E Nicola disse dalla Dogana: «Vota Antonio»

Nicola Zingaretti promette il suo sostegno ad Antonio Pompeo durante la campagna elettorale. Vuole portare nei Comuni l'onda lunga delle elezioni Regionali

«Dimmi cosa posso fare per la tua campagna elettorale. Io ci sarò, in campo insieme a te»: Nicola Zingaretti lo ha detto ad Antonio Pompeo al termine della manifestazione all’ex Dogana a Roma. (leggi qui La sfida di Zingaretti per un buon Governo)

I due si sono salutati, abbracciati e guardati negli occhi. Il Governatore del Lazio ha scandito le parole. Antonio Pompeo nella tornata elettorale del 10 giugno prossimo cerca la conferma come sindaco di Ferentino, paese grande, importante e strategico. Perché da lì passa anche la riconferma come presidente della Provincia. E Zingaretti lo ha fatto capire chiaramente: è stufo delle troppe sconfitte accumulate dal Pd.

Nel suo intervento all’ex Dogana, nessun accenno a Matteo Renzi: barra dritta sulla concretezza dell’amministrazione. La partita per la segreteria nazionale, eventualmente, Zingaretti la giocherà dopo, quando e se verranno celebrate le primarie. Intanto però è un punto di riferimento trasversale nel Partito.

 

Presenti & assenti

Stamattina a Roma c’erano il capogruppo regionale dei Dem Mauro Buschini (subito dietro Zingaretti), il consigliere regionale Sara Battisti (sul palco anche lei). Non poteva mancare Francesco De Angelis, leader storico del Pci-Pds-Ds-Pd in Ciociaria, con qualunque segretario nazionale, con qualunque scenario. Ma c’erano anche il presidente della Provincia e sindaco di Ferentino Antonio Pompeo, l’ex segretario provinciale Simone  Costanzo, l’attuale reggente Domenico Alfieri, il presidente della Saf Lucio Migliorelli, il presidente dell’ordine dei medici e candidato sindaco di Frosinone Fabrizio Cristofari, il consigliere comunale di Frosinone Norberto Venturi, candidato in una delle civiche di Zingaretti alle ultime regionali. C’era il consigliere comunale Dem di Cassino Barbara Di Rollo candidata alle scorse Regionali. E l’ex assessore provincial Carlo Di Cosmo. Ancora più da Sinistra si è mosso l’ex assessore provinciale Francesco Giorgi. Nelle prime file, il segretario regionale dei Giovani Luca Fantini. E tanti altri ancora. Indipendentemente dalle “correnti” di appartenenza: Renzi, Orfini, Franceschini, Orlando. Significa che Zingaretti unisce già nel partito.

 

 

Voglia di vincere

Nicola Zingaretti vuole continuare nell’onda lunga delle Regionali. Vuola continuare a vincere. Anche nelle Comunali.

Infatti ha detto: «Si voterà fra qualche mese e lo si farà forse con questa legge elettorale o con qualche cosa di più maggioritario. Quindi è urgente aprire un cantiere nuovo». Ma la manifestazione “Alleanza del Fare. Governare bene, radicare il cambiamento”,  è stato organizzato in previsione delle prossime elezioni amministrative del 10 giugno. Ha sottolineato Zingaretti: «Un cantiere per una nuova alleanza fatto soprattutto di persone. Non riproponiamo schemi del passato, superati, ma l’unico modo per garantire l’autonomia culturale del nostro pensiero, anche rispetto ai 5 Stelle e le destre, è vincere e costruire le condizioni per non perdere di nuovo».

Aggiungendo sulla sua vittoria nel Lazio: «Prevediamo una coalizione larga diversa e plurale, ma questa grande esperienza che in controtendenza ha ottenuto un risultato non vogliamo che finisca qui, continuiamo a combattere nel governo e nei territori».

 

La promessa a Pompeo

Ecco perché la promessa a Pompeo. Per dimostrare che sui territori si combatte per vincere e anche da Ferentino si può davvero “cambiare verso”.

Antonio Pompeo parla lo stesso linguaggio politico di Nicola Zingaretti: quello dell’amministrazione, della concretezza, dei risultati, della valorizzazione degli amministratori del partito, del senso istituzionale che impone a chi governa di andare oltre gli steccati del partito quando in gioco ci sono le esigenze dei territori. (leggi qui L’orgoglio dopo la rabbia: Antonio Pompeo prende per mano il Pd)

Non solo: a fari spenti Antonio Pompeo da anni sta portando avanti un processo di pacificazione anche all’interno del Pd provinciale. Insieme a Simone Costanzo ha riunificato il gruppo del Pd alla Provincia, con Francesco De Angelis (a differenza di Scalia) ha ottimi rapporti. Negli enti intermedi, dalla Saf all’Asi, ha guardato contemporaneamente alla logica di Partito e alla valenza operativa degli organi in questione.

Nicola Zingaretti parteciperà da protagonista alla campagna elettorale per le amministratrive, anche a in Ciociaria. Ferentino assume pure un significato simbolico forte. Perché un altro concetto Zingaretti ha sottolineato con forza: “si vince solo se uniti”.

L’unità è il valore aggiunto che in altri Comuni impegnati al voto (ancora non c’è). Ma adesso il Pd provinciale ha l’occasione storica di avvalersi di quello che politicamente è il “brand” vincente di Nicola Zingaretti. L’unico leader del Pd a trionfare nella Caporetto del 4 marzo scorso. La storia continua, a Ferentino?

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