Ecco come Mister Giuseppe Conte ha messo all’angolo il Capitano Matteo Salvini

Decisivo il sostegno di Donald Trump e delle Cancellerie europee, ma anche l’antipatia di Papa Bergoglio nei confronti di Matteo Salvini. Perciò al Senato è arrivata la scomunica sull’uso del rosario.

Lo spread ai minimi storici, il semaforo verde delle principali Cancellerie europee, l’endorsment del presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Non c’è dubbio che la conferma di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi sia stata spinta dal contesto internazionale.

Conte contro Salvini

Il momento di svolta è stato il discorso di Conte al Senato, quando ha attaccato frontalmente Salvini. In quel momento tutti, soprattutto all’estero, hanno capito che era lui l’uomo sul quale puntare. Beppe Grillo, capace di fiutare il vento con un netto anticipo, lo aveva già consacrato a ruolo di Elevato e in pratica gli ha affidato i Cinque Stelle. Provocando vasti malumori. Di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, perfino di Davide Casaleggio.

Secondo Umberto Bossi i Cinque Stelle rappresentano la vecchia sinistra ex parlamentare. Adesso invece sembrano intercettare lo spazio politico di un partito trasversale ed europeista.

Matteo Salvini al Papeete

Matteo Salvini ha fatto di tutto per favorire questo cambio di scenario. Anche sul piano internazionale. Non soltanto per la vicenda dei migranti con i continui blocchi delle navi delle Ong e del loro carico di disperati. La Germania e la Francia hanno aspettato il momento opportuno, poi alla prima occasione hanno affondato il colpo. La vicenda di Mosca, della vicinanza politica a Vladimir Putin, la questione aperta dei presunti fondi russi alla Lega hanno avuto l’effetto di far cambiare idea all’inquilino della Casa Bianca. Trump ha “scaricato” Salvini, puntando su Conte. E questo ha pesato.

Ma c’è un aspetto del discorso del presidente del consiglio al Senato che non va sottovalutato. Lo scontro sull’uso del rosario. Giuseppe Conte sa perfettamente che Salvini non è amato dalle alte sfere vaticane. Anzi, per dirla chiaramente non è amato da Papa Francesco. Il premier lo sa per certo perché ha antichi e consolidati rapporti con il Vaticano, fattisi più intensi in virtù del suo incarico. Ha una linea di dialogo diretta con il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. Che da tempo gli ha espresso una certa preoccupazione esistente Oltretevere per la deriva razzista presa dall’Italia, nota invece per il suo senso di solidarietà.

Papa Francesco

Attaccandolo sull’uso del rosario Giuseppe Conte ha aperto un fronte ampio. Abilissimo lo spin doctor Rocco Casalino a prevedere quel tipo di intervento. Dunque, se da un lato Salvini è sceso ai minimi storici nel gradimento internazionale, Giuseppe Conte è schizzato al massimo. Del contesto europeo e dei mercati bisogna tener conto. Brexit docet. Inutile fare finta che non sia così. Lo dimostra il crollo dello spread dal preciso momento in cui l’altro giorno le delegazioni M5S e Pd si sono sedute per confrontarsi. In questo contesto è prevedibile che la Banca Centrale Europea, ancora governata da Mario Draghi, riprenderanno a comprare i Buoni del Tesoro Poliennali mandando il rendimento decennali ai minimi facendo risparmiare al Paese un bel po’ di interessi.

Alla fine comunque la più pazza crisi politica della Repubblica italiana è finita in modo diametralmente opposto da quanto la Lega ipotizzava sul palco di Sabaudia: (leggi qui «Qualcosa si è rotto»: Salvini accompagna alla porta i 5S. Di Maio: «Abbiamo scelto da tempo») il Capitano all’opposizione, il Professore ancora a Palazzo Chigi. Con il Pd.