Effetto Provinciali/ Top e flop. Chi ha vinto e chi ha perso alle elezioni

Tutti dicono di avere vinto le elezioni Provinciali. Guardando bene però ci sono molte sfumature. I risultati offrono tanti e differenti spunti di riflessione. Vediamo quali

TOP

Antonio Pompeo

I primi due eletti del Partito Democratico sono della sua componente. Germano Caperna è una certezza, Alessandra Sardellitti è una novità assoluta. Il presidente della Provincia batte un colpo e si prende la rivincita, dopo le primarie, nei confronti dell’area di Francesco De Angelis. Determinato.

Francesco De Angelis

Sa benissimo che all’interno del Partito sta prendendo corpo la nuova componente di Antonio Pompeo. Che prima o poi rischia di lanciare una Opa Ostile sulla sua area maggioritaria, Pensare Democratico. Ma nonostante questo Francesco De Angelis ha costruito la lista del Pd con l’obiettivo primario di raggiungere il quorum e di eleggere quanti più consiglieri possibile. A prescindere se fossero della sua componente o facessero riferimento a quella di Antonio Pompeo. Centra il massimo risultato possibile: questa volta non può contare su un Mignanelli che porta in dote i voti ‘indipendenti’ di Cassino. La fortuna non lo aiuta come due anni fa: il seggio dei resti è scattato altrove. Francesco De Angelis poi fa subito muro intorno al Segretario provinciale Domenico Alfieri: di fronte alla mancata elezione (d’un soffio) dice che non è in discussione la candidatura al congresso provinciale. Il leader si assume la responsabilità, sostenendo di essere stato lui a chiedergli di ricandidarsi , con una candidatura di servizio costruita apposta per far scattare il quorum. Responsabile

Nicola Ottaviani

Il sindaco di Frosinone non ha tempo, tra i suoi vari impegni da avvocato e tutto il resto, per le Provinciali. Dedica 5 minuti 5, con quattro telefonate quattro, a questa scadenza elettorale. E riesce a fare eleggere il suo Andrea Campioni, scavalcando gli altri. E ricordando a tutti che sotto il cofano della Lega batte un motore chiamato Movimento Italia. Dimostra così che nella Lega provinciale sarà lui il prossimo punto di riferimento strategico. Condottiero.

Alessandra Sardelitti

Non soltanto viene letta Consigliere Provinciale ma arriva davanti a Vincenzo Savo, anche lui consigliere comunale di Frosinone sul quale c’era la convergenza (almeno in apparenza) di tutto il Circolo. Alessandra Sardelitti si aggiudica in questo modo la partita interna del capoluogo. Ma il suo merito maggiore è un altro: quello di imporre, con questo risultato, una profonda riflessione interna su quelli che sono oggi gli equilibri e sul modo in cui calibrarli al massimo per ottenere l’elezione del prossimo sindaco di Frosinone. Emblematica.

Germano Caperna

Per la terza volta consecutiva viene letto in Provincia. Ancora una volta è il primo nella lista del Partito Democratico. È la polizza sulla vita politica del sindaco di Veroli, Simone Cretaro. Affidabile.

Gianluca Quadrini

È il più votato in assoluto e compie un autentico miracolo. Fuori da Forza Italia, fuori da Noi con l’Italia, fuori da ogni tipo di Partito, Gianluca Quadrini si prende una straordinaria rivincita. Dimostra così che i voti ponderati sono suoi e di nessun altro. In uno scenario politico serio ci si fermerebbe a riflettere dove ed in che modo Quadrini è riuscito a costruire il risultato. Non lo farà nessuno: perché la risposta è scomoda. Sta nell’efficienza che è riuscito ad introdurre all’interno di una burocrazia antiquata, trasformando una anonima Comunità Montana in un polo che acquisisce i servizi amministrativi esternalizzati dai Comuni e fornisce in questo modo risposte ai sindaci. Assumendosi gli oneri ed i rischi di quelle pratiche rognose che nessuno vuole fare. Non solo della provincia di Frosinone. Immenso.

Luigi Vacana

Bis favoloso. Con più di settemila preferenze ponderate: il triplo rispetto alla volta scorsa. Il tutto partendo da un Comune di poche migliaia d’abitanti, da una delega alla Cultura che nessuno voleva perché al momento del primo mandato c’erano appena 6mila euro di disponibilità economica in portafogli. Nulla. Secondo i boatos ha portato a convergere sul suo nome da destra a sinistra. Su di lui perfino Christian Bellincampi, seppure a titolo personale, dal Movimento 5 Stelle. Poi dicono che la Cultura non paga. Imperiale.

