E nella notte il Pd delibera: primarie per Roma

Foto: Benvegnu' Guaitoli / Imagoeconomica

Nella notte, dopo tre ore di discussione, il centrosinistra dà il via libera alle Primarie per scegliere il candidato sindaco di Roma. Ma senza entusiasmo. E con l'incognita dei troppi assenti di peso al tavolo. Si vota il 20 giugno

Senza spumante, senza squilli di tromba. E pure con poca convinzione. A notte fonda il centrosinistra romano ha fatto la sintesi delle tre ore di discussione e deciso: si faranno le primarie per individuare il prossimo candidato sindaco della Città Eterna. Si vota il 20 giugno.

Reazioni tiepide

Senza troppo entusiasmo hanno deciso di aderire Verdi, Articolo 1, Sinistra Italiana, Leu, Psi, Radicali, Movimento Pop, Volt e tre associazioni. Mancano i nomi più importanti dal punto di vista politico: i renziani di Italia Viva non intendono partecipare, nessuna traccia dei radicali di +Europa, Carlo Calenda con la sua Azione ha fatto sapere che non solo il tema non lo appassiona ma che è proprio contrario. Sottolineando che “Roma ha un problema di classe dirigente. Finché comandano Goffredo Bettini, Claudio Mancini e il segretario regionale Bruno Astorre, si diventa sindaco con il loro appoggio e poi non si porta a casa un provvedimento. Le mini-primarie con 20-30mila persone, in parte truppe cammellate, sarebbero il loro trionfo. A Letta l’ho detto: facciamo piuttosto una squadra di persone in gamba per ripulire la città”. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 21 aprile 2021).

Andrea Casu (Foto: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica)

Non ha fatto breccia nei cuori degli alleati la proposta del Segretario romano dei Dem Andrea Casu. I Partiti hanno dovuto prendere atto della situazione: per il Pd le primarie sono uno strumento di legittimazione irrinunciabile. Per due motivi. Il primo: ‘le primarie sono nello statuto del Pd‘. Il secondo: si vuole evitare in tutti i modi di frantumare ulteriormente un campo che si è ristretto in maniera politicamente pericolosa con le defezioni di Calenda, Italia Viva e +Europa.

Entro un mese i nomi per le Primarie

Il tavolo riunito ieri sera ha stabilito che si voterà il 20 giugno. Le candidature andranno presentate entro il 20 maggio. Si potrà votare in 200 gazebo (questo il numero ipotizzato.

Il timore è che le Primarie possano trasformarsi in una conta interna, ottenendo l’effetto opposto a quello per il quale sono nate. Allora, prima delle Primarie ci sarà una serie di tavoli che definirà i temi della campagna elettorale. “C’è bisogno di allargare lo sguardo, parlare di città e di visione“, hanno detto in coro quasi tutti i 40 invitati presenti, con Articolo 1 che ha proposto una giornata di ‘Primarie delle idee‘.

La risposta starà’ nella stesura di una carta di intenti, che i candidati alle primarie dovranno firmare. Il documento conterrà i punti programmatici di base. Dovranno essere capaci di garantire tutte le forze politiche di centrosinistra, a prescindere dal candidato (che comunque manterrà una quota di autonomia) che correrà per il Campidoglio.

Roberto Gualtieri (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

Il documento sarà redatto dai capogruppo in Assemblea capitolina e dai presidenti di Municipio: venerdì ci sarà la prima riunione, dove si imbastirà anche un percorso d’apertura alla società civile sulla costruzione del programma. Martediì invece, si parlerà di regole delle Primarie, sarà costituito un Comitato dei Garanti (con personalità di alto profilo) e il gruppo organizzativo.

Entro la fine del mese tutto dovrà essere definito, e partirà il countdown per le candidature. A cominciare da quella democratica dell’ex ministro del Mef, Roberto Gualtieri.