Eligendo – Candidati, liste, sfide, numeri, precedenti e grandi manovre

Tutto sulle elezioni comunali del 10 giugno prossimo. Candidati, liste, sfide, numeri, precedenti e grandi manovre. E curiosità: da Amata candidato a Filettino, allo scarpone rimasto in calzettoni ad Anagni. Rien ne va plus.

Sono 51 i candidati a sindaco nei 15 Comuni chiamati al voto il 10 giugno prossimo. Per un totale di 81 liste presentate (due al momento quelle non ammesse). Un esercito di aspiranti consiglieri comunali. Questo perché “la politica non interessa più a nessuno“. Meno male…

In totale parliamo di una popolazione interessata pari a 100.048 abitanti e 95 sezioni elettorali. Anagni il centro più grande (21.441 abitanti), davanti a Ferentino (20.961). Filettino (551 il più piccolo). Si vota domenica 10 giugno, dalle 7 alle 23. Subito dopo inizierà lo spoglio dello schede.

L’eventuale ballottaggio, previsto solo per Anagni e Ferentino (unici centri con più di 15.000 abitanti, è fissato per il 24 giugno. Urne aperte sempre dalle 7 alle 23. Ma il ballottaggio ci sarebbe solo se al primo turno nessuno dei candidati riuscisse a raggiungere il 50% più uno dei voti.

 

LA POSTA IN PALIO

Dal punto di vista politico le elezioni comunali saranno importanti per capire come stanno le cose sul territorio.

Il Partito Democratico deve difendere Ferentino e provare a tenere ad Anagni. Ma anche a Fiuggi ed Arpino il Pd si gioca molto.

Centrodestra chiamato alla prova dell’unità per conquistare Anagni e provare il colpaccio a Ferentino e Fiuggi. Molto dipenderà dal rapporto tra Lega e Forza Italia. A proposito di Lega: Alessia Savo a Torrice proverà a far saltare l’intesa elettorale tra Pd e Forza Italia. Cinque Stelle presenti a macchia di leopardo, a dimostrazione che il radicamento sul territorio è cosa diversa dal voto di opinione.

Antonio Pompeo, sindaco di Ferentino, sa che il risultato elettorale influirà anche sul prossimo voto alle provinciali. E forse perfino sulle dinamiche relative alla segreteria provinciale del Pd. In Forza Italia Nicola Ottaviani e Adriano Piacentini non possono fallire. Neppure Mario Abbruzzese però. Francesco Zicchieri, leader della Lega, punta al radicamento territoriale. Fratelli d’Italia, Liberi e Uguali e Psi rischiano la marginalità. Noi con l’Italia di Alfredo Pallone punta al “bingo” con Gianluca Quadrini ad Arpino.

Riflettori anche sull’affluenza, ma a giudicare dal numero dei candidati a sindaco e ai consigli comunali, sarà altissima. Ce ne sono almeno 5 a condominio. Poi c’è il fattore Nicola Zingaretti: il presidente della Regione Lazio farà campagna elettorale in prima fila per cercare di risollevare il Pd. Se dovesse riuscirci, sarebbe un passo avanti importante per la segreteria del Partito.

Alle politiche la Ciociaria, un tempo feudo della Democrazia Cristiana prima e del Pdl dopo, si è scoperta leghista e pentastellata. Alle comunali il Partito Democratico tenta il riscatto e il centrodestra tenterà la risalita.

 

COME SI VOTA

E’ prevista l’elezione diretta del sindaco, anche se il sistema cambia a seconda della dimensione del Comune. Per gli enti con meno di 15mila abitanti il meccanismo è semplice: si può tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, un solo segno sul simbolo della lista che appoggia il candidato sindaco; in alternativa due segni, sia sul nome del candidato sindaco e sia sulla lista. In ogni caso il voto viene attribuito sia al sindaco che alla lista. È eletto sindaco il candidato che ottiene più voti e la sola lista che lo appoggia ottiene i due terzi dei seggi.

Nei Comuni con più di 15mila abitanti, l’elettore si trova davanti una scheda con i nomi dei candidati sindaci. Accanto al nome di ogni candidato sindaco c’è il simbolo delle liste (o della lista singola) che lo appoggiano. Accanto al simbolo di ogni lista c’è infine lo spazio per indicare eventualmente al massimo due preferenze (si può scrivere il cognome del candidato consigliere a cui si vuole dare la preferenza, o nome e cognome in caso di omonimia). Se si indicano due preferenze devono essere di genere diverso. C’è la possibilità del cosiddetto voto disgiunto: votare per un candidato sindaco e una lista (uno o due consiglieri) collegata ad un candidato sindaco diverso. Per effetto del voto disgiunto si può anche verificare il caso dell’anatra zoppa: un candidato eletto sindaco ma senza maggioranza in consiglio comunale.

