Elezioni, la bozza del decreto rinvia tutto in autunno

Rinvio all'autunno per regionali e Comunali: lo prevede la bozza del Decreto sul quale sono ancora in corso le trattative.

In autunno, se tutto andrà bene e nel frattempo l’emergenza sarà passata. Le elezioni comunali e regionali verranno rinviate con un provvedimento che sarà all’interno del prossimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. È quello che mette mano ai conti per evitare la catastrofe determinata dal Coronavirus: disponendo il rinvio per mutui, tasse, bolli, date dei concorsi.

Slitta tutto in avanti. Perché tutto o quasi nel frattempo resta sospeso. È l’orientamento contenuto nella bozza di decreto che anche oggi sarà al centro delle trattative: tra i Partiti di maggioranza e di opposizione, tra il Governo e gli imprenditori con i sindacati.

Il primo appuntamento, quello con il referendum del 29 marzo per il taglio dei parlamentari è già stato annullato dal Governo; entro il 23 marzo dovrà fissare una nuova data (60 giorni dall’ordinanza che l’ha dichiarato ammissibile). Ma non potrà essere definitiva: nessuno sa fino a quando durerà l’emergenza.

I sindaci

Per spostare l’appuntamento in autunno occorrerà derogare al termine di 60 giorni dalla dichiarazione di ammissibilità del referendum entro i quali il governo lo deve indire. Per questo nel decreto che l’esecutivo si appresta a varare, questa scadenza dovrebbe essere allungata a 240 giorni, spostando così al 19 settembre l’ultimo giorno utile per fissare l’apertura delle urne, comunque tra i 50 e i 70 giorni successivi.

Calendario alla mano si arriverebbe al 22 novembre come ultima domenica utile. Sempre che il governo non decida di anticipare a prima del 19 settembre l’indizione del referendum, circostanza che sposterebbe la consultazione a domeniche precedenti.

Regioni e Comuni

Sempre nel decreto che l’esecutivo si appresta a varare, potrebbe essere prorogata di tre mesi rispetto ai cinque anni previsti la durata di presidenti e consigli regionali in scadenza: Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Questo, naturalmente dopo le necessarie modifiche alla legislazione regionale, potrebbe consentire lo spostamento delle elezioni in autunno.

Elezioni © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Un ultimo intervento è necessario anche per il rinvio delle elezioni comunali. Sono poco più di mille i Comuni che dovevano rinnovare i loro sindaci ed i Consigli comunali nella tarda primavera; tra loro anche quattro capoluoghi di regione: Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano e Arezzo. Otto i centri chiamati al voto in provincia di Frosinone: Belmonte Castello, Ceccano, Cervaro, Guarcino, Fontana Liri, Patrica, Pontecorvo, Trevi nel Lazio. Le elezioni si dovevano svolgere in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. In questo caso verrebbe consentito eccezionalmente il voto tra il 15 ottobre e il 15 dicembre.

Una volta ultimati questi passaggi, alla fine dell’estate si potrebbero stabilire le date del voto per le tre consultazioni.