Elezioni con il Coronavirus. Piroli: «Riaprire l’ospedale». Liburdi fa comizi a domicilio

Vertice in serata tra Caligiore, Del Brocco e Ruspandini. Il sindaco ha chiesto di non determinare strascichi sulle Comunali dopo le scintille per la mancata nomina all'Ater. A sinistra Piroli chiede di riaprire l'ospedale per metterlo a disposizione del contrasto al Coronavirus. Liburdi spacchetta l'agenda e per non aggregare troppi va casa per casa

Romano Castellano Sindici

Conte del Sacco (ma non inquinato)

Raffreddare la tensione. Almeno sulla piazza di Ceccano. Roberto Caligiore teme che lo scontro tra Riccardo Del Brocco ed il consigliere regionale leghista Pasquale Ciacciarelli possa degenerare. E che le scintille dovute alla mancata nomina di Del Brocco nel CdA dell’azienda delle Case Popolari Ater possa avere ripercussioni sulla campagna elettorale con la quale Caligiore punta all’elezione bis a sindaco.

Un rischio legato al fatto che Riccardo Del Brocco è uno degli elementi chiave di questa campagna elettorale. È stato lui a lanciare ‘il sasso nello stagno‘ l’iniziativa politica con la quale ha dato il via alla riaggregazione di un centrodestra fino a quel punto sbandato e timoroso per via della caduta dell’amministrazione comunale in estate.

Riccardo Del Brocco con Roberto Caligiore

Per questo, nel pomeriggio c’è stato un vertice ristretto. La scusa è stata un brindisi per i due anni da senatore di Massimo Ruspandini che per metà del mandato scorso è stato vice sindaco di Ceccano. Roberto Caligiore ha voluto incontrare Riccardo Del Brocco e farsi assicurare che non ci saranno strappi sulle Comunali, non ci saranno vendette politiche, non attuerà ripercussioni ai danni della Lega in queste Comunali. ha chiesto una moratoria.

Del Brocco è stato chiaro: nessun dispetto ma “la presa in giro reclama una risposta: chi si è reso inaffidabile prima, non potrà essere considerato affidabile domani“. Il sindaco ha capito, non c’è stato bisogno di aggiungere altro. Resta da vedere se lo capirà la Lega.

Riapriamo l’ospedale

Nel pomeriggio si è riunito il pensatoio che fa riferimento ad Emanuela Piroli, la candidata civica che ha aggregato i movimenti e tutto ciò che nel centrosinistra non si riconosce in Marco Corsi, cioè la candidatura appoggiata da Pd e Socialisti.

Il pensatoio ha ricordato che Ceccano non può e non deve considerarsi come un mondo a parte. E deve confrontarsi con l’emergenza nazionale del Coronavirus. Per questo è stata lanciata la proposta di riattivare il presidio ospedaliero dismesso di Ceccano.

Il gruppo di lavoro ha raccolto i dati relativi all’ultimo decennio di gestione della Sanità pubblica. Tra le vittime dei tagli c’è anche l’ospedale cittadino, chiuso da Renata Polverini nel 2011, riconvertito in Casa della Salute nel 2017. “Nella paventata possibilità di un aumento dei contagi anche nella nostra provincia – ha evidenziato Emanuela Pirolisi potrebbe utilizzare la nostra struttura in ausilio agli altri ospedali, prevedendo, ad esempio, dei posti letto di terapia sub-intensiva, sfruttando, così, una struttura già esistente, non abbandonata, in buone condizioni strutturali e con spazi a disposizione”.

Liburdi anti Coronavirus

Rino Liburdi

Nel centrodestra, in serata l’avvocato Rino Liburdi ha proseguito il suo tuor ‘a domicilio‘. Per evitare di aggregare troppe persone nelle riunioni politiche tradizionali, esponendole a rischi inutili, ha deciso di ‘spacchettare‘ l’agenda e riunire piccoli gruppi. In serata è stata la volta di località Casamarciano, in via san Francesco.

L’ha scelta perché è una zona che ha sempre espresso sindaci, assessori, consiglieri. Ma nelle ultime elezioni ha avuto un vuoto. Che ora Rino Liburdi punta a colmare. Confidando anche in una possibile evaporazione dell’area Psi che non ha accettato la convergenza su Corsi.

Ha spiegato perché 5 anni fa si era candidato come sindaco contro Roberto Caligiore mentre ora si presenta in una lista che ne sostiene la rielezione. «È della mia stessa “famiglia politica”. Quando si gioca una partita si può Al termine di ogni stagione c’è un riordino della squadra. Si punta a informarsi: è quello che abbiamo fatto. Mettendo a punto una squadra più ampia e più forte». Il riferimento al cambio di casacca è per Marco Corsi che nella scorsa consiliatura è stato presidente del Consiglio Comunale eletto con i voti del Centrodestra.

Il comizio a domicilio di Rino Liburdi

Rino Liburdi si è schierato nella lista Grande Ceccano, chiamata così per dare un ulteriore segnale a Corsi: no al progetto di dare vita ad una città intercomunale da 100mila abitanti insieme a Frosinone ed un’altra decina di grandi centri intorno. Progetto al quale Corsi invece si è dichiarato favorevole. «Sono fermamente contrario non tanto e non solo per questioni di natura identitaria, storica e geografica. Sono contrario nel merito. La Riforma Madia che regola la normativa sulle Unioni dei Comuni e la successiva Riforma Del Rio sulle Province, entrambe volute dal PD, si sono rivelate un totale fallimento. Quasi tutte le Unioni di Comuni nate sul territorio nazionale sono state un flop. Mancano idee, progetti e programmi. Non mi sembra di averne sentiti nemmeno dai nostri avversari».