Elezioni senza idee, affidiamoci ad un’ordalia

Caso Calenda, caso Coletta... ma quali elezioni. Meglio un'ordalia. Quella volta che litigarono Sezze e Sermoneta

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Un fantasma si aggira per l’Europa è l’incipit del Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx. Talvolta è bello tornare ai fondamentali. Oggi il fantasma non ha la nobiltà del “riscatto degli ultimi” ma la tristezza dell’astuzia di taluno.

Ad ogni elezione in questo Paese è uso tirar fuori personaggi che “salvano la Patria” previo salvar se stessi e spesso la loro smodata ambizione. Nel 2018 fu Beppe Grillo, prima toccò a Matteo Renzi, ora è il turno di Carlo Calenda. Il modello umano è sempre lo stesso, riassunto nella celebre battuta che Monicelli fa dire ad un ineguagliato Alberto Sordi ne Il Marchese del Grillo“io so io e voi non siete un…” 

Ciascuno di loro la sa lunga a parole, ma ha il fiato corto in politica. E la politica così si trasforma: non si fa ‘città e cittadini‘ ma ‘capo e tifosi‘.

L’ordalia programmata

Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica

A Latina si rivoterà il prossimo 4 settembre in poche sezioni: 22 su 116. Ma lo scontro non è tra due idee di città, bensì tra due capitati là ed il voto così si trasforma in “giudizio di Dio“, è ordalia. Cioè quella antica pratica giuridica, in base alla quale l’innocenza o la colpevolezza dell’accusato venivano determinate sottoponendolo ad un duello.

Noi non votiamo ma facciamo ordalie programmate ogni cinque anni o anche meno. Se poi l’ordalia non la consideriamo giusta, come a Latina, la facciamo ripetere ma non da Dio bensì dai giudici, trasformati loro malgrado in semidei di questa terra per via della totale assenza di autorevolezza della classe politica con cui dovrebbero condividere i tre poteri classici della democrazia.

Mi si nota di più se sono una persona normale o se son giullare? Va da se che conta la seconda.

Quella volta che Sezze e Sermoneta

Sezze e Sermoneta si contendevano le spoglie di San Lidano. Lui aveva fatto cristiani i sermonetani quanto i setini. Ma loro, i sermonetani e i setini, si sentivano esclusivi davanti ad un Santo che era, invece, inclusivo.

Fecero un’ordalia: sei buoi di Sezze contro sei buoi di Sermoneta. Partirono dal confine tra i due Comuni, agli archi di San Lidano. I buoi tendono a tornare a casa, avrebbe vinto la città i cui buoi avessero riportato le spoglie del santo. 

Sfida dura, Sermoneta aveva quasi vinto ma quasi sotto il paese i buoi sermonetani sfiancano e quelli setini si riscattano. Dio aveva scelto.

Ecco. Siamo davanti a campagne elettorali del tutto prive dei temi, nei quali sono stati i lettori di Repubblica a raccogliere oltre 100mila firme sotto la lettera con cui gli scienziati chiedono alla politica di inserire nei suoi programmi il tema dei cambiamenti climatici. A questo punto facciamo un’ordalia tra Letta e Calenda, tra Zaccheo e Coletta. E nel giudizio di Dio non c’è neanche la possibilità di un ricorso al Tar.

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