Alfredo Pallone

È senza età. Non ha alcun tipo di limite dal punto di vista della strategia politica. In queste Provinciali 2019 ha indossato i panni del capitano Nathan Algren, l’ufficiale americano catapultato all’ultimo momento in Giappone per costruire il moderno esercito dell’imperatore Meiji. Ancora una volta da solo, con un esercito messo su in pochissime ore, Alfredo Pallone riesce nell’impresa di eleggere un consigliere provinciale. Peraltro strategico per quanto riguarda gli equilibri che si sono venuti a creare non aula. Eterno

Andrea Campioni

Viene eletto consigliere provinciale nella Lega ma come uomo di riferimento di Nicola Ottaviani. Da questo momento però sarebbe più giusto dire di Movimento Italia, la formazione che il sindaco ha voluto ad ogni costo varare, con il rischio di far nascere subito i primi sospetti appena salito sul Carroccio. Resta sotto traccia per l’intera campagna elettorale e poi piazza il colpo. Strategico

Ruspandini & Maura

Il senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini vince la partita quando dà il via libera alla formazione della lista unica con Forza Italia. Sa perfettamente che in quel modo può eleggere non uno ma due consiglieri provinciali. Piazza il suo fedelissimo Daniele Maura in consiglio. Scegliendo in maniera cameratesca l’uomo sul quale puntare, rafforza la fama di lealtà che l’accompagna. Soprattutto si tiene a distanza dalle beghe politiche ceccanesi. Dove lascia fare. Dimostrando che senza di lui una strategia non riescono a tesserla. E la città resta senza rappresentante. Ancora una volta gli fornirà lui il supporto. Strategico.

Abbruzzese & Ciacciarelli

Hanno avuto l’umiltà di capire che Forza Italia doveva unire le forze per poter sopravvivere politicamente in amministrazione provinciale: la caduta di Cassino gli ha tolto punti d’oro con i quali determinare il risultato. hanno dato prova di capire dove tirava il vento ed in che modo andassero dispiegate le vele per sfruttare la meglio la situazione. Dopo le elezioni Europee potrebbero decidere di veleggiare su altre rotte.

Flop

Tommaso Ciccone

Il Coordinatore Provinciale di Forza Italia rischia la carica. Già nella serata di lunedì c’è stata una mezza rivoluzione interna nel Partito. Tutta colpa della candidata che ha indicato: Stefania Furtivo. È riuscito nell’impresa di puntare su una candidatura vincente: è la terza forza della lista. Ma già poche ore dopo il risultato, la neo consigliera provinciale ha voltato le spalle al suo mentore ed al suo Partito. Si è dichiarata di Fratelli d’Italia. Tommaso Ciccone riesce così nell’impresa di indicare in lista e fare eleggere una candidata di un altro Partito. A discapito dei suoi uomini. Che ora reclamano il conto. Pericolante.

Francesco Zicchieri

È stato lui ad ordinare la caduta dell’amministrazione comunale di Cassino con l’ormai famosa telefonata nel cuore della notte da Terracina. Mandando all’aria l’accordo che vedeva alla Lega il vicesindaco, i Lavori Pubblici o la Manutenzione, lo sblocco del progetto Sicurezza. In questo modo ha fatto uno sfregio all’avversario Mario Abbruzzese. Ma ha gettato nel caos il centrodestra. A Cassino: dove in pratica ha innescato una crisi al buio, senza avere un candidato né una squadra pronti, dovendosi accodare ad un candidato civico pur di riuscire ad essere presenti alle prossime Comunali. Alle Provinciali: con la caduta di Cassino si è tagliato due voti pesantissimi, con i quali avrebbe potuto far scattare il quorum ed eleggere un altro consigliere leghista a palazzo Iacobucci. Non si ragiona di pancia.

Domenico Fagiolo

Il coordinatore cittadino della Lega di Frosinone reagisce con una testata ad un componente del suo Partito che era andato a congratularsi per la doppia elezione in Provincia. Fagiolo ha ritenuto che lo stesse prendendo in giro per la mancata elezione della sua candidata. E per il fatto che ad entrare in Aula fossero stati un esponente di Movimento Italia ed uno di Polo Civico. Anche se fosse stato così, quella rimediata da fagiolo è una sconfitta tutta interna alla propria area. Forse la sua analisi doveva vertere su quello che è oggi il gruppo consiliare della Lega a Frosinone. Cioè doveva cercare all’interno ciò che non può cercare all’esterno. Poco lucido.

Carmelo Palombo

Coordinatore provinciale della Lega, è assente dalle dinamiche leggeste e da quelle della lista e questa è un’anomalia per quanto concerne quello che è il coordinatore del Partito che i sondaggi danno al 35%. Da rivedere.