Effetto Provinciali/ Le conseguenze su Anagni (di F. Ducato)

Anagni elegge un consigliere provinciale. Ma non è un successo dell'amministrazione Natalia. Che si è divisa su 4 candidati. Un risultato che, proprio per questo, impone una riflessione.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Che lettura si può dare ad Anagni dell’elezione in consiglio provinciale di Gianluigi Ferretti, esponente della Lista Per la Provincia di Frosinone voluta da Alfredo Pallone? (leggi qui Coltellate & capocciate: ecco come si legge il voto delle elezioni Provinciali)

Una valutazione quantomeno superficiale porterebbe ad un commento positivo per l’amministrazione cittadina, legato al fatto che Anagni rischiava seriamente di non avere rappresentanti in consiglio provinciale dopo la presentazione di ben quattro candidati diversi. Una scelta suicida, legata più all’esigenza di pesarsi che a quella di rappresentare il territorio in modo unitario.

Ferretti è riuscito a superare l’ostacolo, finendo per entrare in Consiglio. Non solo; voci incontrollate dal quartier generale di Pallone dicono che il neo consigliere sarebbe in pole position per una delega pesante, come quella all’Ambiente (curiosamente, la stessa che a suo tempo aveva ottenuto Maurizio Bondatti per il Pd, un’era geologica fa).
Quindi tutti felici? Non proprio.

Un problema per Natalia

Anzi, proprio per nulla. L’arrivo di Ferretti alla Provincia rischia, paradossalmente, di avere conseguenze negative per il Comune capitanato da Daniele Natalia. Proviamo a vedere perché. 

Anzitutto, va considerato il fatto che Gianluigi Ferretti siede tra i banchi della minoranza ad Anagni. È arrivato in Provincia forte di voti ottenuti soprattutto fuori dal territorio della zona nord.

Ovviamente ha avuto i voti dei suoi colleghi della minoranza Anagni; ma la base del suo successo arriva dalla rete di contatti che, con Alfredo Pallone, Ferretti è riuscito a costruirsi fuori dal territorio della zona nord della Provincia. Questo non vuol dire ovviamente che Ferretti non lavorerà per il suo territorio; ma solo che l’equazione secondo la quale avere un consigliere provinciale significa automaticamente più vantaggi per Anagni non è poi così scontata.

Anche perché lo stesso Gianluigi Ferretti ha sempre, in tempi non sospetti, chiarito di non considerare neanche lontanamente l’ipotesi di avvicinarsi alla maggioranza del comune di Anagni. Anzi, ha sempre detto di sentirsi distante dalle posizioni del centrodestra di Natalia. Dunque, come sponda per Anagni è piuttosto difficile immaginarselo.

A disposizione del territorio

Il consigliere di Anagni Terra Nostra lo lascia capire subito nel suo messaggio di ringraziamento.

Scrive:

“La mia elezione è a disposizione di tutti i cittadini e del territorio, ed auspico un coinvolgimento di di tutti i soggetti che come me hanno voglia di dare un contributo soprattutto sulle tematiche ambientali. Personalmente spero di poter contribuire allo sviluppo dell’intera provincia di Frosinone soprattutto sulle tematiche economico-industriali, sicuramente più vicine alle mie esperienze professionali.”

Non cita l’amministrazione cittadina. Ma il territorio. Niente sponde per il sindaco se non quelle istituzionalmente dovute.

Una sponda che Anagni avrebbe potuto avere. Se la maggioranza però fosse riuscita a giocare di squadra. E qui si torna ad un discorso già fatto. Quello dell’incapacità del centrodestra anagnino di avere un visione comune. Natalia, che in consiglio tiene a bada brillantemente i suoi alleati, a livello provinciale non è riuscito ad evitare il frazionamento. Con il risultato, ampiamente previsto, di non avere esponenti della sua maggioranza in provincia.

Il miracolo di Alfredo

Non è stato un miracolo del sindaco. Né della sua amministrazione. Tantomeno il risultato di una sua strategia politica. Anagni si ritrova un consigliere provinciale grazie all’eterno Alfredo Pallone, ai suoi agganci su Anagni e sul resto del territorio, alla sua capacità di fare squadra. Alla sua abilità politica ed alla sua capacità strategica.

La conclusione è piuttosto sconfortante. Comunque la si veda, Anagni ha, da oggi, meno peso politico. Ha un consigliere provinciale, che però non lavorerà certo per rendere più facile l’operato di Natalia. Ed ha una maggioranza comunale che non è riuscita a serrare i ranghi quel tanto che bastava ad avere un rappresentante a Piazza Gramsci. Non certamente una prova di forza per il sindaco.

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