Ed io mi cucino l’Europa: campioni di export

La classifica delle principali aziende esportatrici in Italia. Tra le 9mila che fanno parte del campione ben 3 delle prime 250 hanno sede in provincia di Frosinone. Sono Iacobucci HF, Alfa Forni e Led SpA

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Campioni nel Mondo: sono 250 le aziende italiane che hanno il migliore rapporto tra produzione ed export. In pratica, la maggior parte del loro fatturato 2021 si realizza sui mercati al di fuori di quello italiano. La graduatoria tre le 9mila imprese esportatrici l’ha elaborata il quotidiano economico Il Sole 24 Ore. E 3 nelle prime 250 sono della provincia di Frosinone.

La classifica Campioni dell’Export nasce da una complessa procedura di ricerca e analisi. Ha preso in considerazione aziende italiane che producono beni in Italia ed esportano a livello internazionale e mondiale. Fonti per l’identificazione delle aziende sono state: i registri della Camera di Commercio, liste del ranking con focus sul Made in Italy e l’export dall’Italia. Da qui è stato possibile filtrare dall’intero sistema aziendale nazionale, circa 9.000 aziende appartenenti a diversi settori di produzione impiegate in attività di produzione ed export.

Ed alla fine è stata stilata la classifica delle prime 250 aziende.

I criteri di selezione

ll calcolo della quota di export 2021 è il rapporto tra il fatturato proveniente da attività di export e il fatturato totale dell’azienda nel 2021. Sulla base di questo calcolo sono state disposte le aziende all’interno del ranking. Per export si intendono le attività di esportazione di prodotti in uscita dai poli produttivi e magazzini italiani. Sono stati esclusi i fatturati provenienti da esportazioni in uscita da poli produttivi siti all’estero. Cioè: si calcola solo ciò che viene fatto in Italia e venduto fuori.

Per essere inclusi nella classifica delle aziende italiane con il più alto tasso di export, l’azienda doveva avere un fatturato di almeno 1,5 milioni di euro nel 2021 me non doveva essere un colosso con fatturato superiore a 500 milioni di euro in quello stesso anno. Soprattutto, l’azienda deve avere la propria sede legale ed anche il suo polo produttivo in Italia, deve produrre ‘prodotti fisici’ in pratica cose e non servizi. Non deve trovarsi in nessuna delle condizioni che fanno scattare l’esclusione di un operatore economico dalle gare d’appalto.

Tre ciociare nell’olimpo

La Iacobucci HF

Nell’Olimpo delle miglio 250 imprese esportatrici, al 9° posto c’è la Iacobucci HF Aerospace SpA di Ferentino. È leader nel settore aeronautico: suoi sono i carrelli che le hostess spingono a bordo degli aerei quando servono i pranzi o i break; soprattutto la macchina che consente di fare il caffè espresso anche ad alta quota.

La Iacobucci ha 123 dipendenti in organico. Nel 2021 ha prodotto un fatturato di 10,710 milioni di euro e di questi ben 10,423 milioni sono arrivati dall’export. Il che rappresenta il 97,32%. I principali Paesi di export nei quali vanno a finire i prodotti fatti a Ferentino sono Europa, Asia, Nord e Centro America.

La Alfa Forni

Al 69° posto della classifica c’è la Alfa Refrattari Srl, titolare del marchio Alfa Forni di Anagni. La Alfa Refrattari è un’azienda specializzata nella produzione di forni a legna e gas domestici e professionali, camini e mattoni refrattari. Nasce dalla passione sfrenata dei suoi fondatori per la pizza napoletana: nel 1977 i cugini Rocco e Marcello decisero di costruire un forno a legna per alimentare le loro feste in giardino ma senza attendere le tre ore necessarie per raggiungere la temperatura di cottura. Con l’aiuto di un nipote provarono ad applicare le tecniche che Alfa usava per le stufe. Risultato: il forno domestico raggiunse la temperatura di cottura in soli 10 minuti, sfornando 50 pizze in un’ora.

Nel 2021 ha sviluppato un fatturato di 19,672 milioni di euro) di cui 16,088 per export. Che equivale al 81,78%. La Alfa Refrattari commercia tramite distributori e rivendite outdoor nei mercati del nord America, Svizzera, Regno Unito e Sud America.

 Al 151° posto c’è la Led SpA di Frosinone. Opera nel settore delle attrezzature mediche ed elettromedicali. Ha 40 dipendenti e nel 2021 ha prodotto un fatturato pari a 7,714 milioni di euro di cui 4,971 per l’export. Che equivale al 64,44%. I principali mercati vendita della led sono Europa, America Latina e Far East.  

Lazio campione di export

Il porto container di Gaeta

Il Sole 24 Ore registra che il Lazio è sempre tra le regioni più performanti nell’export. Sulle vendite oltre confine si tiene l’economia della provincia di Frosinone: con due voci su tutte, il Chimico-Farmaceutico e l’Automotive.

Il tutto nonostante la totale mancanza di incentivi per la ricerca e lo sviluppo. E meno ancora sono gli incentivi per venire ad investire sul territorio della provincia di Frosinone: dove le lungaggini burocratiche sono in media il doppio che negli altri territori. Tempi che spesso mettono in fuga, piuttosto che trattenere,  chi vorrebbe fare impresa in Ciociaria.

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