Ecosistema, il precipizio di Latina

Come si leggono i numeri su Ecosistema di Legambiente. Perché Latina è quartultima tra le province italiane

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Latina al 102esimo posto, quartultima tra le province d’Italia, con un punteggio pari a 33,79%. È l’annuale classifica di Legambiente sull’Ecosistema urbano 2022, basata su dati del 2021. Si può dire che il capoluogo pontino scivoli sempre più in basso, dato che perde due posizioni rispetto al 2021. Ed è anche l’ultima tra quelle del Lazio, dato che Roma è 88esima, Frosinone 74esima, Viterbo 64esima, Rieti 51esima, in una classifica nazionale guidata da Bolzano, cui ha passato il testimone Trento, scesa al secondo posto.

Perché si sale e si scende

La graduatoria viene redatta prendendo in esame diversi parametri che vanno dall’inquinamento alla raccolta dei rifiuti al trasporto pubblico locale, alle piste ciclabili, all’uso del suolo, all’estensione di verde urbano e alberi fino alle isole pedonali e alle piste ciclabili all’efficenza della rete idrica.

Latina figura tra le migliori dieci per il livello di ozono, addirittura pari a zero (la qualità dell’aria che si respira in città è però “sufficiente” per gli altri parametri). Ma è tra le peggiori per la diffusione di alberi in area urbana, con un dato che figura addirittura non dichiarato.

Punto dolente resta sempre la dispersione della rete idrica: a Latina infatti è pari al 65,1%, uno dei dati peggiori d’Italia, superata solo da Belluno (66,5%), Catania (71%) e Siracusa (65,4%).

Il nodo dei rifiuti

Uno dei mezzi di Abc di Latina

Centrale nella classifica di Legambiente resta il tema rifiuti: a Latina nel 2021 si sono prodotti 539 chili per abitante (chi ne produce di meno, Foggia, ne ha 410 chili, mentre chi ne produce di più è Massa con 756). C’è soprattutto il dato critico della raccolta differenziata ferma. Nel 2021, anno in cui è realmente partita la raccolta porta a porta ma solo su alcuni quartieri in maniera progressiva, la media è stata del 34,1% ed è ferma lì.

Era nel 2021 uno dei dati peggiori d’Italia, accanto al 22% di Foggia, all’11,4% di Catania, al 15,4% di Palermo, al 25,2% di Taranto. Nel Lazio, fanno tutti meglio, anche Roma, con il 45,4%, Frosinone con il 67,5%, Viterbo con il 57,3%, Rieti con il 54,8%.

È inoltre una delle città con il più alto tasso di motorizzazione, ovvero di auto ogni cento abitanti: sono ben 71, tra i dati più alti accanto a Frosinone, che guida questa classifica con 80 auto ogni cento abitanti.

Nella media di metà classifica altri dati del capoluogo pontino, dall’estensione delle piste ciclabili ai viaggi per abitante del trasporto pubblico locale.

La prospettiva

Latina paga però soprattutto la gestione dei rifiuti, al centro della rivoluzione “raccolta differenziata porta a porta” che l’Azienda per i beni comuni sta portando avanti non senza difficoltà. Dopo l’avvio nel 2021 in alcuni quartieri, l’intero territorio doveva essere coperto entro il 31 dicembre 2022, ma l’aumento generalizzato dei costi ha spinto l’azienda a proporre un nuovo piano industriale al commissario del Comune, Carmine Valente, chiamato ora a valutarlo.

Un piano che include anche nuove modalità di esecuzione del servizio, in particolare per il centro storico, ancora non raggiunto dal porta a porta.