L’Italia smette di crescere dopo tre anni: scontro Lega – Zingaretti

I dati sull'economia italiana che si è fermata scatenano la reazione del presidente di Confindustria. Seguito dal governatore del Lazio. Contro il quale si scaglia la Lega. Che in sostanza gli risponde: "Impicciati del bilancio del Lazio"

Lo scontro tra la Lega e Nicola Zingaretti si accende poco dopo i lanci d’agenzia. Annunciano che l’Italia smette di crescere dopo tre anni di risultati positivi: il Pil è stagnante, la Borsa in calo, risale lo spread.

Il primo a reagire è il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Dice che «Bisogna cominciare a chiarire che se i risultati della crescita non ci saranno nei prossimi mesi è colpa esclusiva di questo governo e della politica economica che realizza, non di altri».

Nicola Zingaretti arriva a stretto giro. E detta ai cronisti «I dati di pochi minuti fa sul Pil ci indicano che quel numero scritto sul Def, quell’1,5, dico purtroppo da italiano, è una pia illusione. C’è la sensazione che i conti della nostra Repubblica siano totalmente fuori controllo, piegati a un fanatismo di Partito che comincia a essere pericoloso e inspiegabile».

 

Il governatore del Lazio, candidato alla Segreteria Nazionale del Pd si dice preoccupato per le discussioni infinite all’interno del Governo. Soprattutto perché la manovra economica «per ora ha prodotto solo debiti ed eliminato risorse che sarebbero potute andare a servizi e sviluppo. Siamo passati da 130 punti di spread a circa 300: nel Paese stanno aumentando solo i debiti e si stanno fermando le infrastrutture».

 

Risponde al fuoco la Lega per voce del consigliere Daniele Giannini. Contesta al Governatore di «ergersi a paladino della nostra Patria commentando, stavolta, i dati sul Pil e i numeri scritti sul Def. Più che pensare ai conti della nostra Repubblica, pensi piuttosto ai conti sgangherati della Regione che governa. E ad un bilancio che non è stato in grado di portare a termine nella scorsa legislatura bloccando, di fatto, l’intero Lazio per alcuni mesi».

La Lega consiglia a Zingaretti di «scendere sulla terra evitando di parlare di temi che non conosce. Se lui è preoccupato di quale sarà la manovra economica del governo, i quasi 6 milioni di abitanti del Lazio lo sono ancor di più per via del tema rifiuti mai risolto e per una sanità completamente allo sfascio e perennemente in deficit».