Aria di elezioni anticipate, si muovono i pezzi da novanta

L’attivismo di De Angelis, Buschini e Battisti, le scintille tra Tajani e Fazzone, il ruolo di Durigon. Nessuno sembra credere a scenari clamorosi, ma intanto però tutti si preparano. E in provincia di Frosinone a prendere l’iniziativa sono i capi veri.

Cala il gradimento di Giuseppe Conte nei sondaggi, mentre Pd, Italia Viva e Movimento Cinque Stelle premono per un rimpasto di Governo a gennaio. In mancanza del quale la maggioranza potrà continuare anche a reggere, ma sarà un logoramento continuo.

Gli assetti sono completamente diversi rispetto al 4 marzo 2018. Allora il Movimento Cinque Stelle era il primo partito, seguito dal Pd, quindi Lega e Forza Italia. Oggi il primo partito è la Lega, poi c’è il Pd, quindi i Fratelli d’Italia. Soltanto quarti i Cinque Stelle. Quello schema non regge più e il primo a saperlo è Nicola Zingaretti, segretario nazionale dei Dem.

Da aria a vento di elezioni

Lo scontro per il Parco, un primo test

Lui stesso è pressato da settori importanti del suo Partito affinché metta gli alleati pentastellati alle strette. Le elezioni politiche anticipate rappresentano al momento una piccola possibilità, ma lo scenario può cambiare radicalmente a gennaio.

Lo si capisce da come si stanno muovendo alcuni big locali della politica. Per esempio Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti: molto presenti da settimane in qualunque tipo di scenario: politico, economico, sociale. Lo scontro all’ultimo voto andato in scena nelle ore scorse per un obiettivo apparentemente tanto piccolo da essere in significante come il controllo del Parco dei Monti Ausioni e del Lago di Fondi è un chiaro segnale delle manoivre in corso e degli spostamenti di truppe ai confini. (Leggi qui La guerra per il Parco ed il test sulle nuove alleanze).

Lo si intuisce dalle mosse di Antonio Tajani e Claudio Fazzone. Parliamo di leader politici che, all’interno del Pd e di Forza Italia, hanno fatto la storia locale e anche regionale per molti tratti.

L’accelerazione di Matteo

Matteo Salvini. Foto © Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

Ma lo si capisce pure da alcune accelerazioni, come quella impressa dal Capitano Matteo Salvini con il cambio dei coordinatori regionali. Nel Lazio c’è ormai già Claudio Durigon, che intende cambiare diverse caselle importanti nella Lega.

Certamente prima bisognerà attendere la ridefinizione dei collegi e il cambio della legge elettorale. Ma non si sa mai. Difficile pensare che fin quando ci sarà un tale livello di allerta per l’emergenza Covid si possa procedere ad elezioni anticipate, però cominciano ad esserci troppe variabili.

Perfino il voto del centrodestra compatto sullo scostamento di bilancio è un elemento da valutare attentamente. Può perfino darsi che alla fine si proceda ad un cambio del solo premier ma non della maggioranza. Però intanto meglio farsi trovare pronti.

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