di forza.

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