 

ANAGNI (21.441 abitanti)

I candidati a sindaco sono 7. E’ il centro più grande della provincia di Frosinone tra quelli che vanno alle urne. E dal punto di vista politico, dopo le dimissioni di massa che hanno messo fine all’esperienza di Bassetta, quello con la maggiore valenza politica.

L’avvocato Daniele Natalia è stato il candidato sindaco battuto cinque anni fa da Fausto Bassetta. Ha guidato l’opposizione ed ha voluto con forza la rivincita, superando le perplessità della Lega. C’era voluto un colpo di reni di Mario Abbruzzese per mettere fine alle discussioni e rompere gli indugi, annunciando al termine di una riunione che Daniele Natalia sarebbe stato in ogni caso il candidato di Forza Italia. Ha aggregato anche pezzi della ex maggioranza di Bassetta.

Non va in porto l’alleanza tra il Pd e le forze civiche di Domenico Beccidelli, l’imprenditore che cinque anni fa ispirò la nascita della forza di maggioranza civica relativa Progetto Anagni, uscendone un anno prima della crisi. Ad impedire l’accordo è stata la presenza della lista di Casapound Italia, incompatibile con la presenza del Partito Democratico.

In ogni caso ad Anagni ci sono il centrodestra, i Cinque Stelle e il Pd. La città dei Papi sarà la cartina di tornasole più attendibile per quanto riguarda gli equilibri e i rapporti di forza politici in provincia di Frosinone. Il centrodestra prova la scalata, il Pd cerca l’impresa e i Cinque Stelle ci provano.

Ben 23 liste in campo. O meglio: 22 più una sub judice perché la lista dello Scarpone di Sergio Pirozzi non è stata ammessa, avendo presentato con ritardo le firme. Nelle prossime ore la Commissione elttorale verificherà ed eventualmente potrebbe riammetterla.

Grandi manovre già iniziate, quelle più importanti dietro le quinte. E riflettori puntati anche sul ruolo di Franco Fiorito. Mentre Fausto Bassetta ha deciso di uscire di scena. Ma in tanti lo stanno già corteggiando.

Questi comunque i candidati a sindaco:

Viviana Cacciatori – Sinistra Italiana

Maria La Pastina – Crescita Comune

Fernando Fioramonti – Cinque Stelle

Sandra Tagliaboschi – Pd + 3 civiche

Daniele Tasca – Casapound + 4 civiche

Daniele Natalia – Forza Italia – Fdi – Lega + 6 civiche

Nello Di Giulio – 2 civiche

Il 25 maggio 2014 Fausto Bassetta vinse con il 55,46%, Daniele Natalia si fermò al 18,97%

 

AMASENO (4.314 abitanti)

Quattro in campo per la poltrona più ambita. Si ricandida il sindaco uscente Antonio Como, esponente del Partito Democratico; si presenta a capo della civica Per Amaseno. Poi ci sono Ernesto Gerardi – (Amaseno 2013), Giuseppe Guarcini (Movimento 5 Stelle), Manfredo Bianchi (Regole e Legalità), che in nome della tutela dell’ambiente e del rispetto delle leggi propone lo spostamento dei grandi allevamenti di bufale da latte, anche se sono l’ossatura dell’economia locale. La volta scorsa Antonio Como battè per 2 voti Marilena Tombolillo: 984 a 982.

 

AQUINO (5.309 abitanti)

Due in corsa. Ha atteso fino all’ultimo minuto per depositare la lista il sindaco uscente Libero Mazzaroppi (Aquino nel Cuore). Ha concluso un accordo con la consigliera d’opposizione Cinzia De Carolis, che aveva predisposto una lista e si preparava a schierarla; alla fine, la De Carolis ed il suo gruppo hanno trasformato la lista in ‘comitato civico’ e sosterranno dall’esterno la rielezione del sindaco Mazzaroppi, di origini socialiste e di area Pd.

L’avversario è l’avvocato Fausto Tomassi (Aquino finalmente nuova), a capo di uno schieramento civico.

Cinque anni fa Mazzaroppi si lauerò sindaco con il 57,64%, Emanuele Tomassi arrivò al 34,17%, Mario Giannitelli all’8,19%.

