Elezioni, se tutti cominciano a dire di avere vinto

Il Rosatellum non consentirà di avere una maggioranza certa subito dopo il voto. Non lo hanno voluto gli italiani: bocciando il referendum a dicembre hanno detto no alla riforma che l'avrebbe permesso. E ora: cosa accadrà?

Il tempo è scaduto qualche ora fa, a mezzanotte. La giornata di silenzio elettorale dovrebbe permettere agli elettori di riflettere e di meditare.

Difficile pensare, però, che i candidati rinunceranno agli ultimissimi appelli, agli sms, ai messaggi si WhatsApp e a tutto il resto. Ma davvero si riusciranno a convincere in questo modo gli indecisi?

L’impressione è che la stragrande maggioranza di coloro che andranno alle urne ha le idee chiare per chi votare. Sia alle politiche che alle regionali, nonostante i due sistemi siano differenti.

La realtà è che dal 2013 la politica italiana si muove in un quadro tripolare, con tre formazioni più o meno equivalenti. La vera novità del Rosatellum, semmai, è che risposta completamente le manovre per la formazione del nuovo governo in Parlamento. Aspettando però che sia il Capo dello Stato a fare la prima mossa.

Sergio Mattarella è politico navigato e cauto. Il 23 marzo è in programma la prima riunione delle Camere, poi si procederà con l’elezione dei rispettivi presidenti. Mattarella guarderà con attenzione alle maggioranze che determineranno l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, per vedere se avranno anche una possibilità di connotazione politica.

Poi potrà affidare un mandato esplorativo proprio alla seconda o alla terza carica dello Stato. A quel punto si capirà bene quali spazi ci sono a Montecitorio e Palazzo Madama. Soltanto al termine di questi passaggi si procederà con un incarico o con un pre-incarico. A meno che domani notte non emergano numeri “forti” a favore di uno schieramento piuttosto che un altro. In tal caso tempi e trattative sarebbero più semplici. Però, nonostante tutto, questa possibilità è difficile.

Però c’è anche un altro elemento. Con il proporzionale, nella Prima Repubblica, avevano vinto tutti alla fine. Quelli che avevano guadagnato lo 0,3% e quelli che avevano perduto lo 0,8%. Dopo venticinque anni e una serie sterminata di sistemi elettorali diversi (dal Mattarellum al Rosatellum, passando per il Porcellum, l’Italicum e diverse sentenze della Consulta), torneremo al punto di partenza?

Perché se tutti avranno vinto, allora ci sarà un solo grande sconfitto: il popolo sovrano.

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