È uno sporco mestiere, Adem

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. C'è un buco proprio dentro il cuore: da lì passa tutto il dolore di chi deve correre al centro della tragedia. Per poter raccontare.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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È uno sporco mestiere, Adem: ma qualcuno dovrà pur farlo. Lo sai, fin da quando eri ragazzino: raggiungere il centro della scena e scattare, è quello il tuo modo di raccontare. Perché non esistono foto belle o brutte, ma solo foto fatte da vicino o da lontano.

Non quelle dei matrimoni: quelli sono racconti che possono interessare gli sposi, gli stretti familiari ed al limite qualche amico. E più di qualche volta, dopo pochi anni, finiscono nel secchio dell’immondizia insieme alle fedi ed agli altri ricordi degli sposi.

Per questo, Adem, bisogna correre lì dove c’è la notizia. Con in tasca una batteria di riserva carica che la reflex si scarica sempre nei momenti meno opportuni, ed una manciata di schede che non si sa mai quanti scatti farai. 

Adem Altan

Ma più di tutto, una buona dose di anestetico per l’anima: quello che ti consente di intercettare il dolore, posizionarlo al centro della scena nel mirino e poi scattare. Per intrappolarlo e poter raccontare. Lì, per terra, sull’asfalto, potresti incontrare chiunque: ma prima bisogna scattare, poi ci si può emozionare.

Fotoreporter e cronisti hanno sempre il cuore che non va, anche se io cardiologi non vedono niente di strano. È un buco che si scava dentro, nel quale far passare tutto il dolore e poter scattare. O raccontare.

Come ha fatto anche questa volta Adem Altan, reporter di France Presse, accanto alle macerie di Kahramanmaras, ridotta in briciole dal più potente terremoto che la Turchia ricordi. Tutti corrono, tutti cercano di scavare per liberare chi sta sotto quelle macerie. Un figlio, una moglie, una madre, un cane…

Solo un uomo sta fermo, immobile, tenendo una mano nella sua: teneva per mano la figlia sepolta sotto le macerie e quel braccino con quella manina erano l’unica cosa che spuntavano. “Fai delle foto a mia figlia” gli sussurra quella voce. Adem inquadra quel dolore, di un uomo che non ha più nulla perché gli è finito in briciole, ma soprattutto gli è finito in frantumi il cuore e non riesce a staccarsi da quella manina fredda che spunta da sotto le macerie. 

(Foto Adem Altan / Afp / Agenzia France Press © )

La sera prima erano andati a dormire, lei con il pigiamino, magari con l’orsetto di peluche stretto per non avere paura del buio. Niente più alba, niente più mondo, bastano pochi secondi: l’amore va consumato in ogni minuto perché minuti potrebbero non essercene più. Ricordatevelo.

È uno sporco lavoro Adem, qualcuno dovrà pur farlo. Tu scatta. Noi raccontiamo.

Senza Ricevuta di Ritorno.

(Foto di copertina: Adem Altan / Afp /Agenzia France Press)