 

ARPINO (7.386 abitanti)

Cinque i candidati a sindaco. L’uscente Renato Rea (Avanti Arpino ) alle Regionali si è candidato nella lista civica di Nicola Zingaretti ed ha sfiorato l’elezione. Poi c’è Antonella Zarrelli (Cinque Stelle ). Quindi Gianluca Quadrini (Con Quadrini sindaco), consigliere provinciale di Noi con l’Italia, dopo essere uscito da Forza Italia: alle Regionali ha preso una marea di preferenze ma… nemo profeta in Patria: cinque anni fa venne battuto proprio nella

sfida contro Rea. Non poteva mancare il preside Dino Giovannone (Arpino nel Cuore), figura storica del centrosinistra che spesso ha tentato la scalata al palazzo municipale, ma finora senza successo. Infine l’ex sindaco Fabio Forte (Per Arpino), fresco di commissariamento (subìto) come coordinatore provinciale della Lega. Ha il dente avvelenato.

Nel 2013 Renato Rea sindaco con il 43,05%, Gianluca Quadrini al 33,94%, Francesco Rabotti al 23%.

 

ATINA (4.461 abitanti)

Chiude con l’esperienza in Amministrazione il sindaco uscente Silvio Mancini. Non si ricandida per un secondo mandato e nemmeno come consigliere comunale. Fine. A guidare alle urne lo schieramento di maggioranza sarà il vice sindaco uscente Fabio Caira (Per Atina). A sfidarlo è Adolfo Valente (Atina bene Comune).

Nelle liste non ha trovato spazio il vice presidente (dimissionario) della Provincia Andrea Amata (Lega) . Nella scorsa consiliatura è stato eletto all’opposizione. Ma al momento di allestire la nuova lista è scattato un veto politico nei suoi confronti: gli viene contestato di avere avuto un profilo troppo istituzionale come vice presidente della Provincia. E per questo di non avere fatto una ferrea opposizione all’amministrazione comunale di centrosinistra che governava Atina. Complice il fatto che in Provincia col centrosinistra ci governava. In maggioranza la componente Dem che fa riferimento a Mauro Buschini (Tavolieri – Massa) non ha voluto  nemmeno sentirne parlare di aggregarlo: è un esponente della Lega.

L’altra chiave di lettura, per contro è: Amata avrebbe preso troppe preferenze, facendo ombra. Fatto sta che in lista ad Atina non c’è: si è presentato allora alle Comunali di Filettino. per sperare di conservare il seggio provinciale.

Nel 2013 successo di Silvio Mancini (54,79%), davanti a Natale Cerri (23,75%), Andrea Amata (12,78%) e Paola Stefania Maria Palombo (8,67%).

 

BOVILLE ERNICA (8.811 abitanti)

Sono sette i candidati a sindaco: Marta Diana, Orlando Cervoni, Domenico Di Cosimo, Enzo Perciballi, Renato Genovesi, Fabio Genovesi, Claudio Iori.

Nel 2013 vinse Piero Fabrizi (38,31%) davanti a Enzo Perciballi (24,07%).

 

FERENTINO (20.966 abitanti)

Valenza politica enorme. Antonio Pompeo (7 liste, tra le quali il Partito Democratico), cerca il bis per prenotare il raddoppio anche come presidente della Provincia. Avrà il sostegno concerto e operativo del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. L’obiettivo è quello di invertire la rotta nel centrosinistra e di confermare Ferentino come roccaforte.

Il principale avversario è Franco Collalti, del centrodestra, sostenuto da 4 liste. Il punto interrogativo è l’unità vera della coalizione, dopo gli attriti tra Forza Italia e Lega. Ma Ferentino è anche il paese di Antonio Tajani, presidente dell’europarlamento. Il centrodestra non può permettersi figuracce, anche una sconfitta dovrà essere gestibile. Poi ci sono Fabio Magliocchetti (Ferentino Città Aperta), Giuseppe Virgili (due civiche) e Maurizio Berretta (3 civiche).

Fratelli d’Italia non presenta la lista. Abbastanza grave dal punto di vista politico come segnale: nulla cambia rispetto a 5 anni fa. Anzi, il referente locale, all’ultimo è passato con Beretta.

Il 26 maggio 2013 alle urne si recò il 75,08% del corpo elettorale. Antonio Pompeo stravinse al primo turno con il 65,26% dei consensi, pari a 8.519 voti. Le liste della coalizione di centrosinistra fecero ancora meglio: 9.755 voti, il 78,02%. Con il Partito Democratico al 18,24% (2.280 voti).

