E Zingaretti scopre l’insofferenza del Pd nei confronti dei Cinque Stelle

Foto © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

Critiche all’alleanza con i pentastellati da parte di Matteo Orfini, Vincenzo De Luca, Giorgio Gori e Andrea Orlando. Naturalmente il risultato dell’Emilia Roma sarà decisivo per tutto e tutti, ma il problema esiste e il segretario non può ignorarlo.

All’abbazia di San Pastore, a Contigliano, vicino a Greccio (Rieti), il segretario del Pd Nicola Zingaretti  ha dettato  la linea in vista della verifica di maggioranza invocata dal premier Giuseppe Conte per la fine del mese. Ma la sorpresa è stata quella di aver dovuto prendere atto di diffusi malumori sull’alleanza con il Movimento Cinque Stelle.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

A dare voce alle perplessità sono stati in particolare Giorgio Gori, Matteo Orfini, Vincenzo De Luca, ma anche il vicesegretario Andrea Orlando. Per il sindaco di Bergamo Giorgio Gori va bene cercare una alleanza ma “un conto è farli venire di qua, un conto è se noi andiamo di là”.  Per il governatore della Campania Vincenzo De Lucanon dobbiamo omologarci con partiti che si rinnovano sotto la guida di Toninelli”. Matteo Orfini ha parlato invece di “errore drammatico” nel tentativo di “costruire una forza di centrosinistra insieme a una forza che di sinistra non è”.  Andrea Orlando si è rivolto ai pentastellati così: “O rinunciate all’antipolitica o la difficoltà di portare avanti questo Governo crescerà ancora di più. L’antipolitica al governo è un harakiri”.

Naturalmente sono tutti consapevoli che dipenderà dal risultato dell’Emilia Romagna. Ogni singola mossa politica nazionale tiene conto di quell’appuntamento. Perfino il voto del 20 gennaio in Commissione per decidere se concedere o no l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader leghista Matteo Salvini. Perfino la scelta di posticipare la verifica di governo.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

Il significato politico del voto in Emilia Romagna è enorme e totalizzante: se Salvini e Meloni vincono, lanceranno l’opa sulle elezioni politiche nazionali. Se Nicola Zingaretti vince, potra’ ribaltare la situazione e rafforzarsi alla guida del Pd. Se perde, verrà travolto.

In ogni caso il tema dell’alleanza con i Cinque Stelle è reale e perfino drammatico. Quando nell’agosto scorso si decise di dare vita al Conte bis, con una maggioranza giallorossa, lo si fece “contro” Matteo Salvini. Con l’obiettivo cioè di battere la Lega attraverso un’alleanza fo Governo. Poi però i Cinque Stelle hanno scelto di presentare propri candidati alle regionali in Emilia Romagna e in Calabria. Ben sapendo di mettere a rischio la vittoria del Pd.

Nicola Zingaretti non potrà non affrontare il problema.

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