Effetto Provinciali/ Le conseguenze su Ceccano

Insieme a Sora e Alatri, Ceccano è la terza grande città rimasta senza consigliere provinciale. Il presidente del consiglio comunale Corsi non centra un'elezione possibile. La città deve 'accontentarsi' dell'amico Maura. Le conseguenze.

A Ceccano lasciano l’amaro in bocca le elezioni Provinciali 2019. Insieme a Sora e Alatri, Ceccano è la terza grande città a non essere rappresentata a palazzo Iacobucci. (leggi qui Coltellate & capocciate: ecco come si legge il voto delle elezioni Provinciali). Il sapore amaro è rimasto soprattutto al presidente del Consiglio Comunale, Marco Corsi: schierato nella lista allestita da Alfredo Pallone, non è riuscito a centrare l’elezione. Che era a portata di mano.

Ha raccolto 1.857 voti ponderati, troppi pochi per battere Elvira Carnavale (la candidata di Roscia) ed il consigliere comunale di Anagni Gianluigi Ferretti. Forte di un consenso diffuso, l’amministratore di opposizione anagnino è arrivato primo ed è stato eletto. (leggi qui Effetto Provinciali/ Le conseguenze su Anagni)

L’analisi del voto

Marco Corsi ha raccolto 6 voti nella sua città: 2 o forse 3 dall’opposizione, 3 o 4 dalla maggioranza. Partiva da 2 voti sicuri: quelli della sua lista.

Da Ceccano esce con tre voti Daniele Maura, consigliere comunale di Giuliano di Roma, fedelissimo del senatore ceccanese Massimo Ruspandini che lo ha voluto nella lista in cui si sono messi insieme Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Un’altra preferenza o forse due le ha avute Sergio Iannetta, consigliere di Belmonte Castello e proveniente dall’area FdI di Gabriele Picano.

A conti fatti, Marco Corsi non riesce a replicare l’operazione che invece è riuscita al suo collega di Anagni Gianluigi Ferretti che ha collezionato ben 8 voti di fascia rossa, sparsi sul territorio, ipotecando così la sua elezione.

La strada in salita

Fuori Ceccano poi il risultato è modesto e non basta per primeggiare, né per arrivare secondo. I numeri dicono che la partita si poteva giocare in casa.

Ceccano si consola con l’elezione di Daniele Maura per opera del senatore Ruspandini. Ha dimostrato di avere seguito nei vari territori, ottenendo i voti necessari per conquistare il primo posto.

Corsi era stato chiaro all’inizio della tornata. Aveva sottolineato che «la volta scorsa insieme alla collega Macciomei votammo il consigliere Ginevra Bianchini senza battere ciglio. Poi alle Regionali votammo Fiorella per fortificare la maggioranza. Infine vota alle politiche appoggiamo Ruspandini al Senato. Non abbiamo mai fatto mancare il nostro appoggio alla maggioranza anche in momenti difficili. Ora perché Caligiore e Bianchini non possono fare lo stesso con me? Daniele Maura? Niente contro di lui, ma poi le liste alle comunali le facciamo da Giuliano di Roma?».

Rischia di essere una fine mandato tutto in salita per il sindaco Roberto Caligiore.

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