E noi il dissesto non te lo votiamo (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. Franco Evangelista trova nuovi Fratelli. Il sindaco D'Alessandro non trova nuovi voti: resta impantanato nel dissesto, la Lega ha detto no.

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

“Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII.
Cassino 2018 d.C. Uno sciame d’api invade l’Aula consiliare.

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IL SUDARIO DI CMD’A

Non ha mai sudato come in questi giorni afosi e surriscaldati il sindaco pro-tempore di Cassino Carlo Maria D’Alessandro (in breve CMD’A).

Tutta colpa di chi si è inventato la parola dissesto o fallimento, o bancarotta o default. Traduzione: troppi debiti da pagare e senza soldi in cassa. O meglio ci sono, ma per altre spese.

Ma a farlo sudare ancora di più sono i casi del dispettoso Franco Evangelista e soprattutto di quei due leghisti. Ma che vogliono questi tre? E così, raccontano all’antico cronista, CMD’A è stato visto più volte, nonostante l’aria condizionata, tergersi il sudore dalla fronte con un fazzoletto di lino finissimo.

Presso gli antichi Romani si chiamava sudario. O il panno con cui la Veronica avrebbe asciugato il sudore di Cristo mentre saliva al Calvario.

Per CMD’A si tratta di un calvario perché quei due della Lega, più altri dal volto più o meno coperto, vogliono mandarlo a casa. Dicono quelli della Lega “Meglio il commissario prefettizio che il nulla”. Perché quelli della Lega da tre mesi incalzano CMD’A, M.A. e il dirigente dell’area tecnica (sarà licenziato con il dissesto) per l’avvio operativo del loro progetto sulla sicurezza (855 mila euro di cui 255 mila a carico del Comune). Finora solo promesse.

E perciò il diktat: o il progetto o tutti a casa. E il dirigente in odore di licenziamento suggerisce alla Lega: non votate il progetto, io salvo il posto e vi faccio fare il progetto.

Un ping pong che dura da due anni.

 

BANDIERA ROSSA PER MARIO ABBRUZZESE

Sventola la bandiera rossa in questi giorni di burrasca sulla spiaggia di Serapo a Gaeta frequentata da Mario Abbruzzese ma più spesso visto all’Aeneas Landing. Il rosso del comune di Cassino lo tiene, per ora, lontano dal mar Tirreno, e così per non issare bandiera bianca è costretto a guidare l’asilo pro-tempore scoprendo che quasi nessuno conosce l’abecedario del dissesto dopo averlo fatto annunciare, incautamente, dal primo cittadino.

Nessuno dei frequentanti l’asilo conosce la parola dissesto, i pro e i contro. Ma nemmeno il maestro era a conoscenza dei particolari tecnici. E allora? Se lo bocciano. Non si fa ed è meglio per tutti. Tutti rimandati a settembre.

Ed ora M.A., visto i diversi no della maggioranza, sta puntando su alcuni consiglieri del Pd. Promettendo il posto nel Cda del Cosilam in cambio di voti sul dissesto. Non avrebbe ricevuto risposta.

Ma un posto nel Cda del Cosilam lo rivendica anche la Lega. Che ricorda agli smemorati: è scritto nel patto di alleanza di due anni fa.

Il caso Cosilam come il caso dissesto si complica per M.A.

 

L’ASSALTO DELLA LEGA

Ormai la Lega, dopo i risultati recenti e passati, va all’assalto della diligenza guidata da CMD’A E M.A.

I siluri quotidiani dei leghisti stanno mettendo a dura prova il cerchio magico. Perché il direttorio (o meglio la Consulta) promesso alla Lega è rimasto nel limbo. (leggi qui Una Consulta per Carlo Maria)

Ieri si è fatto sentire sonoramente il capogruppo leghista Robertino Marsella che ha spedito un messaggio mozzafiato a chi comanda nel palazzo. Nessun appoggio e nessuna partecipazione a riunioni di maggioranza.

Tanto da far impallidire sia CMD’A, sia M.A. E subito i telefoni sono diventati bollenti. Intrecci di telefonate a Carmelo Palombo, Robertino Marsella e Claudio Monticchio con la classica promessa: non preoccupatevi, avrete tutto quello che chiederete. Votate il dissesto e poi avrete.

Risposta laconica: promesse da marinaio, non voteremo.

