Centrodestra, la sconfitta di Abbruzzese cambia tutto

Lega e Fratelli d’Italia chiederanno profonde modifiche degli equilibri e dei centri decisionali della coalizione. Ma da quale punto di forza? La denuncia di Ciccone. Il risultato di Cassino pone il centrodestra di fronte ai suoi limiti in provincia

Impossibile credere che non cambierà nulla, perché Mario Abbruzzese non è uno qualunque. E’ stato presidente del Consiglio Regionale, è da anni il leader di Forza Italia in provincia di Frosinone e tra i generali di Antonio Tajani nel Lazio, è il vice coordinatore nazionale Enti Locali di Forza Italia.

La sua candidatura è stata fondamentale per ricostruire e tenere insieme il centrodestra a Cassino. Che altrimenti nemmeno sarebbe stato in grado di aggregare le liste: solo con la candidatura di Abbruzzese sono state completate le griglie di Lega, Udc e in parte Fratelli d’Italia.

Ma quel centrodestra adesso è profondamente cambiato. A livello nazionale ma anche provinciale e cittadino. E’ un centrodestra nel quale la Lega continua la sua avanzata. È un centrodestra dove Fratelli d’Italia, proprio in Ciociaria, ha sorpassato gli “azzurri”.

Ma è anche un centrodestra attraversato da profondissime contraddizioni: a febbraio la Lega ha abbattuto con furia talebana l’amministrazione di centrodestra guidata da Carlo Maria D’Alessandro, al grido “Mai con Abbruzzese, mai con Forza Italia“. A distanza di 90 giorni Mario Abbruzzese era il suo candidato sindaco; ha epurato il suo coordinatore provinciale, il capogruppo cittadino, il coordinatore della sezione. Un’inversione di rotta totale quanto repentino.

Ecco, nell’elettorato cassinate è rimasto maggiormente impresso il messaggio di lacerazione e di litigiosità degli ultimi mesi del mandato di D’Alessandro. Peraltro in quella maggioranza e in quella giunta l’influenza di Mario Abbruzzese era netta. La rivolta che è culminata a febbraio con la caduta di D’Alessandro è nata tutta dentro Forza Italia: alimentata da tre dissidenti interni (il capogruppo, il presidente del Consiglio Comunale, un presidente di Commissione) tutti riconducibili all’area del coordinatore regionale Claudio Fazzone, contrapposta a quella di Mario Abbruzzese.

Una vittoria di Mario Abbruzzese avrebbe tenuto insieme i cocci. Con lo sputo e non con l’Attak. Ma avrebbe dato il tempo di avviare un riassetto ed un riequilibrio nel centrodestra partendo da una posizione di forza e di governo. Dominata dall’autorevolezza di Mario Abbruzzese, derivante dalla successo.

Ora cambiano i tempi. Tommaso Ciccone, coordinatore provinciale di Forza Italia, su questo tema è stato chiaro: «Non possiamo affrontare ogni elezione come un caso a sé stante: ognuna è collegata all’altra. Solo così si crea una strategia unitaria». Il suicidio del centrodestra sta tutto qui. La dimostrazione? Alle Provinciali di ottobre il centrodestra ha pugnalato alla schiena il suo candidato presidente per fare un dispetto ad Abbruzzese. Alle Provinciali di Primavera per il Consiglio c’è stata l’alleanza Forza Italia -Fratelli d’Italia e la Lega non ha un suo consigliere (i due eletti nella lista dl Carroccio sono uno è di Movimento Italia e l’altro di Polo Civico). «Fino a quando non esaminiamo tutto e nel suo insieme non ne usciamo e continuerà ad essere un massacro».

Qualcuno nel centrodestra ha giocato un tiro mancino ad Abbruzzese anche alle Comunali: non lo ha votato. Lo dicono i numeri. Il candidato sindaco ha preso meno voti delle sue liste. Ed al ballottaggio è ridicolo l’incremento ottenuto sul primo turno. (leggi qui La scomoda vittoria di Enzo Salera, sindaco di Cassino malgrado tutti)

Adesso cosa accadrà. È difficile che Francesco Zicchieri (Lega) e Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) non chiedano una rivisitazione profonda del centrodestra. Ma da quale posizione? La Lega in provincia di Frosinone non ha mai eletto un sindaco: aveva quello di Arnara ma lo ha perso un mese fa, ha Ottaviani a Frosinone ma l’ha eletto Forza Italia.

La Lega in provincia di Frosinone non è quella di Viterbo. Lì Umberto Fusco ha ‘radicato’ il Partito: ha eletto sindaci uno dopo l’altro, ha stravinto i ballottaggi eleggendo ieri il sindaco di Tarquinia e Civita Castellana. A Frosinone no.

Forza Italia come risponderà? E quali voci soprattutto? Quella del segretario provinciale Tommaso Ciccone e del capogruppo al Comune di Frosinone Danilo Magliocchetti, pasdaran di Antonio Tajani? Quella di Gianluca Quadrini, vicecoordinatore regionale e fedelissimo di Claudio Fazzone? Quella di Pasquale Ciacciarelli, consigliere regionale?

Al di là degli accordo che Mario Abbruzzese ha raggiunto prima della candidatura a sindaco, adesso la sconfitta muta le prospettive. Alla fine bisognerà pure capire chi e con quali ruoli resterà in Forza Italia.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright