Elezioni e patto con Conte: Letta indica la via

La rotta di avvicinamento al M5S. La scelta dei candidati alle prossime elezioni Comunali. La porta ancora aperta per Calenda. I segnali mandati da Enrico Letta durante la trasmissione da Lucia Annunziata

Un altolà alla Lega, un nuovo invito a Carlo Calenda, nessun segnale per Nicola Zingaretti. Nello studio di Mezzora in più su RaiTre Enrico Letta traccia la rotta del Pd e fissa una serie di punti fondamentali per la navigazione del Partito. (Guarda qui l’intera puntata).

Il candidato? Per Letta scelgono i territori

C’è il nodo delle elezioni. Roma è il nervo scoperto più evidente. Ma anche negli altri grandi centri la discussione è ancora aperta. E risente di un rapporto ancora troppo timido e tiepido con il Movimento 5 Stelle. Spiega il Segretario «Le amministrative? Io sono per un Partito dei territori. Non è da Roma che io deciderò il candidato». Conferma quanto ha detto l’altro giorno ad Alessioporcu.it il Segretario Regionale Bruno Astorre: «Faremo primarie in alcune di queste città, abbiamo già deciso che le faremo a Roma e a Bologna». (Leggi qui “Zingaretti si candiderà alle primarie se deciderà”).

Enrico Letta

Astorre aveva risposto con fermezza all’ex ministro Calenda. Ma non aveva chiuso la porta. Ricordando, anzi, che era proprio Calenda ad essersi messo fuori dal ragionamento su una possibile alleanza. Ora Enrico Letta conferma che la via del dialogo c’è ed è percorribile: «Calenda? Per adesso mi è sembrato non convinto, me ne dispiace perché se partecipasse alle primarie sarebbe un evento ancora più importante, lo invito a partecipare».

Ma non è stato l’unico segnale di allargamento dell’orizzonte politico. Enrico Letta ha confermato la linea del dialogo con il mondo del Movimento 5 Stelle

 Percorso di avvicinamento al M5S

Il dialogo con Giuseppe Conte è costante. Conferma il Segretario «Con Conte ci sentiamo molto frequentemente. Io e lui leader ‘cauti’? Io ero una persona cauta fino a 6-7 anni fa, ora mi sento meno cauto».

È la rotta che aveva tracciato Nicola Zingaretti e che Enrico Letta condivide. Il punto di approdo è un’alleanza organica alle prossime elezioni politiche. «Abbiamo due anni per fare un percorso di avvicinamento con i 5 Stelle». E non solo. Il Pd non sarà più un enclave chiusa ma «allargherà l’orizzonte intorno a sé».

Enrico Letta a Mezzora in più

Nella visione di Enrico Letta «Conte assume la leadership del M5S. Noi facciamo un lavoro nostro di costruzione del nuovo centrosinistra allargato, che parla alla società». Pd e 5 Stelle, ha spiegato il Segretario «sono due forze che si avvicinano per un’alleanza in vista delle elezioni del 2023».

Il punto che rende possibile questo dialogo e rende credibile questa alleanza si chiama Giuseppe Conte. «Conte ha fatto la scelta di guidare e trasformare il M5S, è una scelta fondamentale di cui dobbiamo essergli grati».

Avviso alla Lega: o dentro o fuori

La Lega ha ripreso il suo gioco ambiguo. Con un piede (Giorgetti) sta al Governo e con un piede (Salvini) sta contro. Il braccio di ferro avvenuto nei giorni scorsi sulle riaperture è emblematico. Non è il segnale che ci si aspetta da un Governo di unità nazionale, varato per affrontare una situazione di emergenza. «Non vuole stare al Governo non stia al governo. Oggi Salvini sta partecipando a una raccolta firme  contro il coprifuoco che il governo, di cui lui fa parte, ha deciso». 

Enrico Letta ribadisce la straordinarietà della situazione. «Noi siamo dentro questa maggioranza per il bene dell’Italia. Con convinzione andiamo avanti, il nostro giudizio su Draghi è positivo e lo sosteniamo ma è evidente che questa è una maggioranza straordinaria, alle elezioni andremo divisi».

Enrico Letta con Lucia Annunziata

Ma Letta non si limita a ribadire il sostegno a Mario Draghi. Lo blinda. «Se verranno varcate delle linee rosse la nostra durezza sarà a prova di diamante». per il Segretario non ci sono margini di ripensamento, non ci sono altre maggioranze né elezioni anticipate. «Voglio che questo governo vada avanti fino alla fine della legislatura, ma è successo una sola volta e non deve succedere più che un Partito dentro la maggioranza non voti come la maggioranza».

Letta e le riaperture, vietato sbagliare

Il Paese è stanco dopo un anno e mezzo di chiusure e limitazioni. I vaccini stanno portando alla nuova normalità. «Se sbagliassimo adesso con le riaperture e si dovesse richiudere salterebbe l’estate… Non ci sono buoni o cattivi che vogliono togliere o mettere il coprifuoco, le riaperture devono essere in sicurezza ed irreversibili».

C’è spazio poi per il DivanoGate avvenuto nelle scorse settimane ad Ankara quando la presidente della Commissione Ue non ha avuto una sedia al pari degli altri due interlocutori maschi presenti alla conferenza stampa: il presidente turco ed il presidente del Parlamento Ue. Ma si dovuta accomodare sul divano, di fronte al ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. «La von der Leyen lasciata in piedi da Erdogan? Fossi stato in lei me ne sarei andato, avrebbe fatto benissimo».

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