 

IL TERRORE DEL DISSESTO: L’ASILO TREMA

I tempi del dissesto si allungano e il terrore sale tra i frequentanti l’asilo pro-tempore.

Nel frattempo un dubbio è sorto a Rossella Chiusaroli (consigliere con doppio titolo, comunale e provinciale): perché non siamo stati informati nei mesi scorsi sui pro e sui contro del dissesto e con tutti i documenti? Nessun esperto è stato chiamato a spiegarci l’iter!

E il dubbio è sorto in queste ore anche ad altri. E ora è maretta pesante. La bandiera rossa sventola a segnalare la barca che va alla deriva per il mare mosso nel Tirreno e dintorni. E i no aumentano.

Oggi CMD’A non avrebbe i voti necessari in Aula, solo 12 su 25. Così non passa. Mancano all’appello Franco Evangelista, Peppe Sebastianelli e i due leghisti Robertino Marsella e Claudio Monticchio. E sicuramente altri. Perché dentro Forza Italia c’è chi ha detto con chiarezza o ci sono risposte chiare oppure il default non si vota! Lo riferiscono al Conte della Selvotta appena sceso da un piroscafo scampato al mare in burrasca nel Tirreno.

 

IL GIARDINIERE CHE FA ARRABBIARE EVANGELISTA

Il giardiniere-fontaniere Angelo Panaccione, consigliere già delegato al decoro urbano ora è anche capo manutenzione, settore che fu del disarcionato Franco Evangelista ormai sull’Aventino e anche più su.

Panaccione ha dato ordini alla sua squadra brancaleone di operai di tagliare l’erba alta ovunque. Appena ripuliti giardini e aiuole ordina all’addetto stampa pro-tempore (per colpa del dissesto) ed ora anche infortunato e in malattia per colpa di quegli operai che hanno mal riparato un marciapiede, di scrivere comunicati (con foto allegate) esaltando la sua opera riparatrice.

Franco Evangelista, arrabbiato, e altri consiglieri e assessori e altri cittadini obiettano: tagliare l’erba alta ed altre cose rientrano nella normale amministrazione, perché questi toni trionfalistici?

Forse Panaccione, già lettore di opere di Shakespeare, le ha scambiate con le opere di manutenzione.

 

EVANGELISTA DIVENTA FRATELLO ITALIANO

Franco Evangelista, subito santo, invocano i suoi fedeli. (leggi qui Evangelista santo, Palombo coordinatore, Di Mambro sul Carroccio e…) E lui insiste: non voterò il dissesto. Sono stato offeso.

CMD’A e M.A., in coppia e separati, lo hanno vivamente pregato e osannato a rientrare in Forza Italia e a votare il dissesto. E lui ha urlato: No. (Leggi qui Il grande allucco e la porta sbattuta: caos nella riunione di maggioranza)

Il tutto, mentre le sirene dei fratelli italiani lo rincorrevano da Roma e da Frosinone: passa con noi e avrai gloria. E Franco Evangelista ci starebbe pensando seriamente: Fdi non ha un consigliere in Aula, quello che c’era è stato cacciato (Rosario Franchitto). Sarebbero contenti anche Angela Abbatecola, coordinatrice cittadina e neo leader di FdI a Cassino e dintorni, e il responsabile Enti locali Area Sud Gabriele Picano, entrambi già candidati alle passate regionali. Ed entrambi contrari, come Evangelista, alle scelte politiche di CMD’A e M.A.

 

L’ECO DI FRANCESCA URLANTE

Mentre dilaga la burrasca nella maggioranza di centrodestra per il dissesto, contestato e sconosciuto, continua ad arrivare l’eco della urlante Francesca Calvani, la consigliera che osò sbattere la porta della stanza del sindaco durante una riunione sul bando per le strisce blu. (leggi qui Il grande allucco e la porta sbattuta: caos nella riunione di maggioranza) La sua proposta di modificare il bando per far riassumere tutti e 35 gli ex ausiliari del traffico non era piaciuta a parecchi consiglieri.

Nel vociare degli altri per farsi sentire aveva sparato un urlo che ancora rimbomba lungo il corridoio comunale.

La questione era poi stata dibattuta a lungo nella chat del gruppo (leggi qui «Vergogna», «Prendiamolo a calci nel cu..» «E ora riporta anche questa chat»).

Tanto che CMD’A continua a sudare e a consumare fazzoletti di lino.