E ora Salera si smarca da Messore. Mentre Abbruzzese risorge

Il sindaco di Cassino Enzo Salera si smarca dal candidato che lui ha imposto al Pd, Sergio Messore. Mario Abbruzzese dimostra al centrodestra che per fare il pieno hanno ancora bisogno di lui. Fardelli si fa vedere dalle parti di Azione

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Sciocchezze. Io non mi devo ‘contare’ in base ai voti presi da Sergio Messore. Mi sono contato nel 2019 quando in pochi scommettevano sul nostro progetto ed invece abbiamo vinto le elezioni comunali andando a governare la città di Cassino”. La bomba politica sganciata dal sindaco di Cassino Enzo Salera è solo la prima. La seconda è ancora più potente. “Se vorrò, perché non è scontato, tornerò a ‘contarmi’ nel 2024, quando scade il mio mandato da sindaco e la città di Cassino torna alle urne. Non ho bisogno di ‘pesarmi’ su altri candidati, chi dice questo dice il falso“. 

Quando al voto del 25 settembre mancano ormai meno di dieci giorni, il clima si fa sempre più incandescente all’ombra dell’Abbazia: nel Centrosinistra si respira già un’aria da resa dei conti.

Il vento politico in città è cambiato. Risorge dalle sue ceneri quel Mario Abbruzzese che troppo in fretta era stato dato ancora una volta come finito. L’ex Presidente del Consiglio Regionale del Lazio sta tirando la volata ai candidati del centrodestra: nonostante l’ironia della sorte gli abbia piazzato nel Collegio proprio quelli che un tempo erano i suoi avversari interni in Forza Italia, come il dominus del Partito nel Lazio Claudio Fazzone ed il due volte sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani.

Il centrodestra ieri ha mobilitato 400 persone per l’evento unitario tenuto all’Edra Palace di Cassino: iniziativa di Forza Italia, organizzata dal sub coordinatore provinciale Rossella Chiusaroli, per sostenere il senatore Fazzone ed i candidati della coalizione.

Lo smarcamento di Salera

Enzo Salera ha voluto con forza una candidatura espressione del Cassinate. L’ha voluta in contrapposizione alla Federazione provinciale del Pd: tanto da rifiutare di sottoscrivere la candidatura al proporzionale per Francesco De Angelis nonostante le due cose fossero compatibili.

Il sindaco Sergio Messore (Foto: Michele Di Lonardo)

È stato lui a creare una chat con 16 sindaci del territorio. Lui ha accompagnato Sergio Messore a Roma per firmare la candidatura al collegio uninominale del Senato Frosinone-Latina. Come vanno lette, allora, le parole del sindaco di Cassino che dice di non doversi pesare politicamente sui candidato da lui voluto?

Da un lato è evidente il tentativo di mettere le mani avanti nel caso in cui Sergio Messore nel Cassinate dovesse riportare un risultato al di sotto delle aspettative. Dall’altro vanno interpretate senza malizia. Ovvero: alle elezioni politiche si vota principalmente il Partito, mentre le amministrative per eleggere il sindaco sono tutt’altra cosa. Lo dimostra il fatto che nel 2019, nello stesso giorno in cui la città votava in massa per Enzo Salera, alle Europee la Lega ha fatto il pieno di voti all’ombra dell’Abbazia.

Non tutti tre anni fa, avevano scommesso su di lui, ex assessore al Bilancio della giunta Petrarcone. Salera ha sempre lamentato il fatto che il primo sostegno mancato è stato quello della Federazione Provinciale. Dovette intervenire il Segretario Regionale Bruno Astorre per imporre le primarie e spianargli la strada della candidatura. Contro di lui pezzi importanti del Centrosinistra come i fratelli Fardelli: Marino, difensore civico della regione Lazio (che si dimise da Segretario cittadino Pd) e Luca (che si candidò nello schieramento opposto) oggi consigliere comunale di Cassino. (leggi qui I sassi di Barbara: «Caro Zingaretti ecco chi ha tentato di sabotarci a Cassino»).

Fardelli da Fontana

A tal proposito c’è chi giura di aver visto i due fratelli Fardelli nei giorni scorsi nel locale di Salvatore Fontana. Cosa c’è di strano? Fontana è stato consigliere comunale di Cassino ed è coordinatore provinciale di Italia Viva. E nel locale era in corso una riunione con i candidati dell’alleanza tra i renziani ed il Partito guidato da Carlo Calenda.

Luca Fardelli respinge le illazioni. “Qui si vuole avvelenare il clima. Io sono del Centrosinistra, sono stato invitato agli incontri del Pd e sono sempre andato, nonostante abbia fatto presente al segretario Fionda che solo adesso dopo molto tempo si è ricordato del mio numero di telefono. Poi, oltre la politica, ci sono i rapporti personali. Non ho partecipato a nessun incontro elettorale di Azione e Italia Viva. Vero è che sono passato di ritorno da Sant’Elia e vedendo degli amici ci siamo fermati a scambiare due chiacchiere. Che è cosa diversa rispetto a partecipare ad un incontro politico“.

La resurrezione di Abbruzzese

La riunione all’Edra

Le elezioni politiche, come ha detto di recente il neoconsigliere di FdI Franco Evangelista, potrebbero in ogni caso suonare come un avviso di sfratto per il sindaco Salera in vista del voto del 2024.

In Comune, più che degli avversari del Centrodestra, ci si preoccupa però dei nemici interni. Quali? Non sono esplicitati. Ma il portavoce del sindaco Salera, Mario Costa, mette in guardia il primo cittadino. E dice: “Chi mette i classici sassolini negli ingranaggi della macchina va dissuaso. E prima lo si fa, meglio è. Non si può rimanere inerti ad assistere ai giochi e giochetti degli altri. Un sindaco e quelli che lealmente lo sostengono non possono rimanere inerti ad assistere ai giochi e giochetti degli altri. Altrimenti potrebbero ritrovarsi Franco Evangelista non con il semplice avviso di sfratto, ma con in mano lo sfratto esecutivo”. Chi ha orecchie per intendere, intenda.