E l’assemblea diventa uno scontro tra bande

L'assemblea dei soci della Pro Loco si trasforma in uno scontro di due ore. Sulle ragioni meramente politiche della cacciata dell'ex presidente. Così si scopre che...

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

La cosa più sensata, con una sincerità prossima alla brutalità, l’ha detta il consigliere comunale di Idea Anagni Guglielmo Vecchi: “Questa è una guerra per bande”. Non c’è in effetti definizione migliore per chiarire quello che è accaduto poche ore fa ad Anagni durante l’assemblea dei soci della Pro Loco di Anagni. L’associazione da mesi ormai vive nell’occhio del ciclone.

Una tensione che minaccia di restare ancora alta per mesi, in vista delle elezioni comunali del prossimo maggio.

Riepilogo dal 28 luglio

Franco Stazi

Replay per quelli che si fossero persi qualche puntata. Il 28 luglio scorso una nota del Comitato Direttivo costringe a farsi da parte il presidente della Pro Loco Franco Stazi, nominato appena un anno prima. Nella nota con cui i componenti del Direttivo mettono da parte Stazi si fa riferimento all’inadeguatezza del presidente nella gestione dell’associazione, che è la principale responsabile della politica culturale della città.

Da quel momento in poi scoppia una vera e propria guerra in città. Con Stazi ed i suoi alleati che cercano disperatamente di recuperare terreno. Con polemiche e scontri verbali tali da rendere necessario, in un caso, l’intervento dei Carabinieri. (leggi qui il precedente: Blitz alla Pro Loco, inizia la marcia verso il voto. E leggi anche Cosa non quadra nella rimozione del presidente Stazi).

La riunione infuocata

Fabrizio Mucaria, Fabrizio Savone e Peppino Scandorcia

L’ultima tappa di tutto ciò si è verificata poche ore fa. L’assemblea dei soci doveva servire ad  illustrare i progetti fatti fino a questo momento dalla Pro Loco, ed a svelare le prossime iniziative. E’ diventata il teatro di oltre due ore di accuse da una parte e dall’altra. Anticipate dalla richiesta di invalidare l’assemblea visto che, secondo alcuni consiglieri, non sarebbe stata rispettata la tempistica delle convocazioni. Ipotesi questa brutalmente sconfessata dall’attuale presidente Fabrizio Savone.

Il resto dell’assemblea si è giocato tutto sullo scontro tra le parti. Con gli esponenti del gruppo di Stazi che hanno rivendicato orgogliosamente quanto fatto, chiarendo che la cacciata di Stazi era legata a ragioni meramente politiche, visto che Stazi fa riferimento ad una parte che non è certamente quella dell’attuale amministrazione del sindaco Daniele Natalia.

E con il gruppo di Savone che, al contrario, ha ancora più legittimamente ed orgogliosamente rivendicato la legittimità del proprio operato. Chiedendo di essere giudicato per le scelte concrete e non per i pregiudizi di carattere politico.

Lo scontro tra bande

Guglielmo Vecchi

Al netto delle polemiche (che hanno visto momenti estremamente tesi; come, ad esempio, quando l’ex presidente Franco Stazi ha detto di essere stato trattato come “un delinquente), resta corretta l’analisi di partenza di Guglielmo Vecchi. E cioè, come detto, che quella che è in corso all’interno della Pro Loco è una vera e propria guerra per bande.

Il punto è che però, paradossalmente, questa affermazione conferma quanto da mesi si sta sostenendo. E cioè che la defenestrazione di Stazi dalla Pro Loco non è legata alle scarse qualità dell’ex (ma lui non è d’accordo) presidente Stazi. È invece parte di uno scontro per accaparrarsi uno scalpo, quello della Pro Loco appunto, particolarmente importante per gestire la politica culturale e turistica in città. E quindi, in ultima analisi, per gestire una parte rilevante del consenso cittadino.

Una prospettiva estremamente importante; soprattutto in un contesto in cui, da adesso fino a maggio, Anagni vivrà una lunghissima campagna elettorale. E tutto ciò che verrà realizzato servirà, in un modo o nell’altro, a garantirsi una fetta più o meno vasta dell’elettorato.