Marco Valeri, sostenuto dalla coalizione di centrodestra formata da tre liste, arrivò al 29,49% (3.849 voti). Da tenere presente che stavolta Valeri e Antonello Iannarilli non sosterranno il centrodestra. Cinque anni fa c’era anche il candidato sindaco dei Cinque Stelle, Corrado Caiti: 5,28% (686 voti). Stavolta i Cinque Stelle non ci saranno a dimostrazione però che per quanto riguarda le elezioni comunali, in provincia di Frosinone quasi non esistono.

 

FILETTINO (551 abitanti)

L’avversario del sindaco uscente Paolo De Meis sarà Gianni Taurisano. Tra i candidati al consiglio comunale il consigliere provinciale e già vicepresidente dell’ente di piazza Gramsci Andrea Amata, in pole per il coordinamento della Lega. Da Atina a Filettino. (E noi l’avevamo detto Indiscreto – Lite Buschini – De Angelis, festa per il rimpasto, fucilate sulla vice presidenza).

È in lista con il sindaco uscente De Meis. Chissà se avrà del già sindaco Luca Sellari. Che nel 2013 venne battuto proprio da Paolo De Meis (55,44%), il quale prevalse su Luca Sellari per circa 15 punti (43,92%).

 

FIUGGI (9.645 abitanti)

Resa dei conti a Fiuggi dopo l’interruzione anticipata della consiliatura e il grande accordo della volta scorsa.

Martina Innocenzi (Fiuggi Viva) è punta di diamante del Pd, fedelissima del consigliere regionale Sara Battisti.

Alioska Baccarini (Fiuggi Insieme) è il candidato del centrodestra. C’è l’ex sindaco Fabrizio Martini (Fiuggi Civica). Quindi Antonio Scascitelli (Noi per Fiuggi).

Il 31 maggio 2015 Martini vinse con il 72,96%.

 

PICO (3.004 abitanti)

Sfida a due tra Ornella Carnevale e Pierluigi Lepore.

La seconda lista è stata presentata alle 11.45 ed aveva solo otto candidati in lista. In prima battuta la Commissione elettorale di Pontecorvo l’ha esclusa. Nelle prossime 24 ore ci sarà il riesame per l’eventuale riammissione.

Cinque anni fa Carnevale sindaco con il 44%, davanti ad Antonio Pandozzi (43,20%) e Pier Luigi Lepore (12,80%).

 

PIGNATARO INTERAMNA (2.558 abitanti)

A Pignataro Interamna si rinnova l’eterna sfida tra l’ex sindaco Benedetto Evangelista e l’ex capogruppo di minoranza Benedetto Murro.

Il comune è in regime di dissesto finanziario, dichiarato dal commissario prefettizio che ha preso in mano la gestione ordinaria da settembre del 2016.

La volta scorsa Benedetto Evangelista venne eletto sindaco con il 78,88%, Benedetto Murro al 21,12%.

 

SERRONE (3.069 abitanti)

Natale Nucheli (Insieme) contro Giancarlo Proietti(Per il Comune). Nel 2013 Nucheli sindaco con il 54,69%.

 

TORRICE (4.608 abitanti)

Tre candidati a sindaco. Davide Savone  è l’esponente dei Cinque Stelle. Poi c’è l’avvocato Alfonso Santangeli (Torrice Insieme Rinasce). E’ una lista civica con  candidati di Forza Italia e Pd: il sindaco è di area FI mentre il vice sindaco, in caso di elezione, sarebbe il segretario del circolo cittadino del Pd. Già soprannominato il Patto del… Nazzarino.

Mauro Assalti (Noi con Assalti) guida una  lista sostenuta dal sindaco uscente Alessia Savo, che viaggia verso il vicecoordinamento regionale della Lega.

La volta scorsa vinse Alessia Savo (34,98%), battendo Alfonso Santangeli (25,32%). Poi Marco Stirpe al 22,50%.

 

VILLA LATINA (1.286 abitanti)

Dopo 14 mesi di commissariamento si torna alla gestione ordinaria. L’amministrazione era caduta a causa delle dimissioni in massa che avevano determinato la fine dell’amministrazione guidata da Luigi Rossi. Il sindaco però ci riprova e torna a candidarsi. Guida l’altra lista Luciano Persichini (consigliere della ex maggioranza Rossi) si contenderanno la fascia tricolore. Tre anni fa Luigi Rossi fu sindaco con il 61,37% dei voti.

 

VILLA SANTA LUCIA (2.639 abitanti)

L’uscente Antonio Iannarelli (Progetto per Villa Santa Lucia) contro Nunzia Vitale (Villa Futura). Nel 2013 vittoria di Iannarelli con il 57,79%.