Ecco tutti i 66 “grillini” che non sarebbero ricandidati

Se dovesse restare il limite del secondo mandato. Tutta la vecchia guardia resterebbe fuori e con loro c’è anche Luca Frusone. Nuovo braccio di ferro tra Beppe Grillo e Luigi Di Maio. Giuseppe Conte già sulla graticola: deputati e senatori non si faranno mettere alla porta.

Sono 66 i parlamentari del Movimento Cinque Stelle che si fermerebbero a questa legislatura se dovesse essere confermato il limite dei due mandati: 49 deputati e 17 senatori.

Uno sguardo all’elenco completo per capire quello che sarà il livello dello scontro interno, proprio nel momento in cui Giuseppe Conte si appresta a diventare anche formalmente il Capo del Movimento.

I grillini a fine corsa

Luca Frusone (Foto: Imagoeconomica / Daniele Scudieri)

Ecco l’elenco dei 49 deputati alla Camera:  Davide Crippa, Giuseppe L’Abbate, Sergio Battelli, Alfonso Bonafede, Giuseppe Brescia, Francesca Businarolo, Azzurra Pia Maria Cancelleri, Paola Carinelli, Laura Castelli, Tiziana Ciprini, Claudio Cominardi, Fabiana Dadone, Federica Daga, Diego De Lorenzis, Daniele Del Grosso, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Federica Dieni, Federico D’Incà, Francesco d’Uva, Mattia Fantinati, Vittorio Ferraresi, Roberto Fico, Riccardo Fraccaro, Luca Frusone, Chiara Gagnarli, Filippo Gallinella, Luigi Gallo, Marta Grande, Giulia Grillo, Mirella Liuzzi, Maria Lucia, Lorefice, Maria Marzana, Salvatore Micillo, Dalila Nesci, Paolo Parentela, Gianluca Rizzo, Carla Ruocco, Giulia Sarti, Emanuele Scagliusi, Carlo Sibilia, Maria Edera Spadoni, Patrizia Terzoni, Angelo Tofalo, Davide Tripiedi, Gianluca Vacca, Simone Valente, Stefano Vignaroli, Alberto Zolezzi.

Al Senato non sarebbero ricandidati: Andrea Cioffi, Vincenzo Santangelo, Donatella Agostinelli, Alberto Airola, Laura Bottici, Gianluca Castaldi, Nunzia Catalfo, Vito Crimi, Daniela Donno, Giovanni Endrizzi, Gianni Girotto, Michela Montevecchi, Daniele Pesco, Vito Petrocelli, Sergio Puglia, Paola Taverna, Danilo Toninelli.

Via i grillini storici

Luigi Di Maio (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Il Movimento sarebbe “decapitato” nella sua versione più attuale. Parliamo dei leader storici. E tra i parlamentari c’è anche Luca Frusone, deputato della provincia di Frosinone. Mentre sono al primo mandato sia Ilaria Fontana e che Enrica Segneri.

In queste ore è in corso l’ennesimo braccio di ferro a distanza tra il fondatore Beppe Grillo e il ministro degli esteri Luigi Di Maio. Grillo chiede il rispetto della regola dei due mandati, voluta dal fondatore Gianroberto Casaleggio. Un elemento distintivo, ma va pure detto che in questi anni i Cinque Stelle sono hanno derogato a talmente tanti elementi fondativi (dallo streaming alle alleanze), che quello del doppio mandato sarebbe l’ennesimo tema fra tanti.

Però resta il nodo più complicato di tutti. Intanto perché c’è il braccio di ferro con sulla piattaforma Rousseau. E qui c’è Davide Casaleggio, il figlio di Gianroberto. Il figlio del leader vero, oltre che del fondatore. (Leggi qui Il vincolo dei due mandati e la profezia di Casaleggio).

Il nuovo MoVimento

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte arriva con un programma per trasformare il Movimento, per rifare completamente il look. Un look europeista, di governo, con meno piazza e più Palazzo, con meno streaming e più ministeri. Da un lato vorrebbe avere meno opposizione interna, ma dall’altro ha bisogno dell’esperienza della “vecchia guardia”.

Beppe Grillo cerca di barcamenarsi tra Davide Casaleggio e Giuseppe Conte. Ha scelto Conte, ma sa che non può troncare con il figlio del numero uno dei grillini. Ci sarebbero delle conseguenze, ci sarebbe una scissione. In questo quadro ci sono Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Alfonso Bonafede. La vecchia guardia.

Con loro c’è anche Luca Frusone. Non si faranno accompagnare alla porta.

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