Elly Schlein, la vittoria di Danilo Grossi

Il vincitore dei gazebo a Cassino è Danilo Grossi. Fa parte della squadra di Elly Schlein ed è tra i pochi a poter dire di averla sostenuta. Un rivincita per lui che fino ad una settimana fa era in bilico nella giunta. Ed ora ha un contatto diretto con il Segretario

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

La roccaforte di Elly Schlein in provincia di Frosinone è la città di Ceccano. Ma la sua seconda piazzaforte è Cassino. Dove il 60% registrato dalla neo Segretario nazionale del Partito Democratico pesa doppio. Perché è governata dal Centrosinistra e quasi tutta l’amministrazione sosteneva la candidatura di Stefano Bonacccini.

Chi stava con Elly e chi con Stefano

La coda al gazebo di Cassino

Con il governatore dell’Emilia Romagna erano posizionati i tanti esponenti legati a Base Riformista interni all’amministrazione: dal capogruppo del Pd Gino Ranaldi a quello della civica Salera Sindaco Edilio Terranova. Ma su Stefano Bonaccini stava anche la componente maggioritaria Pensare Democratico: non solo il presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo e l’ex assessore al Commercio Ariana Volante. Con loro anche quel Centrosinistra che non è organico all’amministrazione: ovvero la portavoce de “Le DemocraticheSarah Grieco, l’ex segretario cittadino del Pd Armando Russo e il consigliere comunale di opposizione Luca Fardelli

A supporto della mozione Schlein solo i fedelissimi dell’assessore alla Cultura Danilo Grossi, coordinatore regionale del movimento Pop e che siede nello staff della neo Segretaria.

Chi ha vinto

Danilo Grossi con Elly Schlein

Dubbi, non ce ne sono: a Cassino ha vinto lui. Una vittoria che vale doppio e suona come una rivincita: Danilo Grossi fino alla scorsa settimana era sulla graticola, con un piede fuori dalla Giunta salvato in extremis al momento di chiudere il rimpasto. Sul territorio è l’unico che può intestarsi la vittoria: insieme agli attivisti di Pop ed a Jole Falese che alle scorse Regionali è stata la più votata del Centrosinistra in città. (Leggi qui: Pochi sorrisi, via alla giunta Salera 2).

Tra i pochi vincitori c’è il coordinatore della lista Salera sindaco Fernando Cardarelli, già presidente cittadino del Partito. Su di lui c’è già l’effetto Schlein: adesso non nasconde l’ambizione di tornare nel Pd ed alla guida del Partito. Perché appare evidente che con la vittoria di Elly Schlein tanti equilibri verranno a mutare. (leggi qui: L’effetto Schlein sul Pd a Roma, a Frosinone, nel Lazio).

Chi ha perso

La sconfitta? Sarebbe improprio parlare di sconfitta. Perché Stefano Bonaccini ha vinto le votazioni fatte tra gli iscritti, la settimana precedente di quelle aperte poi a movimenti e simpatizzanti. Ed ha vinto anche le successive consultazioni nel collegio della provincia di Frosinone. Il che ribadisce il peso specifico del Partito su scala regionale. Il resto lo determinerà il gioco dei nuovi equilibri generati dalla seconda ondata di voto nel lazio. (Leggi qui: L’effetto Schlein sul Pd a Roma, a Frosinone, nel Lazio)

Inoltre, in questo caso c’era stata la convergenza delle due principali componenti Pd su Bonaccini. Il che ha messo insieme il sindaco Enzo Salera, la sua amministrazione ed anche tutta l’area di Pensare Democratico che Salera ed i suoi vedono come il fumo negli occhi.

È una situazione anomala. Con certezza il voto ad Elly Schlein a Cassino non è stato un voto “contro” Salera. Analizzando i dati, quei voti sono giunti proprio da un elettorato affine anche al Movimento 5 Stelle ed alle civiche che nel 2019 avevano permesso ad Enzo Salera di trionfare. Perché aveva saputo allargare la sua squadra a sinistra ed ai giovani. A coordinare quella campagna elettorale nel 2019 c’era, neanche a dirlo, Danilo Grossi.

Un collaboratore, più che un assessore, di cui il sindaco Salera non potrà fare a meno nelle prossime elezioni. Non fosse altro perché è l’unico, nell’attuale amministrazione, a poter vantare un rapporto privilegiato con la neo Segretaria nazionale del Partito Democratico