E noi… ve lo avevamo detto

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Saxa Gres annuncia lo stop per un mese: colpa del prezzo del gas diventato insostenibile. In 7 anni mai un giorno di cassa integrazione

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Non è mai bello dover dire ‘avevo ragione’ perché è l’ammissione della propria sconfitta: della propria incapacità di dimostrare all’interlocutore la validità delle proprie argomentazioni.

Non è bello dirlo soprattutto di fronte ad oltre 500 lavoratori che restano a casa perché la loro fabbrica chiude per un mese.

Fa rabbia doverlo dire quando si leggono gli Ordini di quelle fabbriche: per il 2022 hanno ordini per il doppio del fatturato 2021.

Ma oggi il gruppo Saxa Gres ha annunciato che per un mese spegnerà i forni della capofila di Anagni, della Grestone di Roccasecca e della Tagina di Gualdo. Che godono di ottima salute, hanno il doppio degli ordini di un anno fa. Ma come tutte le fabbriche che funzionano grazie a dei forni, non reggono il costo dell’energia che in pochi mesi si è moltiplicato di 5 volte.

Mai un giorno di cassa in 7 anni

Uno dei forni della Saxa Gres

Non è bello, di fronte alle parole del presidente Francesco Borgomeo, costretto a ricorrere alla Cassa Integrazione ad Anagni per la prima volta in 7 anni. “Paghiamo le scelte di un Paese che non è autosufficiente sul piano energetico

Siamo in presenza di scelte politiche sbagliate delle quali ora pagheranno il conto i lavoratori. Mi domando per esempio che senso abbia portare all’estero i rifiuti del Lazio per poi comprare dall’estero l’energia prodotta con i nostri materiali, opportunamente trattati in termovalorizzatori e biodigestori che qui ancora ci impediscono di realizzare nonostante li solleciti e li richieda anche il Pnrr per renderci competitivi.

Avremmo potuto evitare questo stop se solo non avessimo dovuto perdere 5 anni, a fronte dei 180 giorni previsti per legge, per non avere un biodigestore che invece ci spetta. E che avrebbe impedito il fermo forni”. 

Questo stop lo hanno già deciso la Agc che a Roccasecca fa i vetri, Stellantis ha detto con chiarezza che tra i limiti di Cassino c’è il costo dell’energia. Acciaierie, cementifici, vetrerie e fabbriche di ceramiche stanno spegnendo.

Non è bello. Ma noi lo avevamo detto.

Senza Ricevuta di Ritorno.

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