Il delitto perfetto per uccidere Abbruzzese ma che inguaia la Lega

Mario Abbruzzese "era l’uomo da annientare politicamente". Le Provinciali sono state "l’alibi perfetto": "costruito a tavolino, anche dai neo parlamentari della Lega". Che hanno bisogno di "un corso accelerato di italiano". Il vetriolo di Fabio Forte sulle elezioni che hanno dissolto il Centrodestra

Fabio Forte
Consigliere Comunale di Arpino
Presidente Associazione Futuriamo

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“Solitamente i conti si regolano nelle segreterie di Partito e nelle competizioni elettorali si fa squadra.

Sono esterrefatto da alcune dichiarazioni che ho faticato a leggere, considerati il “mittente” ed il contenuto.

Frosinone è una provincia in controtendenza, un territorio che ama far male a se stesso. È un vizio radicato da quando ci fu la cosiddetta “seconda repubblica”. Il voto “a dispetto” ha sempre caratterizzato il centrodestra, lo ha minato e, oggi, definitivamente dilaniato.

 

Vorrei porre una domanda a questi “gentleman” della politichetta ciociara: dov’erano quando si facevano gli accordi per le Provinciali? Sono intervenuti per evitare che colui che oggi pare più un capro espiatorio, non fosse ancora una volta il “detta legge” della coalizione?

L’aspetto divertente è che a parlare è proprio Carmelo Geremia Palombo, coordinatore provinciale della Lega, personaggio poco incline alle aperture e attento solo al suo futuro.

Ha eseguito l’ordine di blindare un Partito non permettendone la crescita, arroccandolo su posizioni di “bassa Lega”, con l’obiettivo di distruggere le persone perbene che hanno consenso.

 

Gli hanno garantito che sarà il prossimo candidato alla Camera del collegio sud e lui, stoltamente, ha creduto a chi è stato eletto in questa provincia ma porta regolarmente Salvini solo a Latina. Ha creduto ad un personaggio di cui ha sempre diffidato al quale poi ha svenduto me ed altri per la sua avidità di “posizione”.

La Lega avrebbe dovuto combattere, ingrossare le sue fila e rivendicare la candidatura di un presidente di bandiera. Sarebbero state richieste legittime, tenuto conto dell’incredibile risultato elettorale del marzo scorso.

Invece la Lega non cresce.

Dove e perché non cresce ? Paradossalmente dove ha avuto una delle migliori performance dell’ultima tornata politica e perché Frosinone deve essere sempre inferiore a Latina. Il tutto, con la benedizione di una dirigenza provinciale che china il capo per autoconservarsi.

Non cresce perché non viene permesso a coloro che hanno consenso e, soprattutto “testa”, di salire sul “Carroccio”. Anzi, questi ultimi vengono spintonati affinché cadano in malo modo, riempiti di menzogne e di calunnie degne del peggior ambiente politico, dove a farla da padrone sono la mediocrità, la falsità e l’ipocrisia.

Ed è meglio che non prosegua oltre.

 

Se Mario Abbruzzese era l’uomo da annientare politicamente, il mezzo è stato il peggiore. Sono convinto che sia stato l’alibi perfetto, costruito a tavolino, anche dai neo parlamentari ai quali consiglio prima di tutto un corso accelerato di italiano e, soprattutto, di inziare ad interessarsi ai problemi veri di questa provincia considerato che sono sempre assenti ai tavoli che contano.

Di solito sulla giostra si fa un giro, eventualmente se sei assennato ed ubbidiente mamma e papà te ne concedono un altro.

Poi, se sei davvero bravo passi dalla giostra alle montagne russe. Ma in questo caso bisogna sapersi reggere e non soffrire di vertigini”