E ora si stappa: venerdì i vincitori del concorso sulle birre artigianali

La commissione ha stilato i suoi verdetti. Chi sono i vincitori del concorso sulle birre artigianali. Buffardi (Camera di Commercio) valorizzare l'intero settore

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

La giuria ha stappato. E assaggiato. Esaminando i campioni anonimi delle birre iscritte al concorso bandito dalla Camera di Commercio di Frosinone. Quello realizzato dall’azienda speciale InforMare dedicato alle produzioni birraie artigianali: eccellenze del Basso Lazio in cerca di consacrazione. In palio c’è la gloria: quella riservata a chi ottiene l’accesso a Cerevisia. (leggi qui: Cin cin a tutta birra: la Camera di Commercio premia le migliori).

Cos’è Cerevisia? È il must per chiunque produca birra artigianale. È un premio nazionale riservato alle birre di qualità ottenute da birrifici con sede legale nel territorio italiano. Venerdì si conosceranno i risultati. Nel salone di rappresentanza della Camera di Mommercio la giuria stapperà il suo verdetto.

A volere con convinzione quel concorso è stato il vice Presidente di Informare Florindo Buffardi per tracciare un bilancio dell’iniziativa.

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Vice Presidente il conto alla rovescia del concorso “Le eccellenze birraie delle province di Frosinone e Latina” sta per finire, i numeri dicono che avete fatto bene o puntare sul concorso o i tempi non sono maturi?
Florindo Buffardi

I tempi sono maturi. Come i birrifici delle province di Frosinone e Latina sono maturi per un ulteriore salto di qualità. Oggi siamo in una fase che non è più quella pionieristica. Già siamo in una fase avanzata di sviluppo dei prodotti. Molti sono davvero pregevoli e reggono il confronto con i marchi più affermati.

Provo un senso di profonda soddisfazione, perché il risultato raggiunto va oltre le nostre aspettative. Ricordo infatti che questo concorso non era aperto a tutti ma solo a chi avesse al momento una produzione di birra artigianale che rispondesse ai requisiti previsti dal regolamento. Hanno risposto favorevolmente in tanti. Non voglio svelare i numeri che saranno presentati nel corso della conferenza di premiazione ma vi assicuro che sono degni di attenzione.

Ci saranno vincitori e vinti ma a trionfare sarà la qualità. Qual è lo stato di salute dei produttori di birra del basso Lazio?

I birrifici che hanno partecipato alla competizione hanno messo a dura prova l’esperto “Panel degli Assaggiatori” perché la qualità del prodotto è stata ritenuta alta. Ed è stato pertanto difficile seppur necessario procedere ad una selezione. Circa lo stato di salute dei birrifici posso assicurare che è buono. Anche se spesso si tratta di micro birrifici che sicuramente hanno bisogno di essere supportati nelle loro attività ed è per questo motivo che abbiamo fortemente voluto portare questo concorso sul nostro territorio.

Il concorso sarà una vetrina importante ed è un ottimo inizio per la promozione del prodotto. Qual è il percorso che verrà tracciato in futuro? 

E’ proprio questo lo scopo del concorso,  offrire una vetrina alle nostre imprese. Già con l’evento di premiazione gli daremo una buona visibilità; inoltre tutti i birrifici che hanno vinto parteciperanno di diritto al concorso nazionale “Premio Cerevisia” curato direttamente dalla Camera di Commercio Umbra che mi preme ringraziare per la collaborazione che ci ha offerto nella realizzazione del nostro primo concorso delle provincie di Frosinone e Latina. Stiamo pensando di realizzare anche una “brochure” dei birrifici partecipanti che possa rappresentare uno strumento divulgativo e promozionale

Il basso Lazio è in pieno fermento per quanto riguarda il mondo del vino, con realtà giovani che stanno riscoprendo i veri vitigni autoctoni. L’ispirazione per le birre parte spesso da modelli inglesi, tedeschi o belgi. Quanto è importante avere nel nostro territorio aziende birraie che coltivano i propri prodotti senza importarli?

Al pari del vino anche la birra rappresenta un prodotto che può offrire sviluppo al territorio anche dal punto di vista turistico. Alcuni dei birrifici hanno già coltivazioni per le proprie birre è pertanto necessario sviluppare questa iniziativa anche diffondendo le buone pratiche presenti. A nostro avviso è importante che i produttori di birra artigianale si conoscano e condividano le esperienze al fine di promuovere congiuntamente i prodotti del territorio perché il mercato, sia locale che nazionale, offre buoni spazi per tutti.

La birra non è un prodotto che ha bisogno necessariamente di un terroir o di un clima particolare. Cosa si può fare per rendere la birra un “prodotto tipico” del basso Lazio?
Florindo Buffardi

Parola d’ordine, collaborare. L’idea è quella di mettere in rete i produttori e condividere con loro un percorso da intraprendere che non potrà mai essere calato dall’alto ma dovrà necessariamente partire dalle istanze delle imprese. Che troveranno sempre nella Camera di Commercio e di conseguenza nell’Azienda Speciale Informare, di cui mi onoro di essere Vice Presidente, un ente di riferimento a servizio delle stesse. 

(Foto di copertina © Depositphotos.com).

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