E Ottaviani sbottò: “Non servono i Varufakis alla ciociara”

“Non ho bisogno dei Varufakis in salsa ciociara. La frase del sindaco Nicola Ottaviani è stata pronunciata a denti stretti al cospetto dei fedelissimi. Dopo che alla riunione della maggioranza aveva mantenuto un profilo basso, più per non dare alibi che per evitare polemiche. All vertice non era andato il ‘falco’ Adriano Piacentin,i capogruppo di Forza Italia: una mossa probabilmente concordata per evitare ulteriori tensioni. I tre milioni e 200mila euro di tagli al bilancio hanno fatto esplodere la polveriera di malumori e delle polemiche. E perfino nel vertice della coalizione (convocato in vista del doppio appuntamento consiliare: prima l’urbanistica, poi il bilancio) diversi assessori non hanno risparmiato critiche al responsabile del Bilancio Riccardo Mastrangeli e al dirigente Vincenzo Giannotti.

Così come si è registrato l’ennesimo botta e risposta al vetriolo tra lo stesso Mastrangeli ed il vicesindaco Francesco Trina. Le fibrillazioni stanno minando la maggioranza che potrebbe non avere i numeri su delibere fondamentali. La scure dei tagli si abbatterà pesantemente perfino sull’assistenza domiciliare (sforbiciata di 350mila euro all’anno) e sullo Scuolabus (300mila euro).

Ottaviani e Mastrangeli sono sulla stessa lunghezza d’onda: sacrifici inevitabili per evitare il default. Un esempio è stato più volte sottolineato: gli utenti dello scuolabus sono 160, il costo è di 3.600 euro a persona. L’imperativo è categorico: si deve arrivare ad una media di costo di 1000 euro ad utente.

Diversi assessori hanno alzato gli scudi contro i tagli. Francesco Trina ma pure Ombretta Ceccarelli. Mentre Carlo Gagliardi, responsabile dei Servizi Sociali è arrivato addirittura a minacciare le dimissioni per i troppi tagli.

Il riferimento al ministro greco che si è dimesso è indicativo sotto il profilo politico. Nicola Ottaviani non intende permettere a nessuno di fare politica in maggioranza basandosi sul dissenso. Dal suo enturage filtra una frase: “Non si può essere assessori in giunta e no global fuori”. Il primo cittadino sa che a meno di due anni dalle elezioni è entrato nella fase decisiva. E mette in conto l’ipotesi di consultazioni anticipate se non dovessero esserci i numeri.

Però sul versante amministrativo e tecnico Ottaviani sta giocando anche un’altra partita. Il sindaco ha attivato tutta una serie di contatti con molti primi cittadini alle prese con le stesse difficoltà. In Italia ci sono migliaia di Comuni che hanno difficoltà a redigere il bilancio in queste condizioni, soprattutto quei 78 enti locali che come Frosinone sono stati ammessi al piano di rientro decennale del deficit. Il tutto per evitare il dissesto. L’obiettivo è quello di mettere in campo un azione unitaria che punti alla proroga della stesura del bilancio di previsione. A fine agosto. Oppure addirittura settembre. Intanto potrebbe esserci una prova azione di tipo tecnico.

Poi c’è un altro capitolo: i tagli a servizi come l’assistenza domiciliare e lo scuolabus possono essere in qualche modo compensati da un’azione oculata sul residui attivi e passivi. In realtà è assai complicato secondo le nuove norme contabili. Non a caso lo stesso Ottaviani ha fatto riferimento alla circostanza che tra le difficoltà maggiori per la chiusura di questo bilancio c’è quella di scrivere altri 27 milioni di euro di residui (negli ultimi anni il totale è stato di 58 milioni).

Per quanto riguarda i malumori all’interno della Giunta il primo cittadino è stato chiaro con i collaboratori più stretti: “Chi ha gli attributi e se la sente di andare avanti continui su questa linea, chi non se la sente può accomodarsi fuori”. Naturalmente nessuna trattativa politica è preclusa: con Impegno Civico innanzitutto. Ma ci sono pure segnali con alcuni esponenti dell’opposizione. Però la frattura all’interno di Frosinone nel Cuore e le polemiche in maggioranza potrebbero complicare tutto. Nel caso mancassero i numeri sul ‘pacchetto urbanistico’ o sul bilancio, allora l’opzione delle elezioni anticipate si avvicinerebbe. Falchi e colombe si sono alzati in volo. ma alla fine potrebbero decidere di atterrare in gran fretta.

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